Mettiti in comunicazione con noi

Oasi Culturale

Fox contro M&M’s: è cancel culture al contrario

Benvenuti su “Oasi Culturale”, rubrica de ilsudest.it a cura di Alessandro Andrea Argeri e Sara D’Angelo. Oggi parleremo di un insolito caso di “cancel culture al contrario”. Vittime, da entrambe le parti, gli omini-confetto degli M&M’s.
Se vi va, scriveteci: redazione@ilsudest.it/alexargeriwork@gmail.com

Avatar photo

Pubblicato

su

In copertina, i testimonial M&M's.

di Alessandro Andrea Argeri

Per la serie “accadono anche in America, ma più esilaranti”. Dopo una battaglia mediatica portata avanti dal conduttore di Fox News Tucker Carlson, M&M’s ha dovuto ritirare le sue mascotte perché “troppo politicamente corrette”. All’inizio dello scorso anno infatti, mentre il dibattito politico nostrano era tutto teso sulla pericolosità di Peppa Pig per le nuove generazioni, l’azienda di confetti aveva annunciato un restyling dei propri testimonial: gli omini-confetto avrebbero subito dei cambiamenti estetici frutto di una delle tante campagne marketing mascherate dal falso pretesto di rendere il brand più inclusivo e unificante.

Ebbene il confetto marrone avrebbe smesso di indossare i tacchi a spillo mentre quello verde avrebbe vestito un paio di sneakers anziché i consueti stivali. Da Rolling Stone, agli utenti del web, in molti si sono chiesti quale fosse stato il “peccato” dei tacchi a spillo. Io invece mi domando chi abbia mai notato l’abbigliamento degli M&M’s. Ad ogni modo, ad indignarsi particolarmente è stato uno dei più importanti conduttori americani, Tucker Carlson, il quale con le sue invettive ha reso comico il dibattito. Basti pensare a una delle sue prime dichiarazioni: “M&M’s non sarà soddisfatta fino a quando ogni singolo personaggio animato non diventerà del tutto sgradevole e androgino”, “con quel dolcetto nessuno vorrebbe averci a che fare”, “raggiungeremo l’equità una volta che avremo perso ogni interesse”.

Quando poi la questione sembrava essere dimenticata è uscito l’ultimo sport di M&M’s, in cui un confetto viola rivendicava l'”essere se stessi”. “Le M&M’s woke sono tornate, forse la mascotte verde è diventata lesbica”, ha commentato allora Carlson in una sua rubrica per Fox, il quale ha anche definito la confetta viola “obesa”, giusto per non mancare anche di “body shaming”. Tutto questo a un confetto, si badi bene… Povero cioccolatino! Diventate virali sui social network, le dichiarazioni di Carlson hanno costretto M&M’s a cancellare la mascotte viola. Poi la stessa azienda ha annunciato l’attrice afroamericana Maya Rudolph come nuova protagonista del prossimo spot delle M&M’s durante il Super Bowl, il principale evento sportivo degli Stati Uniti.

È difficile capire chi abbia preso in giro chi. Sicuramente la politica americana non si è lasciata influenzare da questo scambio di invettive, a differenza di quanto solitamente accade in Italia. La cultura woke è un serio problema per la cultura in generale, poiché propone una cancellazione arbitraria senza compromessi di millenni di pensiero, tuttavia nessuno ha censurato Carlson in virtù della libertà d’espressione di qualcun altro. Sarà pure un dibattito effimero, però in Italia avremmo molto da imparare su come impostarlo. Detto questo: “viva i tacchi a spillo”, lunga vita all’essere sé stessi.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©