Politica
Sono saliti tutti sul carro funebre di Bergoglio

Di Fulvio Rapanà
E non sono ancora scesi per paura che quello risusciti!!. Non è stato il funerale di Bergoglio ma della coerenza. Nessuno delle autorità politiche presenti al suo funerale aveva il rispetto o l’amicizia di Bergoglio. Hanno millantato tutti. Per 13 anni ha continuamente tuonato contro il secolarismo rapace e le politiche immigratorie messe in campo da tutti i tipi di governi. Ricordo le polemiche roventi scatenate dalla canaglia di destra quando nel 2019 l’elemosiniere del Papa pagò la bolletta elettrica del palazzo di via Santa Croce in Gerusalemme a Roma dove vivono centinaia di immigrati e italiani che non hanno dove andare.
Ho incrociato Bergoglio
Bergoglio l’ho incrociato la sera in cui fu proclamato Papa. Spinto in piazza San Pietro dalla frenesia delle persone che andavano verso il Vaticano: «hanno eletto il nuovo papa!!» arrivai nella piazza gremita. Affianco un signore, che si capiva era addentro alle questioni, diceva: «Sarà o Bergoglio o Scola». Distavo abbastanza dalla loggia dove sarebbe uscito il nuovo Papa e non intravedevo nitidamente i volti, ma si sentiva chiarissima la voce del cardinale cerimoniere che pronunciava il nome di Bergoglio. Subito dopo è comparsa questa figura bianchissima, abbagliante, il cui volto lo si guardava nei grandi monitor, che con una voce che trafisse tutti disse quelle poche parole di circostanza che tutti ricordano. Mi girai verso l’esperto: «Sei un mago!», e lui “Bergoglio doveva già essere eletto al precedente Conclave, ma i cardinali curiali riuscirono a far eleggere Ratzinger che fino a quel momento aveva fatto solo il teologo”, gli chiesi: “ questo Bergoglio com’è?” e lui: “I Gesuiti hanno un “mandato diretto da Dio” per diffondere la sua parola e il suo disegno nel mondo». Piuttosto scettico su questo “mandato diretto”, salutai l’esperto. Il giorno dopo mi chiama mio figlio da Berlino e mi dice: «Pà, il nuovo papa mi sembra quel prete che incontrammo nella Cattedrale di Buenos Aires». L’antefatto è stato il viaggio con lui nel 2010 in Sudamerica e decidemmo di visitare Buenos Aires, il posto dove avevo per 29 anni sperato di andare per incontrare le madri di Plaza de Mayo. L’incontro con le poche persone che, in una piccola tenda, presidiavano il luogo fu per me commovente: “mi scuso per essere arrivato con un po’ di ritardo, ma avevo promesso che sarei venuto”. Un incontro emotivamente destabilizzante e decidemmo di visitare la Cattedrale che si affaccia su Plaza de Mayo. Una chiesa spoglia, senza opere d’arte, e ne parlavo con mio figlio quando intervenne un prete seduto fra i banchi, mi sfuggono le parole del colloquio ma il senso del discorso fu che Dio è presente nelle bellissime chiese italiane come nella più spoglia delle chiese della pampa. Non posso dire con certezza che quel prete fosse Bergoglio secondo mio figlio era lui!!
Bergoglio è un duro Dopo 10 anni di vacatio papale legato alla malattia di Wojtyla e agli scandali del papato di Ratzinger, il Conclave pensò bene di eleggere un Papa di polso che rimettesse a posto il governo del Vaticano. Ho un amico dall’adolescenza che da sacerdote ha intrapreso la carriera diplomatica e lavora in pianta stabile da molti anni nella Segreteria Vaticana. Lo incontrai in un convegno nel 2023,: “Francesco è un duro. I fedeli lo conoscono nelle occasioni pubbliche in cui non può che essere gioviale e cordiale, ma dentro il suo Ministero è durissimo, direi spietato, contro chi non è in linea con il suo progetto di riorganizzazione e riforma della Curia e delle istituzioni vaticane a cui ha cambiato tutti i vertici . Ha messo mano in modo forte al reclutamento dei preti e al sistema dei seminari. Ha ridotto i costi del bilancio vaticano ad iniziare dai cardinali e vescovi a cui ha diminuito gli stipendi e gli appannaggi aumentandolo ai preti delle parrocchie problematiche e di confine. Chiede a tutti di essere più presenti fra le persone e i fedeli in modo da testimoniale che il cattolicesimo è la fede rivolta per prima ai poveri poi ai ricchi. Per moralizzare e riformare le finanze vaticane si è servito delle indicazioni di Draghi e di esperti indicati da lui che hanno fatto tabula rasa di tutto il pregresso dello IOR . Sulle questioni di fede ha licenziato dalla sera alla mattina il Card. Muller e tutto il gruppo che si ispirava a Ratzinger “. Ho capito che non erano tutte rose e fiori, e non poteva essere diversamente per il capo spirituale di un popolo presente nei cinque i continenti, che abitano i grattacieli di Manhattan e le favelas di Rio o Buenos Aires, le parrocchie di Gaza come quelle delle isole sperdute dell’Oceano Pacifico.
Bergoglio e la politica
Come la pensasse dei politici lo si capì chiaramente nel 2014. In una Messa riservata proprio ai politici italiani, dopo l’omelia, il Papa parlò a braccio: “dei farisei che vollero, alla fine, la morte di Gesù per salvare se stessi, Questa classe dirigenziale (dei farisei!!) si era allontanata dal popolo, interessata solo ai suoi interessi, al suo gruppo, al partito, alle lotte interne…il loro cuore si era indurito, per loro era impossibile ascoltare la voce del Signore” e aggiunge “Siamo tutti peccatori ma loro ( i farisei) da peccatori erano scivolati, diventando corrotti. Difficile per i corrotti tornare indietro… uomini di buone maniere ma cattive abitudini. Gesù li chiama sepolcri imbiancati”. Parole pronunciate da Bergoglio che sono suonate come una durissima lavata di capo dei politici. Rincarò la dose in casa dei lupi nel 2016, quando Obama ebbe l’infelice idea di invitarlo a parlare al Congresso americano: «Il perseguimento del bene comune come obiettivo principale di ogni politica, le cui attività devono servire a promuovere il bene della persona umana ed essere basate sul rispetto della dignità», concetti e principi ingoiati male in quel consesso che già da tempo li ritiene poco rilevanti per una società in difficoltà con le correnti cattoliche conservatrici, concordi con altre forze reazionarie, che considerano modernità, inclusione, altruismo e tolleranza come fattori strutturali del declino degli Stati Uniti. Difatti il discorso iniziò con gradi applausi e finì con uno di circostanza dei Democratici con i Repubblicani scuri e Bergoglio che se la rideva contento di aver dato una bastonata in bocca a quei becchini dell’imperialismo occidentale. È il Bergoglio restauratore che riafferma con forza i principi e i valori che sono alla base della fede cattolica a cui i fedeli e le istituzioni ecclesiastiche si devono ispirare negli affari, nella politica, nel sociale .
Le ideologie che sostituiscono la Fede
Dall’alto della sua autorità morale ha denunciato il silenzio dell’occidente per il massacro di civili innocenti a Gaza innervosendo molto le cancellerie occidentali soprattutto americana e israeliana. Ma lui fino all’ultimo giorno ha tirato dritto.
In una lettera di febbraio ai vescovi americani, Bergoglio ha criticato l’inerzia dei cattolici verso il trattamento riservato dal presidente Trump ai migranti, che violano la «dignità di molti uomini e donne, e di intere famiglie», senza preoccuparsi della reazione dei cattolici conservatori, che in parte sono schierati con Trump. Parlando a un gruppo di gesuiti, in un incontro durante la Giornata mondiale della gioventù a Lisbona mise in guardia da ciò che accade quando «le ideologie sostituiscono la fede». Parole potenti che solo la profondità ecumenica e teologica di un Gesuita può pronunciare sapendo dove e a chi devono arrivare. Anche da parte dei progressisti ci sono state critiche a Bergoglio, per non essere andato fino in fondo sulle questioni del riconoscimento delle coppie gay, sul sacerdozio delle donne, eccetera. Critiche fatte senza conoscere come si muove il Vaticano, per il quale i Papi iniziano dei «processi» che, se maturano, saranno altri a portare a termine, come è successo per il Concilio Vaticano II. I reazionari dell’Occidente, compresi i nostri, tifano per un nuovo Papa più attento agli interessi e alle istanze di una società e di un mondo cattolico ricco ma impaurito dal futuro con il dubbio che la realizzazione dell’universalità del messaggio di Cristo possa essere lo strumento di un rimescolamento dei valori tale da far aumentare la velocità del declino. Si spera in un Papa che stia zitto rispetto alle deportazioni indiscriminate, all’abbandono in mare di esseri umani, al massacro di civili innocenti, al capitalismo sfrenato e senza regole, alla benedizione delle truppe che vanno in guerra, allo scambio della vita umana per la terra? scodatevelo!! Qualunque Papa starà sempre dall’altra parte.
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