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07 Dicembre 2025

Crisi economica e rischio criminalità: La zona di confine tra Frosinone e Caserta

La storica area di confine tra le province di Caserta, Frosinone e Latina è colpita da una grave crisi economica (Stellantis, commercio) che ne aumenta la vulnerabilità all’infiltrazione della Camorra, un fenomeno presente da decenni.

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Di Pierdomenico Corte Ruggiero

L’area di confine tra le attuali province di Caserta e quelle laziali di Frosinone e Latina condivide una storia singolare. Fino al 1927, questo territorio era unito sotto l’antica provincia di Terra di Lavoro. La successiva istituzione delle province di Frosinone e Latina ha creato l’attuale linea di confine amministrativo.

Questa zona è ricca di peculiarità storiche, culturali, sociali e gastronomiche, ed è abitata da una popolazione tradizionalmente onesta e laboriosa. Nonostante ciò, questa posizione di frontiera ha favorito un fenomeno preoccupante e di lunga data: l’infiltrazione della camorra nell’economia del sud delle province di Frosinone e Latina.

L’attività criminale è documentata da oltre cinquant’anni, con obiettivi iniziali in località costiere come Minturno, Formia, Gaeta, Fondi e, successivamente, estesa alla zona di Cassino. Migliaia di atti giudiziari e inchieste giornalistiche ne raccontano la persistente attualità.

Il Dramma della Crisi Economica nel Sud Pontino e Frusinate

La vulnerabilità del territorio è amplificata dalla grave precarietà economica, specialmente nel sud della provincia di Frosinone:

Molti stabilimenti sono vuoti e abbandonati, e i terreni incolti vengono spesso messi in vendita dai proprietari, in cerca di liquidità in tempi di crisi. Questa situazione di profonda fragilità economica crea il terreno fertile per gli investimenti illeciti, come ha drammaticamente dimostrato la recente scoperta di una fabbrica clandestina di sigarette a Villa Santa Lucia.

I Settori a Rischio: Edilizia e Appalti

Nella zona di confine, i pericoli di infiltrazione camorristica aumentano notevolmente, replicando schemi già noti in Campania:

La Filiera Edilizia e delle Materie Prime

L’edilizia è un settore storicamente controllato dalla criminalità organizzata, che esercita il racket e il controllo diretto sulla filiera produttiva di materiali come cemento, breccia e laterizi https://www.metropolisweb.it/2025/08/23/gragnano-edilizia-camorra-le-ditte-costrette-comprare-materiali-dal-clan-martino/ https://www.rainews.it/tgr/emiliaromagna/articoli/2025/02/lombra-della-camorra-sulledilizia-emiliana-tre-ai-domiciliari-376d794e-a96c-47f5-ac8f-a0f18b08cff8.html .

Un segnale da monitorare è l’aumento di progetti di cave d’argilla nel sud della provincia di Frosinone (ad esempio a San Giorgio a Liri https://www.leggocassino.it/2025/04/04/san-giorgio-a-liri-cava-in-localita-morelle-scatta-la-mobilitazione-per-dire-no e Coreno Ausonio), attività assolutamente legittime, ma che richiedono massima vigilanza per l’impatto ambientale che possono avere. Analogamente, la diffusa attività di frantumazione della pietra nell’estremo sud del Frusinate è un altro settore da monitorare con attenzione. https://www.leggocassino.it/2025/04/14/rocca-devandro-cava-abusiva-in-localita-risiera-acquamara-stop-ai-lavori. In più è da attenzionare l’eventualità della realizzazione di cementifici nella medesima zona.

Smaltimento Rifiuti e Appalti Pubblici

A questo si sommano i settori da sempre considerati ad alto rischio:

La Necessità di Controlli e Rigore Legale

Di fronte a questi rischi, è fondamentale che gli enti pubblici mantengano la guardia alta. Non a caso, la Procura della Repubblica di Cassino ha intensificato l’attività di controllo sulla Pubblica Amministrazione https://www.frosinonetoday.it/cronaca/ministro-piantedosi-cassino-invito-fucci-procuratore.html.

I Comuni hanno l’obiettivo legittimo e necessario di attrarre investimenti pubblici e privati, anche attraverso la creazione di nuove zone industriali e artigianali. Tuttavia, questo sviluppo deve essere non solo “buono” ma anche “giusto”, basato sul rigore e su tutti i controlli che la Legge impone. Perché le zone industriali e artigianali possono portare benefico sviluppo ma possono diventare anche veicoli di “infezione” malavitosa.

L’integrità del tessuto economico e sociale di questa storica zona di confine dipende dalla capacità delle istituzioni di vigilare e garantire che ogni flusso finanziario sia pulito e trasparente.

Perché non è vero che pecunia non olet.

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