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Cultura

Alle origini del jazz: lo spiritual

Da un punto di vista squisitamente musicale, lo spiritual può considerarsi il primo esempio di fusione delle culture africana, americana ed europea, poiché ha in sé tanto il canto alternato ed il ritmo di certe musiche dell’Africa occidentale, quanto la melodia dell’inno corale di matrice protestante.

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Credit foto musicale.wordpress.com

In un mio precedente scritto ho cercato di chiarire quale sia stato in origine il legame tra jazz e blues e quale formidabile contributo abbia quest’ultimo dato al primo. Tuttavia vi sono altri generi appartenenti al patrimonio culturale nero, che hanno partecipato in maniera determinante alla nascita del jazz. Tra di essi non è possibile non citare lo spiritual, il gospel o il  work-song.

Più precisamente il primo è un modo di cantare coralmente inni religiosi  accompagnandosi col battere delle mani e dei piedi, che poteva aver luogo tanto in riunioni all’aperto, quanto nel chiuso di chiese.

La partecipazione alle funzioni religiose, battiste o metodiste costituì un modo efficace usato dai bianchi per spegnere le aspirazioni alla libertà tanto degli schiavi africani quanto dei neri affrancati. La chiesa divenne infatti un luogo molto frequentato, in cui era concesso intonare canti il cui testo, scritto e musicato dai bianchi, poteva però essere interpretato in maniera tale da costituire una forma di evasione dalla intollerabile quotidianità schiavista. Non va dimenticato che le funzioni religiose furono la sola occasione per i neri di  partecipazione ad una qualche forma di vita sociale, sia pure sotto il controllo dei bianchi. 

Lo spiritual traeva ispirazione dalle narrazioni bibliche ed era cantato in maniera tale da rappresentare uno sfogo alle legittime aspirazioni alla libertà dei neri, sfogo peraltro consentito dai padroni, ben consci che quelle aspirazioni trovassero così una loro sublimazione tutta e solo emotiva. Ai pastori bianchi delle origini si sostituirono col tempo quelli neri. Ovviamente ai primi si deve il tentativo iniziale di identificare e sovrapporre la figura del padrone con quella della divinità, tentativo che andò sfumando via via che ad essi si sostituirono gli afroamericani, che contribuirono invece a far diventare lo spiritual una delle prime forme di resistenza nella lotta contro i padroni. 

Da un punto di vista squisitamente musicale invece, lo spiritual può  considerarsi il primo esempio di fusione delle culture africana, americana ed europea, poiché ha in sé tanto il canto alternato ed il ritmo di certe musiche dell’Africa occidentale, quanto la melodia dell’inno corale di matrice protestante. I due elementi non si fonderanno mai, annullandosi l’uno nell’altro, ma manterranno sempre un’autonomia che negli anni successivi sarà una delle caratteristiche fondamentali del nascituro stile jazzistico.

 Rosamaria Fumarola

RIPRODUZIONE RISERVATA ©

Giornalista pubblicista, scrittrice, critica jazz, autrice e conduttrice radiofonica, giurisprudente (pentita), appassionata di storia, filosofia, letteratura e sociologia, in attesa di terminare gli studi in archeologia scrivo per diverse testate, malcelando sempre uno smodato amore per tutti i linguaggi ed i segni dell'essere umano