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Inchiesta

Situazione sui campi di battaglia in Siria e tensioni nel mondo

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di STEFANO ORSI

In questi giorni in Siria sono proseguiti gli scontri sia a nord di Hama, tra le truppe dell’esercito siriano ed i miliziani delle formazioni jihadiste legate ad Al Qaeda che occupano la sacca di Idlib, proseguono mai dalla mancata ottemperanza agli accordi per il cessate il fuoco di cui si era fatta garante la Turchia ma che in Idlib non è stato ottemperato. Nel frattempo la Siria ha inviato su questo fronte ‘intero 5° Corpo d’Armata siriano, uno dei migliori, addestrato e comandato da ufficiali russi.


Pare prepararsi il tanto atteso scontro finale tra i terroristi che hanno devastato la Siria in questi anni e l’esercito siriano che è riuscito grazie all’aiuto prezioso e determinante della Russia, dell’Iran e dei libanesi di Hezbollah a contenere e poi a battere sul campo questi pericolosi gruppi di assassini tagliagole, integralisti religiosi e mercenari senza scrupoli.

Si sono avute notizie dai Curdi che occupano la fascia a nord e i territori ad est del fiume Eufrate, questa parte assieme ai mercenari delle SDF( molti sono ex ISIS),richiederebbero agli USA di creare una no-fly-zone nel nord della Siria, ma attenzione, non in funzione antisiriana, nelle loro giustificazioni, ma in funzione anti-turca, questo perchè si stanno accorgendo che presto ci sarà un nuovo attacco turco contro le milizie YPG che occupano illegalmente la parte nord della Siria e che i turchi hanno inserito nelle formazioni terroristiche e pertanto da combattere.

Nel frattempo i miliziani dell’YPG proseguono nei loro attacchi contro le forze miste FSA-esercito turco che hanno conquistato il cantone di Afrin in precedenza occupato proprio dalle YPG, così facendo altro non fanno che spingere la Turchia sempre di più verso il ritenere improcrastinabile un nuovo intervento, questa volta sarebbe su tutta la fascia a nord della Siria tra Qamisli e Kobane, probabilmente utilizzando come confine meridionale l’autostrada M4, questo intervento priverebbe i Curdi dei territori da loro occupati in cui si trovano in maggioranza relativa, spingendoli in aree della Siria più a sud dove sarebbero in minoranza rispetto alla forte presenza araba che mal li sopporta e chiede sempre più a forza il ritorno del legittimo governo siriano a controllare i territori ora in mano ai mercenari filo USA.

Restiamo in ambito di forze di occupazione controllate dagli USA e guardiamo la battaglia ad est del fiume Eufrate dove l’ISIS ha ancora il controllo di molti villaggi tra cui la cittadina di Hajin riconquistata durante la vittoriosa controffensiva del mese scorso. La battaglia si è fatta sanguinosa e il tributo di caduti richiesto ai miliziani YPG-SDF si fa via via sempre maggiore. Gli USA hanno dovuto fare uso di bombardieri B1.B ripetutamente, dei caccia d’attacco al suolo come degli elicotteri, ma non riescono a d avere ragione delle forze ISIS, sebbene ormai ridotte di numero. Questo fatto rende ancora più chiaro il valore dell’esercito siriano che con pochi, relativamente pochi, aiuti russi è riuscito ad avere la meglio su un ISIS estremamente più numeroso ed agguerrito rispetto ai gruppi che oggi stanno fronteggiando i filoamericani. Hajin risulta al momento contesa tra le fazioni, sono stati diversi gli episodi contestati agli USA di utilizzo di armi chimiche al Fosforo bianco, gas che colpiscono indiscriminatamente terroristi o civili imprigionati nelle abitazioni, nessuno infatti ha pensato alla creazione di varchi umanitari per la loro fuga. Le milizie SDF stanno avanzando casa per casa da nord verso sud al momento senza il sostegno aereo non pare riuscirebbero ad ottenere alcun significativo risultato, nel momento in cui era venuto meno a causa di una tempesta di sabbia, erano riusciti a perdere in una settimana i guadagni di tre mesi di sforzo bellico.

