27 Gennaio 2025
80 Anni dalla Fine della Seconda Guerra Mondiale: La Resistenza Russa in Italia Celebrata alla Casa Russa di Roma
Di Maddalena Celano
Nel 1945 si chiudeva il capitolo più tragico e sanguinoso della storia dell’umanità: la Seconda Guerra Mondiale. Quest’anno, in occasione dell’80° anniversario della Vittoria, la Casa Russa di Roma ha inaugurato una serie di eventi dedicati alla memoria e alla celebrazione del contributo internazionale alla lotta contro il nazifascismo. Giovedì 23 gennaio 2025, presso la Casa Russa di Roma, è stato dato ufficialmente avvio all’“Anno della Vittoria” con la presentazione del libro Il Battaglione Partigiano Russo d’Assalto, scritto dal comandante Vladimir Pereladov. Questo volume, arricchito dalla prefazione del Console Generale della Federazione Russa a Milano, Dmitry Shtodin, racconta le gesta eroiche di un ufficiale sovietico che trovò una nuova patria nella Resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale.
Un Evento di Memoria e Cultura
L’evento, svoltosi il 23 gennaio 2025, ha visto la partecipazione di ospiti illustri. Marina Pozdnyakova è la nipote del comandante Vladimir Pereladov, il protagonista del libro presentato durante l’evento. Con grande passione, Marina si è impegnata a custodire e diffondere la memoria storica del nonno, portando avanti il suo racconto eroico e sottolineando l’importanza della cooperazione internazionale nella lotta contro il nazifascismo.
Giambattista Cadoppi è uno storico e saggista di rilievo, specializzato nella storia della Resistenza e dei movimenti partigiani internazionali. Grazie alla sua esperienza e ai suoi studi, ha curato il libro Il Battaglione Partigiano Russo d’Assalto, arricchendolo con approfondimenti storici che ne contestualizzano il valore e il significato.
Luca Rossi, presidente dell’Associazione Culturale “Russia – Emilia Romagna,” lavora da anni per promuovere la cooperazione culturale e storica tra l’Italia e la Russia. Attraverso il suo impegno, contribuisce a valorizzare il ruolo dei combattenti sovietici nella Resistenza italiana e a rafforzare i legami storici tra i due paesi.
Michail Talalay, storico e ricercatore di fama internazionale, si occupa da anni di studiare il contributo sovietico alla Resistenza europea. Con il suo lavoro, ha portato alla luce storie di solidarietà e collaborazione tra i popoli, sottolineando l’importanza dell’unità nella lotta contro il nazifascismo.
Il “Capitano Russo” e la Resistenza Italiana
Vladimir Pereladov, ufficiale sovietico e protagonista del movimento di Resistenza in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale, ha vissuto una storia di straordinaria umanità e coraggio. Dopo essere fuggito dalla prigionia nel 1943, trovò rifugio presso la famiglia italiana di Dini Quirino e sua moglie Rosa, che lo accolsero e lo aiutarono a reinserirsi, insegnandogli persino l’italiano. Mosso dal desiderio di unirsi alla lotta partigiana, Pereladov si fece strada tra le file italiane, convincendo il comandante Mario Ricci, detto “Armando”, a creare un’unità composta da ex prigionieri di guerra sovietici. Non accontentandosi di essere un semplice combattente, Pereladov si distinse per la sua leadership, fondando un battaglione composto da ex prigionieri sovietici, integrati nelle brigate partigiane italiane. Insieme, questi uomini, spesso chiamati “I Russi”, condussero operazioni di sabotaggio e guerriglia straordinariamente efficaci: distrussero 121 ponti, 350 mezzi militari e disarmarono 50 guarnigioni nazifasciste. La loro azione fu fondamentale per indebolire le forze nemiche, contribuendo in modo decisivo alla liberazione del nord Italia. Conosciuto come il “Capitano Russo”, Pereladov ricevette onorificenze sia in Russia che in Italia, dove gli furono conferiti i titoli di cittadino onorario a Sassuolo e Berdsk. La sua memoria è un ponte tra due nazioni unite nella lotta contro il nazifascismo.
La sua storia non è solo un esempio di eroismo, ma anche un potente simbolo dell’unione tra i popoli nella lotta contro l’oppressione. La serata si è conclusa con la proiezione del documentario Bello ciao. Il film, che combina riprese fatte in Russia e in Italia, è un toccante tributo alle vite e alle gesta degli uomini e delle donne che combatterono per la libertà.
Un Esempio di Solidarietà Internazionale
L’opera di Vladimir Pereladov rappresenta una testimonianza viva della Resistenza come movimento internazionale. La lotta contro il nazifascismo non fu solo italiana o europea, ma universale, unendo popoli e culture in nome di un ideale comune: la libertà. Il battaglione russo guidato da Pereladov dimostra come il coraggio e la determinazione possano superare le barriere linguistiche e culturali, forgiando alleanze indissolubili.
La Lotta Partigiana a Montefiorito: Un Esempio di Resistenza in Provincia di Modena
Un capitolo significativo della Resistenza italiana si è scritto a Montefiorito, un piccolo borgo nella provincia di Modena, che divenne teatro di alcune delle azioni più eroiche della lotta partigiana. Situato sulle colline dell’Appennino modenese, Montefiorito, con il suo territorio strategico, rappresentava un punto nevralgico per il passaggio di truppe nazifasciste e i rifornimenti nemici.
In questo contesto, la popolazione locale si distinse per il suo coraggio, offrendo supporto logistico e materiale ai partigiani che operavano nella zona. Le brigate partigiane attive a Montefiorito, tra cui il Battaglione Russo guidato da Vladimir Pereladov, condussero operazioni di sabotaggio mirate contro le infrastrutture utilizzate dalle forze tedesche, contribuendo in modo determinante a interrompere i collegamenti e le comunicazioni nemiche. Montefiorito non fu solo un luogo di battaglie, ma anche un simbolo di solidarietà tra popolazioni civili e combattenti. Molte famiglie del borgo misero a rischio la propria vita per nascondere i partigiani, fornire rifugi sicuri e sostenere la Resistenza con viveri e informazioni cruciali. Questa collaborazione tra civili e combattenti permise ai partigiani di ottenere importanti vittorie, nonostante le durissime rappresaglie nemiche.
Oggi, Montefiorito conserva la memoria di quei giorni eroici attraverso lapidi commemorative e racconti tramandati di generazione in generazione, ricordando come anche i luoghi più piccoli possano lasciare un segno indelebile nella storia della lotta per la libertà. La storia di Montefiorito è un esempio di come il sacrificio e la resistenza locale abbiano contribuito al successo di una lotta che non fu mai soltanto italiana, ma profondamente internazionale. La presentazione di Il Battaglione Partigiano Russo d’Assalto ha segnato solo l’inizio di un percorso che mira a mantenere viva la memoria storica, affinché le lezioni del passato possano guidarci verso un futuro di pace e collaborazione tra i popoli.
Una rimozione storica
Il contributo di Vladimir Pereladov e del battaglione partigiano russo alla Resistenza italiana rappresenta una pagina eroica e, al tempo stesso, troppo spesso dimenticata della storia europea. La loro lotta, condotta in terra straniera con incredibile dedizione e sacrificio, testimonia l’universalità dei valori di libertà e giustizia che animarono la Resistenza. Tuttavia, il ruolo svolto dai partigiani russi e, più in generale, il contributo sovietico alla sconfitta del nazifascismo, è stato in gran parte oscurato da decenni di tensioni politiche e narrative polarizzanti durante la Guerra Fredda e oltre.
Questa “rimozione” storica non solo priva la memoria collettiva di un’importante dimensione internazionale della lotta al nazifascismo, ma contribuisce anche a un racconto parziale, se non distorto, di quel periodo cruciale. L’oblio rischia di cancellare il sacrificio di uomini come Pereladov, che combatterono non solo per il proprio popolo, ma per la liberazione di un’Europa oppressa. Eventi come quello organizzato dalla Casa Russa di Roma non sono solo un omaggio alla memoria, ma un’opportunità per riflettere sul valore della solidarietà internazionale e sull’importanza di restituire giustizia storica a figure e popoli il cui contributo è stato volutamente messo in ombra.