Inchiesta
Aree di crisi nel mondo 22-3-2019
di STEFANO ORSI
Ripercorriamo i passi delle crisi in giro per il mondo e notiamo che appaiono nuovi capitoli di storia da prendere in esame e facciamo il punto su quanto già scritto.
Siria
Per quanto riguarda la Siria ho scritto l’altro giorno un articolo uscito sulla piattaforma SakerItalia e che vi ripropongo in link per poter osservare le altre foto ed i video pubblicati molto interessanti.
In aggiunta posso dire cosa è accaduto nei giorni che ci separano dalla sua pubblicazione:
La Russia ha portato tra ieri ed oggi la sua più grossa offensiva aerea contro i terroristi nella sacca di Idlib, HTS è stata bersagliata dal cielo sulle roccaforti di Jisr al Shougur, nella pianura strategica di Al Ghaab e anche poco più a sud in direzione della città Qalat al Madiq.
Sono stati impiegati una decina di cacciabombardieri Sukhoi. Questi attacchi sono avvenuti a causa delle continue violazioni di HTS e del NLF (filo-turco) della zona smilitarizzata che queste milizie continuano ad occupare militarmente.
La Marina Russa ha iniziato delle nuove esercitazioni navali al largo delle coste siriane, Le navi provengono dalla flotta del Mar Nero tra le quali spicca la Fregata ammiraglio Essen che è la nave ammiraglia della flotta.
https://www.militaryfactory.com/ships/detail.asp?ship_id=admiral-essen-751-frigate-warship-russia
Pesanti scontri stanno avvenendo a nord di Hama, a confrontarsi sono l’Esercito siriano SAA e le milizie di Jaysh al Izza i centri interessati sono Lahaya, Zakat e al Latamnah.
Israele
Siamo prossimi alle elezioni politiche in questo Paese, il 9 aprile si voterà per il rinnovo della Knesset per altri 4 anni, il Parlamento israeliano è composto da 120 membri eletti e la legislatura ha durata di 4 anni.
La politica estera entra a piè pari nella campagna elettorale, il Presidente Trump infatti ha fatto pesare la sua voce in favore del Presidente Netanyahu leader del partito Likud, pesantemente inquisito per gravi reati legati alla corruzione e su cui pende la richiesta di giudizio.
Il Donald ha chiesto il riconoscimento dei territori siriani occupati del Golan come facenti parte di Israele, contro ogni risoluzione ONU che invece chiedono la restituzione alla Siria.
Yemen
Continuano gli scontri e le offensive nel Paese, in questi giorni le forze Houti hanno attaccato con successo le forze della coalizione saudita eliminando più di 20 soldati lungo il confine nel nord del Paese oltre a diversi veicoli distrutti. Nel distretto ci Kusher del governatorato di Hajjah le forze Houti hanno avuto ragione di alcuni gruppi tribali alleati della coalizione saudita, e hanno ora il controllo di tutto il distretto.
Ho constatato dai video disponibili che abbiano fatto uso di artiglieria in appoggio alla loro azione offensiva, segno di una evoluzione attica notevole rispetto all’inizio della guerra.
In seguito alla conquista del Governatorato, la coalizione saudita ha compiuto molti raid aerei contro le milizie Houti, causando diverse perdite e danni materiali.
Il 17 u.s. È stato portato un pesante attacco contro le milizie Houti da parte delle forze armate degli EAU (Emirati arabi Uniti) e dalle milizie da essi sostenuti, fanno parte della coalizione saudita, nel settore di Wadi Maqsad, naturalmente queste forze godono di supporto aereo oltre che di artiglieria, un vantaggio enorme rispetto agli Houti.
Le forze sostenute dagli EAU, la cosiddetta Brigata dei Giganti, è riuscita così a conquistare le posizioni attaccate nel settore di Wadi Maqsad.
Kenya
Vicenda questa che seguo con attenzione da tempo.
Sono trascorsi ormai più di 120 giorni dal rapimento della nostra connazionale Silvia Romano, era il 20 novembre 2018, il fatto è accaduto a Chakama non troppo distante da Malindi, Silvia operava li con una ONG umanitaria, è una persona generosa e di buon cuore, il buio ed il silenzio calati su questa vicenda ci gettano nello sconforto.
Ad oggi c’è un velo di omertà e nessuno pare fornire informazioni di rilievo alle forze di polizia sul posto.
Nonostante le rassicurazioni del Presidente Mattarella, noi siamo molto preoccupati.
Anche il Ministro Moavero rassicura che il loro impegno è inalterato e costante: “continua la nostra attenzione alle indagini che si stanno svolgendo in Kenya e continuiamo ad assicurare che si arrivi a un risultato. L’obiettivo resta quello di avere Silvia salva, di ritorno fra noi” .
La polizia sta concentrando le sue ricerche nella boscaglia di tana River, ma finora nulla è stato trovato.
Sinceramente ritengo che da parte italiana NON si stia dando il peso necessario alla vicenda, non vedo pressione sulle autorità keniote perché facciano di più e meglio per rintracciare Silvia, ad oggi non si sa neppure quale gruppo l’abbia rapita con certezza, è disarmante.
Non ci resta che sperare nella provvidenza.
Venezuela
Finalmente, dopo il rientro di Guaidò, dopo l’attacco informatico che ha causato il blackout nel Paese, dopo gli attacchi terroristici che hanno fatto esplodere alcune cabine elettriche rallentando i lavori di ripristino, terminati tra sabato e domenica scorsi, ieri è iniziata una risposta da parte del governo.
Gli investigatori hanno individuato una organizzazione terroristica che stava pianificando nuovi attentati nel Paese, tra questi Roberto Marrero, aiutante di Guaidò, che è stato tratto in arresto con l’accusa di aver organizzato cellule terroristiche e pianificato attacchi contro il Paese, accuse molto pesanti. Il Ministro degli interni del Venezuela Nestor Reverol ha parlato anche dell’arresto di Sergio Vergara altro stretto collaboratore di Guaidò, il quale però è stato rilasciato ai domiciliari poco dopo l’arresto non essendoci contro di lui elementi di grande gravità. Questo per chi ancora crede che ci siano arresti arbitrali in Venezuela.
Certamente i pensati indizi riscontrati su Marrero , armi in quantità e molto denaro in valuta estera rinvenuti nascosti in casa sua, pesano molto sul futuro di Guaidò in Venezuela, perché le indagini si stanno muovendo contro di lui e i possibili capi di imputazione aumentano.
Nel frattempo gli USA proseguono nei furti ai danni del Venezuela, Citigroup ha fatto sequestrare una partita di oro per un controvalore di 1,1 miliardi di dollari dati in garanzia dal Venezuela per un prestito che non è stato rimborsato ad inizio mese, e vorrei un po’ vedere se un Paese sotto attacco si metta a rimborsare valuta a chi lo assale.
Comunque il valore dell’oro , aumentato nel frattempo ha generato un surplus di valuta per 240 milioni di dollari e gli USA vorrebbero depositarli su un fondo a disposizione non del Paese venezuelano ma di Guaidò al fine di poter organizzare meglio i disordini nel Paese.
Maduro è apparso in pubblico, alla guida della sua vettura, con la popolazione che lo ha accolto in festa, è chiaramente una azione simbolica e di immagine ma molto efficace come significato di sicurezza perché se forti dell’appoggio USA i golpisti stanno depredando le ricchezze venezuelane all’estero, compresi impianti petroliferi e di raffinazione, nel Paese restano al palo con tutto lo stato, la burocrazia, l’esercito, le forze di polizia e la maggioranza della popolazione evidentemente fedeli al loro legittimo presidente eletto.
Tempo fa abbiamo scritto delle esercitazioni militari, nei giorni scorsi, osservazioni satellitari hanno mostrato come il Paese stia approntando sempre meglio le difese aeree, con i caccia SU-30 pronti al decollo immediato in assetto da combattimento sulle piste alle difese aeree, con le batterie di S300 preparate alla difesa immediata e il riposizionamento operativo delle batterie degli altri sistemi tra cui i Buk M2 già visti in azione e molto efficaci in Siria contro gli attacchi USA e di Israele.
Il falco USA John Bolton non cala i toni e torna a minacciare il Venezuela, ora paventa di intervenire a difesa dei 50.000 cittadini USA residenti in Venezuela. I riferimenti di Bolton ai possibili investimenti di altre potenze in Venezuela svela poi il reale pensiero USA, rispolverare la dottrina Monroe relegando i paesi dell’America nel cortile della casa USA da cui non devono avere la possibilità di uscire, solo loro devono avere la possibilità di operare e scegliere i governi in quei Paese, con buona pace della vera democrazia.
Come leggete nell’agenzia,
https://www.nytimes.com/2019/03/21/world/americas/guaido-Roberto-Marrero.html
India – Pakistan
Le autorità pachistane hanno mostrato i resti di tutti i missili in dotazione al mig21 indiano abbattuto il cui pilota catturato vivo e poi rilasciato, è stato accolto come un eroe e accreditato dell’abbattimento di un F16, che comunque a noi non risultava, la presenza dei missili sul relitto del Mig, tutti quelli in dotazione, testimonia che non abbia potuto lanciarne prima del suo abbattimento e pertanto non può in alcun caso aver abbattuto il caccia F16 pakistano.
Riguardo alla firma del protocollo Belt & Road tra Italia e Cina per la nuova Via della seta, che si stima porterebbe almeno 8 miliardi di euro di esportazioni in più per le industrie italiane, riducendo lo sbilancio tra import ed export cresciuto negli ultimi anni, ho intervistato il deputato del Movimento 5 stelle Pino Cabras, componente delle commissioni Esteri e Finanze della camera, proprio a riguardo di questo importante protocollo.
Ecco il video dell’intervista via Skype.
https://www.youtube.com/watch?v=YPs1TD8YTYI
Per oggi è tutto.