Nelle stime russo-siriane, gli Usa starebbero addestrando effettivamente forze in numero di 35-40.000 soldati, il che confermerebbe le informazioni di coscrizioni forzate ai danni della popolazione locale costretta ad arruolarsi contro la propria volontà e causa di scontri armati nella provincia di Raqqa dove si è ormai organizzata una forte e crescente resistenza contro l’occupazione americana.

Nel settore di Idlib invece, oltre agli scontri tra le truppe di terra siriane, 4° Divisione, e le milizie qaediste, si segnala una forte attività di aerei spia russi IL-20 che stanno monitorando e acquisendo preziose informazioni su movimenti truppe e situazione logistica delle forze terroriste nella sacca, credo in vista della prossima offensiva, che appare ormai prossima e per ricercare presenza o segnali di movimenti di materiali chimici spostati sempre quando si intende utilizzarli su qualche fronte, come nel recente attacco chimico contro la popolazione di Aleppo, in cui sono rimasti intossicati 107 civili e hanno dovuto ricorrere alle cure negli ospedali della città siriana.

Proseguono i rientri di profughi siriani nella madre patria, sono stati segnalati migliaia di attraversamenti alle frontiere tra Libano e Siria, un rientro graduale ma costante che fa intendere come i siriani acquistino sempre maggior fiducia nella ritrovata pace nelle aree dove erano prima attivi i gruppi terroristi sconfitti dall’esercito siriano.

Passiamo alla crisi russo-ucraina

Sebbene non vi siano stati nuovi scontri armati, non cala la tensione tra Ucraina e Russia, dopo gli sconfinamenti provocatori delle tre navi ucraine, della quale abbiamo parlato in una recente intervista con l’agenzia di stampa iraniana IRIB ( http://parstoday.com/it/news/world-i175547-stefano_orsi_israele_terroristi_in_siria_la_crisi_in_ucraina_parte_di_una_strategia_per_isolare_paesi_anti_usa_(audio) ) la tensione non accenna a diminuire. Il presidente ucraino procede con la mobilitazione delle forze armate e rafforza i dispositivi bellici in prossimità delle regioni confinanti con la Russia, unità di assalto aviotrasportate sono infatti state spostate verso est, si tratta delle migliori, forse uniche unità degne di attenzione nel desolante panorama delle forze armate di Kiev, e questo nonostante i consistenti aiuti militari da parte americana ed europea.

Dichiarazione di giovedì da parte del ministro della difesa ucraino secondo il quale le navi da guerra di Kiev potrebbero tornare nuovamente a tentare di attraversare lo stretto di Kerch, in mancanza di un accordo tra i due Paesi e di risposta alle chiamate delle navi russe, immagino un esito analogo al precedente.

Altro fattore preoccupante, la flotta della portaerei Truman ha inviato una nave da guerra nel mar nero, nave facente parte della flotta della portaerei Truman che si trova nel Mediterraneo, Washington pare voler soffiare sul fuoco della guerra.

Francia

Sono attesi per sabato nuovi scontri in Parigi e in tutta la Francia tra le forze di polizia , forse anche reparti dell’esercito, francesi e i manifestanti noti come Gilet Gialli, protesta via via sempre più massiccia che manifesta contro il rincaro della vita, la difficoltà a trovare un lavoro decente, e in generale le politiche economiche neoliberiste di Macron, che appare sempre più odiato dai Francesi.

Canada

L’arresto di lady Huawei, Meng Wanzhou avvenuto in Canada e su cui pesa la richiesta di estradizione USA, il nocciolo della questione pare sia da riportare alle sanzioni USA che colpiscono l’Iran e che la società guidata dalla figlia del fondatore, pare aver tentato di aggirare, la vicenda non può che ricadere nell’ambito della strategia USA contro le industrie cinesi.

La dura reazione cinese non si è fatta attendere e credo che porterà a nuovi livelli di tensione e ad un maggior legame politico e militare tra Mosca e Pechino che faranno quadrato.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo