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Il Setterosa fa la faccia di bronzo

Gran prova di carattere delle azzurre che conquistano il bronzo ai Mondiali giapponesi sconfiggendo l’Australia in una partita combattuta ed avvicente

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: profilo Twitter 7rosa

L’Italia femminile di pallanuoto femminile si è sbloccata. Dopo 8 anni senza medaglie ai Mondiali, le azzurre conquistano il bronzo a Fukuoka, battendo l’Australia 16-14 nella finale per il terzo posto, con qualche piccolo rimpianto per la semifinale contro l’Olanda ma va bene così: l’Olanda è un po’ la nostra bestia nera che ci ha sconfitto anche a Budapest, nel 2022 nella finale per il terzo posto. Il bronzo mondiale si aggiunge a quello europeo e non era così scontato: l’Australia ha perso a testa alta contro la corazzata spagnola e non era certamente un avversario facile da sconfiggere. Ai “mugugni” per la mancata finale, il Setterosa può controbattere le grandi prestazioni di Roberta Bianconi (mvp dell’incontro), le super parate della Banchelli ma soprattutto la grande vittoria contro gli Usa, che venivano da 4 Mondiali consecutivi vinti.

Veniamo alla cronaca della gara: L’Italia subito in vantaggio con Bianconi, aprofittando della superiorità numerica ma i “kangaroos” prima ottengono un rigore che trasforma Halligan e poi vanno in vantaggio, che grazie alla Williams e alla Kearns riescono a mantenere fino a quando Marletta non sale in cattedra, prima trasformando un rigore poi con un bel gol, approfittando della superiorità numerica. Dal 4-3 per le avversarie, quindi le azzurre si portano in vantaggio sul 5-4. Il secondo periodo fa capire subito che la gara si giocherà fino all’ultimo secondo: Andrews con due gol (uno su rigore) firma la rimonta “kiwi”. Potendo contare su atlete come la Giustini che mette a segno due gol e come la Marletta, l’Italia ha controbattuto colpo su colpo ad un avversario molto forte in una partita emozionante e si porta sul 9-7. La partita è però anche molto “maschia”. Proprio sul 9-7, la Palmieri, allo scopo di divincolarsi dall’avversaria, colpisce al volto la Halligan: espulsione definitiva inevitabile, rigore contro e 4 minuti di inferiorità numerica per brutalità. In quel mentre viene ammonito anche Silipo (il c.t. del Setterosa). L’Australia pareggia con Williams ma le azzurre non sono dome e si riportano in vantaggio con la Giustini, che però non riescono a tenere, subendo il pareggio di Andrews. E’ 10-10 alla fine del 2 periodo. Nel terzo periodo siamo sempre in inferiorità numerica e ad offrire un simile vantaggio ad un simile avversario si paga dazio: l’Australia va in vantaggio. Ristabilita la parità numerica, Marletta prima trasforma un rigore e poi segna un altro gol in superiorità numerica. Kearns viene espulsa definitivamente e la Bianconi ne approfitta buttando in rete il punto del 13-11. Nell’ultimo quarto il Setterosa offre subito il fianco ma gli avversari non ne approfittano: Bettini fa fallo e regala un rigore ma la Halligan prende il palo. Forse l’episodio fa da “sveglia” e l’Italia prende in mano la gara: la Bianconi segna una doppietta, prima approfittando di una superiorità numerica, poi trasformando un rigore . E’ uno straordinario break di 5-0 che ci porta sul 15-11. E’ un vero e proprio colpo da k.o. ma le aussie comunque non si arrendono e con Arancini e Leeson-Smith con l’uomo in più si rifanno sotto. Al gol di Tabani, replica la Armit: siamo sul 16-14 e mancano 1:45 secondi. La Viacava viene espulsa definitivamente e l’Australia cerca vanamente un gol per riaccendere le speranze: le azzurre concedono solo un tiro alle avversarie per poi gestire il possesso di palla fino alla fine.

L’espulsione della Palmieri poteva costare caro, non solo in termini di punteggio ma anche e soprattutto in chiave psicologica: restare per quattro minuti senza un giocatore ma soprattutto senza il capitano poteva segnare l’andamento della partita. Invece le azzurre hanno dato dimostrazione di grande maturità psicologica e di affiatamento. E’ stato il Mondiale della sofferenza ma anche della consapevolezza: è una squadra che è cresciuta molto e a dirla tutta si è comportata molto bene anche contro l’Olanda. Resta l’amaro per la immediata qualificazione olimpica ma che resta possibile e con una squadra così, altamente probabile. La squadra c’è, bisogna solo sconfiggere qualche episodio sfortunato nelle gare e a questo punto, soprattutto aver un po’ di fortuna nei sorteggi.

ITALIA-AUSTRALIA 16-14

(5-4, 4-5, 3-1, 3-3)

ITALIA: Banchelli, C. Tabani 1, Galardi, Avegno, Giustini 3, Bettini 1, Picozzi, Bianconi 6 (2 rig.), Palmieri, Marletta 5 (3 rig.), A. Cocchiere, Viacava, Condorelli. All. Silipo.

AUSTRALIA: Palm, Casey 1, Armit 1, Halligan 2 (1 rig.), Leeson-Smith 1, A. Andrews 2 (1 rig.), C. Andrews 2, Ridge, Arancini 1, A. Williams 3 (1 rig.), Kearns 1, Fasala, Longman. All. Oberman.

ARBITRI: Spiritosanto (Usa) e Schwartz (Isr).

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo