Mettiti in comunicazione con noi

22 Dicembre 2025

Giuseppe Ruggiero e il mistero di Coreno Ausonio: una storia inghiottita dalla nebbia

Per Giuseppe Ruggiero che, viveva nel paese di quel marmo che per tanti ha lavorato, speriamo possa arrivare un monumento marmoreo a ricordo.

Da sempre la pietra custodisce, scolpite, storie che nessuna nebbia potrà mai cancellare.

Pubblicato

su

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Un piccolo borgo, una vallata montana e un anziano signore che desidera solo fare una passeggiata tra i boschi. Sembrerebbe l’inizio di un racconto campestre, un’immagine rassicurante che sa di natura e di tempi antichi. Ma la storia di Giuseppe Ruggiero, scomparso il 15 maggio 2011 a Vallaurea, nel comune di Coreno Ausonio, ha preso una piega diversa, trasformandosi in un giallo irrisolto lungo quindici anni.

Credit foto Credit foto https://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Scomparsi/ContentSet-a9d9a664-7b68-44c3-bf94-ad4aea0fe901.html

La scomparsa di Giuseppe Ruggiero: i fatti

Quel 15 maggio non era un giorno qualunque. A Coreno Ausonio si celebravano le vittime del Secondo Conflitto Mondiale, ricordando le feroci battaglie che segnarono quel territorio. Giuseppe Ruggiero, 83 anni, decise di partecipare alla cerimonia religiosa e civile in montagna con la sua moto, intenzionato a godersi poi una passeggiata tra i sentieri.

Nonostante qualche problema di mobilità, Giuseppe era un uomo attivo e un profondo conoscitore di quei luoghi. Viene avvistato da alcuni testimoni, poi su Vallaurea cala la nebbia. Prima quella meteorologica, densa e improvvisa; poi quella metaforica, che da oltre tre lustri avvolge la sua sorte.

Le anomalie del ritrovamento

Il primo elemento di disturbo in questa vicenda riguarda la sua moto. Viene ritrovata parcheggiata in modo anomalo, in un luogo nascosto e particolarmente faticoso da raggiungere per un uomo della sua età e con le sue difficoltà motorie.

Credit foto Credit foto https://www.linchiestaquotidiano.it/news/2016/07/07/coreno-a-zio-peppuccio-oggi-il-giudice-decidera-sull-arc/14535?

Nonostante le ricerche imponenti che per settimane hanno setacciato ogni palmo della montagna, di Giuseppe non è stata trovata traccia. La Procura di Cassino ha infine archiviato il caso come morte accidentale: una caduta fatale in un crepaccio, favorita dalla scarsa visibilità.

Le ipotesi alternative: oltre l’incidente

L’archiviazione si basa su una “verità ragionevole”, ma è l’unica possibile? Sebbene non vi siano indizi diretti di omicidio, alcuni elementi lasciano spazio al dubbio:

  • La conoscenza del territorio: Giuseppe sapeva muoversi in montagna e la sua prudenza era nota.
  • L’occultamento: È possibile ipotizzare l’intervento di terzi? Magari un incidente causato da altri o un incontro sfortunato con animali, seguito dall’occultamento del corpo da parte di chi “non voleva problemi”?

L’ordinamento giuridico dovrebbe prevedere motivazioni rinforzate per le archiviazioni nei casi di presunta scomparsa volontaria o accidentale, poiché non sempre ciò che appare probabile coincide con la realtà dei fatti.

Inoltre sarebbe doveroso ripetere le ricerche con un mezzo altamente sofisticato non disponibile nel 2011: il drone. A Cassino ha sede il 3° Reggimento “Bondone” dell’Esercito che impiega droni e a Frosinone avrà sede la scuola militare interforze per il pilotaggio di droni. Una ricerca con i droni nei luoghi dove è scomparso Giuseppe Ruggiero sarebbe un valido addestramento per i militari. Permettendo di eliminare il dubbio di eventuali “buchi”, comprensibili considerata la natura del terreno, nelle ricerche del 2011.

La “Terra degli Scomparsi” e il dovere del ricordo

Il caso di Giuseppe Ruggiero richiama alla mente altre vicende, come quelle di Marina Arduini https://ilsud-est.it/attualita/inchiesta/2025/02/17/marina-arduini-dove-si-trovava-tra-le-9-00-e-le-9-44-del-19-02-2007/ e di Gianni De Angelis https://www.chilhavisto.rai.it/dl/clv/Scomparsi/ContentSet-ca0ff3a0-1cda-4058-84c8-a2a67f500de6.html . Giuseppe è diventato l’emblema di una “terra degli scomparsi” dove le vicende umane sfumano con il passare degli anni e il 15 maggio diventa, per l’opinione pubblica, una data come un’altra.

Tuttavia, ai morti dobbiamo la verità, non solo una ricostruzione verosimile.

Anche nel caso di Giuseppe Ruggiero e nel frattempo per lui, che viveva nel paese di quel marmo che per tanti ha lavorato, speriamo possa arrivare un monumento marmoreo a ricordo.

Da sempre la pietra custodisce, scolpite, storie che nessuna nebbia potrà mai cancellare.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©