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SPIRITO DI STELLA, IL CATAMARANO CHE ELIMINA LE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Lo spirito indomito dell’uomo. Andrea Stella torna a navigare dopo l’incidente che lo ha costretto sulla sedia a rotelle ma fa di più: porta in giro per il mondo le persone diversamente abili con il progetto WoW-Wheels on Waves in prima linea per l’eliminazione delle barriere architettoniche.

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: https://www.facebook.com/loSpiritoDiStella

Ne “L’eroe dai mille volti” di Joseph Campbell, l’autore parla di due percorsi di vita che possiamo fare: il villaggio ed il viaggio. Il villaggio è la vita che fanno un po’ tutti: si nasce, si va a scuola, ci si fidanza, si trova un lavoro, si fanno dei figli, si va in pensione, fino al momento del sonno eterno. Il viaggio invece è quello dell’eroe, che percorre strade nuove. L’eroe è quello che inizialmente vive una vita normale come tutti gli altri ma ad un certo punto succede qualcosa che la stravolge completamente e costringe l’eroe ad agire, ad affrontare i propri limiti e le proprie paure e infine, a varcare la soglia, iniziando il nuovo percorso che non è sicuro come il “villaggio” ma è un salto nel buio, che ti costringe a sviluppare nuove strategie, nuove capacità….una persona nuova insomma, che contribuisce, anche se nel piccolo, a creare un mondo nuovo. Questo succede perchè, anche se in scala ridotta, la gente del “villaggio” non può fare a meno di evolversi a loro volta, grazie alla condivisione delle esperienze del viaggio che fa l’eroe. Questo è quello che hanno sempre fatto e che fanno tutte le letterature, tutti i romanzi o i film che guardiamo al cinema: racconta la storia di qualcuno che ha abbandonato la vita del “villaggio” e ha dedicato la sua vita ad una nuova causa. Uno di questi viaggi lo raccontiamo oggi; è la storia di Andrea Stella. Era il 2000, Andrea aveva 24 anni ed era andato a festeggiare la Laurea in legge a Miami, ad incontrare un destino non certo clemente. Mentre tornava in auto, incontra 4 persone, secondo i resoconti della polizia probabilmente ladri di auto non professionisti, forse anche strafatti di crack, gli sparano e due colpi lo raggiungono. Uno di questi alla colonna vertebrale. Per lui 4 interventi in 24 ore ma per lui la prognosi è infausta: paraplegia degli arti inferiori dopo 40 giorni di coma. Ci sono tutti i “requisiti” di Campbell: la vita normale, l’evento che stravolge la vita, il buio e la paura…..mancano a questo punto solo le nuove capacità ed il percorso. Le nuove capacità da dove arrivano? secondo il libro di Andrea Stella, Wow – Sfida sull’oceano (Edizioni Il Fragente) …”arrivano da un posto dentro di te dove non sei mai stato prima”.

Andrea Stella, prima del “fattaccio” era un classico componente del “villaggio”: dava gli esami all’Università, aveva una ragazza…ah si, gli piaceva anche andare in barca a vela. Questo forse non caratterizza proprio tutti ma caratterizzava lui e lo fa ancora. A volte sottovalutiamo gli hobbies, pensiamo che siano aspetti secondari che debbano essere sacrificati sull’altare delle “cose più importanti”. Invece gli hobbies sono molto importanti, ormai tutti gli psicologi sono concordi in questo. Gli hobbies, o per dirla in italiano passatempi, fare qualcosa che ci piace veramente, contribuisce a mantenere vivo il fuoco della nostra anima; perchè la vita non è solo lo schema sì caro al “villaggio” che abbiamo già ampiamente spiegato sopra. Scientificamente, prendendo in prestito le parole del Dr. Alessandro Fanello, Psicologo e Docente di Scienze Umane “l’attività piacevole innesca nel nostro cervello una reazione a livello biochimico, diminuisce il livello di cortisolo, che è il responsabile del nostro stress, e fornisce invece un aumento di endorfine e quindi un aumento delle sensazioni di piacere. Quindi dedicarsi a qualcosa che ci piace interrompe anche un po’ quella catena di routine delle cose della vita quotidiana, implica un aumento della nostra creatività e soprattutto aumenta la capacità di godere della vita attraverso il suo aspetto più ludico”.

L’hobby di Andrea era di viaggiare nella sua barca a vela. Dopo la sparatoria, tuttavia, questo passatempo risultava impossibile da praticare. Non esistevano, fino ad allora, infatti, barchè ad hoc per permettergli di navigare. Andrea è figlio di un imprenditore abbastanza agiato, pertanto non ha problemi a contattare tutte le agenzie chiedendo una barca, dove lui potesse salire con la sedia a rotelle e muoversi liberamente all’interno dell’imbarcazione. Ad un primo acchito sembra qualcosa di non impossibile ma se siete stati in una barca comprenderete da soli che una barca si inclina lateralmente e con una sedia a rotelle diventa un percorso ad ostacoli. Se il tuo hobby ti fa sentire inadeguato, cessa di essere tale ed è in questo momento che nasce la grande idea, il momento in cui inizia il nuovo percorso. L’idea è di usare un catamarano, una barca che sta su due scafi e quindi non si inclina lateralmente. A Como trova il cantiere che fa per lui che accetta di costruire la barca ad hoc per lui e per tutti coloro che hanno la carrozzella, ridefinendo gli interni e le altre parti. Nel frattempo, infatti, Andrea aveva conosciuto tante altre persone che, come lui, coltivavano la stessa passione ma che, come lui, dovevano abbandonare l’idea di mantenere vivo il fuoco di una parte della loro anima. Un attimo…come lui? neanche per sogno. Lui la barca riesce a farla costruire, la chiama “Spirito di Stella”, la vara a Venezia e il padrino è nientepopodimeno che Carlo Ancelotti. Insieme a lui un ragazzo di nome Omar, uno chef che aveva lavorato in varie parti del mondo ma che in seguito ad un incidente d’auto, si era “riciclato” a fare l’informatico e come skipper Mauro Pelaschier…non sapete chi è? presto detto, lo skipper di Azzurra che i più vecchi di noi ricordiamo impegnato nell’America’s Cup. Comincia il primo di tanti viaggi transatlantici, che porterà al progetto “WoW-Wheels on Waves” che permette a oltre 5 mila persone in carrozzina di poter viaggiare liberi dalle barriere. Sono 21 tappe in giro per il mondo per 21 equipaggi dove ognuno di loro si è impegnato nella gestione della barca. A gennaio “Spirito di Stella” è ripartito e oltre allo skipper, da un po’ ha il supporto delle Forze armate italiane e straniere, che si sono aggiunte all’equipaggio per dare supporto per le traversate più lunghe. E’ possibile seguire, in tempo reale, l’itinerario, collegandosi sul sito web www.wheelsonwaves.com e continuerà fino alla primavera 2025. Il grande sogno non è solo diventato realtà per lui ma è un’istituzione che unisce stati e persone diverse, normodotati e diversamente abili.

Questa non è la storia di un capriccio, di un “figlio di papà” che è riuscito ad ottenere il proprio giocattolo ma è la storia di una persona che non si è arresa, l’eroe che ha intrapreso un nuovo percorso per sè e per gli altri….ed è una storia che ci fa riflettere su quanto ancora sia arretrata la nostra società sui problemi di chi va in carrozzella, forse più per difetto di volontà che per oggettive difficoltà. Pensateci: costruire una barca per coloro che hanno la carrozzella era oggettivamente complesso, eppure è stato fatto. Ancora oggi invece, molte strutture pubbliche, alcuni ristoranti o comunque altri spazi di varia natura sono ancora difficilmente agibili per coloro che hanno questa diversità. Pensate se voleste andare ad esempio, ad un pub ma non sapete se lo potete fare e non per il costo o per chissà quale motivo ma per il semplice fatto che magari non c’è una rampa per salirci oppure perchè non sapete se il bagno è utilizzabile. Per fortuna qualcosa è stato fatto e proprio in questi giorni il Senato ha approvato il Decreto Salva Superbonus che conferma il Bonus Barriere Architettoniche e le agevolazioni per rampe,ascensori ad hoc e altro ancora. Tornado al pensiero di Campbell tutto torna: C’è un viaggio in barca, c’è il viaggio di una vita (l’eroe) e di tante altre che hanno migliorato il mondo.

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo