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Pasquale Maione: “Il Beach Handball italiano alla pari con le corazzate mondiali”

Si chiude con un argento l’esperienza dell’Italia di Beach Handball a Heraklion (Grecia), in occasione dei Mediterranean Beach Games svoltisi dal 9 al 16 settembre. L’oro è andato ai Campioni del Mondo in carica della Croazia ma la squadra azzurra allenata da Pasquale Maione ha fatto un grande torneo.

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: per gentile concessione di Pasquale Maione

La Croazia ha vinto nuovamente come nella fase a gironi. Ha vinto 18-22 e 20-23 e si è preso l’oro ma questa Italia con quersto argento ha fatto la storia: conquista la prima medaglia in questo sport battendo tutti (tranne appunto i Campioni del Mondo in carica della Croazia) persino la temuta Spagna, espressione di uno dei movimenti di beach handball più importanti in assoluto e dopo aver perso il primo set. Per la finale c’è anche qualche credito con la fortuna, viste le occasioni sciupate. Resta l’impresa della prima medaglia in questa disciplina. Ne parliamo con mister Maione

Salve Mister, prima medaglia maschile ai giochi del Mediterraneo per il movimento beach handball italiano. E’ un argento dai riflessi dorati questa medaglia.

“Una medaglia dai riflessi dorati”. Mi piace molto questa affermazione e penso sia azzeccata in pieno, un argento che viene da molto lontano, anni di lavoro sottotraccia per costruire un gruppo che alla fine è riuscito a dimostrare a tutto il movimento Italiano ed Europeo che anche l’Italia maschile di beach handball può dire la sua ed anche a voce alta.

La medaglia è arrivata dopo il nono posto agli EHF EURO (Europei). E’ scattato qualcosa dopo il torneo continentale o già a Varna (qualificazioni agli europei)?

Varna prima e l’Europeo di Nazaré poi ci hanno aiutato a farci capire ancora con maggior enfasi la forza della nostra squadra, nel nostro girone nell’ultimo Europeo avevamo come avversarie Ungheria e Portogallo che a fine torneo si sono classificate prima e terza e noi siamo riusciti a giocare ad armi pari contro queste corazzate del beach handball mondiale, certo ci manca ancora qualche passo per raggiungere i massimi livelli di questa fantastica disciplina ma senza dubbio la strada intrapresa è quella giusta!

L’Italia arrivata a Heraklion si presentava con diverse variazioni rispetto a quella degli EHF EURO a livello di organico.

Si il gruppo di Heraklion era per metà cambiato rispetto a quello di Nazaré ma è proprio questa una delle nostre forze; siamo riusciti a costruire una squadra allargata di 20/25 giocatori che hanno la consapevolezza di poter essere il fulcro in un torneo o non essere convocati in base agli impegni che ognuno di essi ha con la propria squadra di appartenenza durante la stagione classica indoor. Purtroppo ad oggi non esistono professionisti di beach handball quindi l’unica soluzione possibile è quella di trovare giocatori intelligenti e pronti a scendere in campo anche con poco preavviso e pochi allenamenti a disposizione, ma insieme al mio staff abbiamo creato un modello base di gioco che ci aiuta anche sotto questo punto di vista.

Qualche rimpianto per i due rigori sbagliati o Croazia comunque troppo forte?

La partita contro la Croazia mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca perché penso, anche dopo aver rivisto la partita a freddo, che la mia squadra sia riuscita a giocare alla pari contro la squadra attualmente Campione del mondo ma sono abituato a vedere il bicchiere mezzo pieno quindi mi tengo stretto questo storico traguardo e mi metto a lavorare per riuscire anche nelle prossime manifestazioni a rimanere tra le top squadre Europee, abbiamo tutte le carte in regola per poterlo fare.

Ci racconti la vigilia della finale con la Croazia. Come ha preparato la gara?

Ho vissuto tante vigilie pre-finale, ma questa era la prima finale a livello Europeo, non nascondo che è stato difficile prendere sonno, chiaramente ho cercato di tranquillizzare i ragazzi e di fare capire loro che era la Croazia la squadra che aveva qualcosa da perdere. I miei ragazzi hanno dato il massimo dal primo giorno e anche in finale sono stato orgoglioso e fiero di ognuno di loro, è un gruppo molto giovane avremo molto tempo per divertirci giocando a beach handball e per toglierci ulteriori soddisfazioni

Parliamo di Gregorio Mazzanti, giovane e fortissimo simbolo di questa Italia che ha tanta voglia di migliorare

Per entrare a far parte di questa squadra i ragazzi devono essere speciali, devono avere qualcosa in più umanamente oltre ad essere ottimi atleti e Gregorio penso sia uno dei ragazzi che rappresenta appieno questo Mood, sempre disponibile con i compagni di squadra sempre con il sorriso sulle labbra sempre pronto a lottare in campo.

Cosa c’è nel domani di mister Maione?

Spero che questa medaglia ci dia la possibilità di lavorare con più continuità, spero che questo argento sia servito per far capire quanto bene l’Italia può fare in questa disciplina, alleno un gruppo di atleti che mediamente hanno 20/22 anni sarebbe bellissimo poter lavorare con loro e aggiungere altri giovani per raggiungere tra 6/8 anni la maturità sportiva di questo fantastico gruppo! Sono certo che il gap con le top squadre mondiali sia riducibile anche in tempi brevi sportivamente parlando, questo risultato ai Giochi del Mediterraneo ci deve aiutare in questo senso, io spero di essere all’altezza e di continuare a sviluppare la crescita del beach handball italiano

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo