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Oasi Culturale

Addio a Ernesto Ferrero, il signore dei libri

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de IlSudEst a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Questa settimana parleremo della scomparsa di Ernesto Ferrero, vincitore del Premio Strega ed ex direttore del Salone del Libro di Torino.
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di Sara D’Angelo

Dopo una lunga malattia, all’età di 85 anni è morto lo scrittore Ernesto Ferrero. La sua biografia affianca il nome del personaggio al podio della Cultura connessa a molteplici segmenti dell’universo letterario. Editore, traduttore, critico letterario, Ernesto Ferrero lascia un testamento a metà tra il pubblico e il privato in ogni libro da lui scritto o semplicemente tenuto a battesimo. Ferrero è stato direttore del Salone del Libro dal 1998 al 2016 e che con la sua straordinaria intuizione ha trasformato la manifestazione in “una guida per gli anni che verranno”.
Ernesto Ferrero nacque a Torino il 6 maggio 1938. Il primo ingresso nel mondo dell’editoria lo compie nel 1963 in casa editrice Einaudi come responsabile dell’ufficio stampa e, dal 1984 al 1989, veste le funzioni di direttore editoriale. Successivamente collaborò con Garzanti e fu  direttore letterario di Arnoldo Mondadori Editore.
La sua personale produzione letteraria viaggia dalla narrativa ai saggi, fino ad estendersi ai libri per bambini.
Nel 2000 vinse il Premio Strega con il romanzo N. in cui racconta i trecento giorni dell’esilio di Napoleone all’isola d’Elba. Il libro fu tradotto in molte lingue, poi portato sul grande schermo da Paolo Virzì (Io e Napoleone) nel 2006.
Nel 2012 il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano gli conferì l’onorificenza di commendatore all’Ordine del merito della Repubblica Italiana.
Nel romanzo I migliori anni della nostra vita (Feltrinelli, 2005) Ferrero è autore ed è anche personaggio che racconta i suoi primi passi nella casa editrice Einaudi. La memoria di un collaboratore mescolata ai sogni e le ambizioni dell’editore convive con il ricordo degli intellettuali più importanti del tempo.
L’anno scorso, ormai provato dalla malattia, Ernesto Ferrero ha pubblicato per Einaudi “Album di famiglia”, un compendio di immagini e opere di scienziati, scrittori, artisti che hanno lasciato un’imponente eredità scientifica e letteraria del Novecento italiano.
“Il signore dei libri”, così lo hanno ricordato i più importanti quotidiani italiani, era un uomo dai modi gentili, elegante e con l’immancabile fiore di carta stampata che veniva appuntato all’occhiello quando dirigeva il Salone del Libro.
Ferrero era un uomo pieno di energia, instancabile organizzatore di eventi culturali, “un uomo che ha dedicato tutta la sua vita ai libri”. Con queste parole il sindaco di Torino Stefano Russo ha voluto ricordare l’intellettuale che ha introdotto importanti elementi d’innovazione al Salone del Libro che oggi, nel 2023, è considerata
una manifestazione che riunisce i nomi illustri della letteratura internazionale.
“Se ne va un maestro, un uomo colto, un grande scrittore. Da oggi chiunque ami i libri è un po’ più solo. A mitigare la tristezza solo la convinzione che il suo esempio e la sua passione non ci lasceranno mai” dice Giulio Biino, presidente della Fondazione Circolo dei lettori. “Piango un amico, un intellettuale profondo, generoso e sensibile che amava le parole e il mondo, un uomo gentile e sapiente” commenta Elena Loewenthal, direttrice della Fondazione.
I funerali sono stati celebrati nella chiesa della Madonna del Pilone in corso Casale, a Torino.

Sara D’Angelo

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