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Pallanuoto femminile: 23° scudetto per Catania. Martina Miceli :”Possiamo giocarcela con chiunque…anche in Europa”
Catania in festa per il 23° tricolore per l’Ekipe Orizzonte. Battuta la Sis Roma. E’ il quarto consecutivo.
DI FABRIZIO RESTA
Credit foto: PH Federnuoto.it
E sono 23. Questi sono gli scudetti messi in bacheca, di cui 4 consecutivi, a cui si aggiunge la Coppa Italia. Le Catanesi battono la Sis Roma 8-6 nella gara 4 della finale scudetto, raggiungono il 3-1 e si confermano campioni d’Italia. Nella pallanuoto femminile lo strapotere dell’Ekipe Orizzonte è sempre più marcato. La parola all’allenatrice Martina Miceli
Prima di tutto complimenti. Soprattutto perché a inizio stagione non eravate in pole position tra le favorite, per lo meno per qualcuno
Grazie dei complimenti. Come ho detto in post-partita ma come ho detto alle mie ragazze durante tutto l’anno, mi stupisco del fatto che ogni anno ci sia qualcuno che non consideri questa squadra in pole position per la vittoria finale. E’ una cosa che, devo dire, a noi stimola ogni anno sempre di più ma poi…è importante il giusto, nel senso che poi quello che è fondamentale è la percezione di noi stesse, più che la percezione che gli altri hanno di noi.
Queste finali scudetto vi hanno visto in crescendo. La gara 1 l’avete persa, la seconda avete vinto ai rigori rimontando un doppio svantaggio all’ultimo respiro. Dopodiché siete state insuperabili. Cosa è cambiato dal punto di vista atletico o tattico?
La nostra progressione inizia dal 1 settembre, nel senso che siamo una squadra che comunque ha bene in mente che i conti si fanno alla fine, per cui non è importante…cioè è importante il percorso che si fa ma tutte le vittorie nella regular season ma anche la stessa Coppa Italia, sono tutte parte di un percorso per farsi trovare al top nel momento più importante della stagione, sia dal punto di vista fisico, per cui tutta la preparazione atletica, che ogni volta ci vede in una condizione migliore delle altre alla fine dell’anno, nel momento clou…e anche quest’anno è stato così. Poi dal punto di vista tattico ci sono partite che sono degli spartiacque ma al di là di quella partita vinta ai rigori, sono state importanti soprattutto le sconfitte, quella persa a Roma e quella persa in casa contro il Padova. Quelle sì sono state partite che ci hanno cambiato, perché ci siamo rese conto che tutt’e due le sconfitte dipendevano da noi, abbiamo analizzato i nostri errori e non li abbiamo più commessi.
Vigilia della gara polemica. Le romane hanno avuto da ridire sull’arbitraggio
Io evito di parlare a caldo dopo le partite, parlo solo con le mie atlete, perché si dicono cose poco lucide. Andare a recriminare sugli arbitri…in ogni partita ci sono delle recriminazioni da parte di tutt’e due le squadre, ci sono degli errori arbitrali….c’è anche un atteggiamento arbitrale che a volte sembra contrario ad una squadra ma per il modo di arbitrare . Io dico sempre alle ragazze che vince la squadra che si adegua prima alla misura arbitrale, che ogni volta cambia perché cambiano i protagonisti e cambiano gli arbitri, per cui ogni arbitro ha il suo modo di arbitrare. Nelle partite che abbiamo perso ci sono state delle decisioni arbitrali alquanto dubbie nei nostri confronti ma noi minimamente ci siamo sognate di fare polemica ma abbiamo pensato a quello che potevamo cambiare noi. L’arbitro durante la partita non si può cambiare però puoi cambiare i tuoi errori e allora….noi ci concentriamo su quello. Facciamo concentrare gli altri sulle altre questioni.
Stagione fantastica: scudetto e Coppa Italia con qualche rimpianto per il terzo posto in Champions League, che non sembrava così fuori portata
Sì per com’è andata…sì rimane il rammarico di aver sfiorato un sogno. In Europa nessuno si aspettava che fossimo così tanto competitive…ma noi lo sapevamo che ce l’avremmo potuta giocare…siamo andate li, ce la siamo giocata. Anche in quell’occasione ci sono state delle decisioni arbitrali, a casa loro, alquanto dubbie ma anche lì noi abbiamo pensato che fosse colpa nostra perché se avessimo gestito un po’ meglio, se avessimo commesso qualche errore in meno, a quest’ora magari era tutta un’altra storia. Sicuramente è stata una bella esperienza ma soprattutto, secondo me le ragazze veramente lì si sono rese conto che ormai siamo una squadra con la S maiuscola e i limiti che hanno sono solo quelli che si pongono loro stesse. Possono giocarsela con chiunque.
A proposito di atlete senza limiti: per Tania Di Mario questo è il 13° scudetto vinto. Ha segnato anche oggi. Numeri impressionanti. Tenterà di arrivare al 14° o si ritirerà?
Per quanto riguarda Tania…si è allenata tutto l’anno con noi, perché è sempre presente, specialmente quando ci serve come sparring partner, per provare qualcosa a livello tattico. Lei poi fisicamente è un avatar, come gli dico sempre…per cui nuotava, si allenava, stava meglio di qualcun’altra e sinceramente aveva tanta voglia per cui…era giusto così…lei…come ho detto in televisione…ha smesso, ha fatto la sua ultima partita lontano da casa, in un periodo in cui…quell’Orizzonte ancora non vinceva invece….era giusto che finisse davanti al suo pubblico, davanti ad una piscina di Nesima che è stata commuovente per quanto era piena. E’ giusto che abbia smesso con un gran gol che era il suo gol, il brevetto Di Mario, la palomba nel corto ed è stato tutto…tutto è andato apposto. Tutto è andato così come doveva finire. Poi lei è veramente infinita e a 44anni sembra una ragazza di 20 sia fisicamente sia per l’entusiasmo che ha, per cui mai dire mai, chissà…
Padova e Roma in questi anni hanno provato a farvi scendere dal trono, vanamente. Per l’anno prossimo chi temete di più?
In questi 30 anni di finali abbiamo incontrato prima Palermo, Siracusa, la Fiorentina ora Padova, Roma…ce ne saranno anche altre. Devo dire che noi invece siamo sempre qua, per cui la costante è sempre l’Orizzonte e questa cosa ci inorgoglisce assolutamente. Rispetto per tutti, non temo nessuno, nel senso che poi alla fin fine quello che temo di più siamo noi stesse come ogni anno.
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