Esteri
La Russia avanza ancora, presa anche Lyman
La situazione in Ucraina, i fronti con i combattimenti, la crisi alimentare prossima ventura, le elezioni in Colombia.
Aree di crisi nel mondo n. 111 del 29-5-2022
Situazione sui fronti in Ucraina.
Mariupol
Proseguono i lavori di sminamento dell’area Azovstal, dopo la resa completa delle forze ucraine in essa assediate per mesi.
Ogni tanto dai sotterranei arriva qualche gruppetto di soldati, due o tre sono stai segnalati, si tratta di unità che erano rimaste isolate dal grosso delle strutture sotterranee a causa dei crolli causati dai bombardamenti e che si sono aperti la strada scavando.
Nei sotterranei sono stati trovati quasi 400 cadaveri sia di soldati che di civili, circa 200 di questi erano in un capannone esterno ai sotterranei.
Si sospetta che molti soldati siano deceduti a causa delle infezioni alle ferite, cosa che configurerebbe un quadro di trattamento disumano nei loro confronti da parte dei comandi ucraini.
Kiev
A Kiev cresce intanto la protesta dei famigliari dei soldati che si sono arresi all’Azovstal, le note mogli e vedove dei nazisti, reduci dai tour europei ,stanno ora protestando contro il Presidente Zelensky per il suo presunto tradimento nei confronti dell’Azov. Queste proteste non sono nuove, già in passato erano emerse e riportate persino dai nostri media. ( https://www.repubblica.it/esteri/2022/05/06/news/azov_i_parenti_dei_soldati_chiusi_nellacciaieria_il_governo_ci_tappa_la_bocca-348323011/ )
Similmente ora protestano per le mancate promesse e rassicurazioni su un intervento ucraino per liberarli che non è mai avvenuto.
I parenti dei nazisti non sono i soli a protestare.
Fronti del Donbass
Si moltiplicano le proteste dei soldati delle formazioni della difesa territoriale per le condizioni al fronte.
Sui social media ucraini si vedono sempre più di sovente i filmati girati con i cellulari dai soldati, si vedono assemblee con i superiori e lamentele per le condizioni in cui vengono mandati a combattere. Senza supporto adeguato di artiglieria, senza blindati, senza carri armati, ricevendo ordini per azioni ritenute di fatto come suicide.
Perchè accade tutto questo?
Queste sono le milizie territoriali che sono state arruolate per operare nei territori di appartenenza, ora vengono inviate invece sui fronti nel Donbass contro l’esercito russo e gli eserciti delle LPR e DPR. Che a quanto pare e contro la propaganda ucraina ed occidentale, che li rappresentano come in gravi difficoltà, a loro si presentano come uno schiacciasassi che li martella con le artiglierie, gli elicotteri, i cacciabombardieri, i carri armati mentre loro hanno poco da opporre.
Non fanno menzione degli ATGM che pure avrebbero ricevuto in abbondanza dagli USA e da tutta la NATO. Quindi o sono già stati usati senza riguardo nei primi mesi del conflitto ed ora sono rari o ci sono gravi mancanze nella loro distribuzione al fronte dove servono maggiormente.
I reparti ceceni sono quelli che diffondono più video sul loro operato. Vengono rilanciati dalla pagina del loro comandante supremo, Ramzan Kadirov, da questi possiamo trarre preziosi elementi di valutazione. Le forze ucraine che hanno abbandonato i settori di fronte conquistati nei giorni scorsi. Hanno abbandonato molto materiale ma non molti ATGM che generalmente erano accatastati in qualche riparo, quasi mai distribuiti capillarmente. Segno questo che i bombardamenti russi rompono i collegamenti e fanno saltare la catena della distribuzione delle munizioni, dei viveri o degli armamenti stessi.
Se uniamo questi elementi alle proteste dei reparti ucraini, che denunciano oltretutto l’elevatissimo rateo di perdite subite, il quadro della situazione che si delinea per Kiev se non è drammatico, poco ci manca.
La penuria dei mezzi a supporto delle truppe ucraine si scontra con la propaganda diffusa dal regime di Kiev che presenta alla popolazione tutta una situazione differente. Lo stesso accade qui da noi.
Una volta arrivati al fronte i soldati si avvedono di ciò che è la realtà e dello stato della situazione.
La seconda fase dell’escalation del conflitto, la famosa fase 2 voluta dal generale russo Dvornikov, basata su un lungo lavoro di demolizione delle infrastrutture ucraine, da evidentemente i suoi frutti.
I colpi inferti con i missili di alta precisione non vanno a vuoto, colpiscono e distruggono anche depositi pieni di armi occidentali, oltre che le riserve di idrocarburi.
La penuria di carburante nel Paese non è cessata.
Il governo ucraino aveva promesso che grazie agli aiuti occidentali sarebbe tornato presente il carburante per la popolazione, mentre in verità è ancora carente.
Avevamo infatti spiegato, negli articoli scorsi, come la realtà si scontrasse con i proclami. Saltata la capacità di grande stoccaggio di idrocarburi in gran parte degli impianti esistenti nel Paese, non era possibile ripristinare la normale distribuzione dei prodotti raffinati, che dovrebbero giungere ed essere distribuiti da una infinita rete di autocisterne.
Le forniture di armi occidentali
Abbiamo poi spiegato come gli aiuti militari occidentali, sebbene enormi, non bastassero a coprire le abnormi perdite di materiali bellici ucraini. I 234 T72 polacchi, seguiti da blindati e carri di altri Paesi dell’est Europa, non sono che una boccata di ossigeno prima di una nuova asfissia.
Stesso discorso vale per gli obici da 155 (in calibro occidentale) che stanno fornendo all’esercito ucraino. Gli M777 americani vengono inviati da diversi Paesi, dagli USA stessi ma anche da Canada e Danimarca. Non cambierà nulla sui campi di battaglia, non si parla di fornire centinaia di questi cannoni, 90 arriveranno dagli USA altri da altri Paesi, ma non sono certo abbastanza, il materiale perso dall’Ucraina in questi mesi è di molte centinaia di cannoni, sono quasi esauriti.
Stesso dicasi per i cannoni che ha fornito l’Italia. Il governo ha posto il segreto di stato sugli armamenti forniti per cui non se ne possono divulgare le cifre ma gli Ucraini stessi hanno diffuso i video mentre usano i nostri FH70. Cannoni in calibro 155 che sono giunti al fronte e l’esercito ucraino sta impiegando, non sappiamo però quanti pezzi siano stati inviati.
Gli USA hanno annunciato la consegna dei missili antinave Harpoon. Arma molto sofisticata davvero ma che funziona in abbinamento alle informazioni fornite dai voli Awacs. Pertanto i Russi ,memori di quanto accaduto alla Moskva, pare abbiano “consigliato” ai voli USA e NATO, di spostarsi a maggiore distanza dalle coste russe e dalle zone del conflitto. Così abbiamo visto allontanarsi significativamente i voli dei GlobaHawke e degli RC135 come dei P8. Da tale distanza è molto difficile per loro fornire accurate informazione sulla posizione dei bersagli e sulla disposizione delle forze russe. Se dovesse ripetersi qualche strano “incidente” si teme una ulteriore escalation del conflitto.
Gli USA hanno dato il loro assenso alla fornitura di sistemi M31, lanciarazzi multipli MLRS di produzione statunitense. Lanciano missili guidati con gittata da 70 fino a 300 Km, il che permetterebbe agli ucraini di colpire in profondità nel territorio russo ma anche ai russi di prendere misure sempre più pesanti nei confronti della NATO.
Dobbiamo notare come la crisi dell’esercito ucraino sia tanto più grave quanto aumentino le forniture da parte USA, in questo caso dobbiamo pensare che siano davvero messi male.
La crisi alimentare
Tutti i media ci stanno martellando da giorni con i rischi di una crisi alimentare, ne avevamo già scritto in precedenza per cui è cosa risaputa.
Appare singolare come la UE ne parli in termini terzi, come se la crisi riguardasse le forniture e gli approvvigionamenti di altri Paesi e non i suoi.
Appare davvero strano che si parli con insistenza di una missione navale, impossibile per il trattato di Montreaux sugli stretti del Bosforo e dei Dardanelli, come di missione umanitaria.
Di fatto si propone l’invio di una task force navale nel Mar Nero per forzare il blocco navale russo. Scatenando la 3° Guerra Mondiale per prelevare le riserve di grano stoccate nelle strutture portuali di Odessa e Nikolaev, acque minate dagli ucraini peraltro, il tutto giustificato dalla fornitura non meglio identificati “Paesi bisognosi” come fossero Paesi terzi, quando in realtà sappiamo molto bene che questi non siano altro che la stessa UE e la GB, dove a breve potrebbero mancare anche le forniture di frumento. Potremmo anche sottrarlo ad altri Paesi certo, di fatto l’aumento dei prezzi causato dagli accaparramenti sui mercati, privando molti Paesi meno ricchi, della possibilità di comprarlo, per cui in realtà siamo noi stessi a causare questa crisi alimentare. L’India, più avveduta, ha bloccato le esportazioni, i prezzi spingevano i commercianti a vendere le loro disponibilità all’estero piuttosto che sul mercato interno, ora i prezzi sono calmierati e agli indiani non mancherà nulla. Altri Paesi esportatori faranno altrettanto.
La Cina invece si mossa molto prima.
Sono alcuni anni che ha aumentato in maniera significativa le sue importazioni di frumento e la capacità di stoccaggio, di fatto hanno accumulato riserve significative che li mettono al riparo da qualunque crisi. I nostri governanti invece si sono distinti per la totale incapacità di previsione e di programmazione.
https://www.greenme.it/animali/allevamenti/cina-riserve-mondiali-grano/ articolo di gennaio…
Sulla questione si sta sviluppando una fitta rete di colloqui, persino il nostro Presidente del CdM Draghi ha contattato il Presidente Putin, il quale si è detto disponibilissimo a sbloccare le consegne di frumento sia dalla Russia che dall’Ucraina non appena l’occidente toglierà tutte le sanzioni contro il suo Paese.
Le avanzate russe.
Non si ferma la marcia russa.
Dopo la totale vittoria a Mariupol con la resa dei 2439 militari e nazisti dell’Azov ( gli Azov sono nazisti per loro credo, non perchè lo diciamo noi o i russi, sia chiaro), la Russia ha proseguito nella sua avanzata.
I fronti che maggiormente sono interessati dai combattimenti sono i salienti di Popasna, altri villaggi sono stati conquistati: Nova Kamyanka, Yakovlovka, Bilohorovka, Nahirne, Vasylovka, Lypovo, Berestovo, Nyrkovo, Oleksandropilia.
L’avanzata ha portato il fronte a meno di 20 Km dalla chiusura del settore di Severodonetck e Lisichansk in sacca.
Più a sud nuove importanti avanzate russe hanno portato alla ritirata ucraina da diversi centri: Myronovska, Mironovsky, Svitlodarsk, che erano difese da circa 2000 soldati ucraini che hanno preferito ritirarsi e non hanno occupato le case degli abitanti per combattere casa per casa causando la distruzione delle città, e di questo occorre rendere loro merito. Perché è questo il comportamento corretto da tenere. Occorre anche notare che in mancanza di resistenza casa per casa, non c’è stato alcun bombardamento russo sugli abitati, e anche questo è un fatto importante da segnalare, abbiamo grazie al lavoro del nostro connazionale Vittorio Nicola Rangeloni, anche una diretta testimonianza da queste cittadine.
L’avanzata si è spinta oltre avvicinandosi a circa 6 Km da Artemosk.
Sono stati infatti conquistati altri villaggi: Klynovo, Llovaisk e Vidhrozennya.
La caduta di Lyman
Nello scorso articolo avevamo dato notizia dell’inizio dell’offensiva russa su Lyman, ebbene è andata a buon fine e le difese ucraine sono state travolte.
La fuga dei reparti di Kiev ha portato ad una rapida capitolazione delle ultime zone sotto il loro controllo.
I reparti russi avevano conquistato tutta la zona urbana a nord della ferrovia, ora si attestano lungo la sponda sinistra del fiume Seversky Donetck a circa 10 Km da Sloviansk.
L’offensiva su Severodonetck
Dopo la caduta di Lyman ora le attenzioni russe sono concentrate su Severodonetck e Lisichansk.
Quasi chiuse in sacca dall’avanzata di Popasna, si ritiene che possano resistere per pochi giorni al massimo sulle attuali posizioni.
Le forze russe stanno avanzando da nord e da est nella cerchia urbana.
Sono circolate voci di una fuga di alcuni reparti ucraini che hanno fatto annunciare da alcuni la loro ritirata ma non riteniamo che questa sia in realtà iniziata.
Tensioni su Kherson
Si hanno notizie di combattimenti sostenuti nel sud ovest nella regione di Kherson dove gli Ucraini starebbero tentando una controffensiva.
Seguiremo l’evoluzione della situazione in settimana per aggiornare sugli sviluppi nel prossimo numero.
Sud America
Colombia
Oggi domenica 29-5-2022 si vota per le presidenziali, ne abbiamo discusso con Geraldina Colotti appena rientrata da un viaggio di lavoro e ricerca in Venezuela dove ha seguito i lavori del governo e ha potuto anche seguire da vicino la campagna elettorale nella vicina Colombia.
Nel prossimo numero una analisi del voto del primo turno.