Mettiti in comunicazione con noi

Cultura

Gianfranco Angioni presenta il suo libro “Malocchio”(Pav edizioni)

Nei suoi romanzi e racconti l’autore evidenzia lo studio degli aspetti psicologici e, in qualche caso, delle manifestazioni psichiatriche dei personaggi.

Pubblicato

su

a cura di Fabia Tonazzi

foto:pressoffice

La copertina del libro al primo impatto potrebbe spaventare, un disegno in cui è rappresentato uno scarabocchio nero e rosso su uno sfondo bianco inducono il lettore a reagire in due modi inevitabili: a “scartarlo” o al contrario a volerne sapere di più. Quando si inizia a leggere il libro la trama coinvolge e appassiona, i personaggi sono accattivanti e predispongono il lettore a proseguire la lettura con disinvoltura…Un libro da leggere tutto d’un fiato!

Questa volta Gianfranco Angioni, l’autore, narra una vicenda che ha per tema principale il gioco d’azzardo, l’usura, il tutto condito da un pizzico di dinamiche che parlano di amore, stregoneria, morte. “Malocchio” è un romanzo ambientato tra la Lombardia e la Sardegna nell’estate del 2012 in cui si intrecciano vicende di persone comuni accanto a quelle di persone dotate di poteri paranormali in grado di affrontare argomenti come la ludopatia, la dipendenza dal gioco, la depressione, attraverso una visione originale partendo dalle vicende mitologiche di Giasone e Medea.


Un libro che incuriosisce…Gianfranco Angioni, come nasce il nome “Malocchio” e che accezione ha, letterale o altro?

Deriva da una piccola stregoneria sarda che si chiama “Sa mexina de s’ogu pigau” e che viene effettuata  per togliere il malocchio dalle persone. Una strega, Medè, che si è innamorata di lui pensa che Giasone sia soggetto al malocchio, di sicuro lo è alla malasorte.

Chi è Pelia e perché sceglie di fare lo strozzino? Quale evento lo ha segnato perché lo diventasse?

È un usuraio, uno strozzino, un cravattaro, un aguzzino, un succhiasangue. Diversi sinonimi per definirlo, ma è sempre lui. È un personaggio immorale, lurido, avido che una passione smodata per l’accumulo di denaro senza curarsi dei mezzi messi in atto per farlo e senza curarsi del danno che può arrecare alle persone che hanno avuto la sventura di avere a che fare con lui. Se il caso perseguita i suoi debitori per incassare quanto deve incassare. Non è diventato, è nato così.”

Giasone e l’amore: la morte della moglie è tra le cause principali della sua dipendenza verso il gioco?

“Giasone aveva già il vizio del gioco prima della morte della moglie e prima di scoprire che… insomma, Angela Maria non era sua figlia, ma comunque l’aveva fatta crescere. Tali eventi, a cui si aggiunse la raggiunta indipendenza di Angela Maria, furono gli avvenimenti scatenanti che, da evasione più o meno ludica, lo fecero precipitare nella dipendenza patologica per il gioco d’azzardo e rendendolo soggetto al controllo degli strozzini.”

Angela Maria e suo padre Giasone che rapporto hanno?

“Si vogliono bene, così direi che hanno un ottimo rapporto, non fosse per il fatto che Giasone la tiene all’oscuro di quanto sta vivendo e le mente riguardo alla sua dipendenza, alla sua situazione lavorativa compromessa, infatti ha perso il lavoro, ai suoi debiti con gli strozzini. Del resto chi soffre di dipendenze tende a volerlo nascondere alle persone care.”

Cosa porta Giasone a smettere di andare dallo psicologo?

“Pensa di non averne bisogno, vi è andato per fare contenta sua figlia che sapeva della sua passione per il gioco d’azzardo e pensava così di poterlo aiutare.”

Quanto di te c’è in questi personaggi? Ti sei ispirato a storie vere?

Personalmente ben poco; non mi piace dovere del denaro, né doverne avere, e salvo il solitario al PC, non gioco mai. Non compro nemmeno i biglietti di qualsiasi lotteria né gioco al Totocalcio o al lotto. C’è molto di me nella conoscenza della natura umana e delle sue manifestazioni, nella cura della creazione dei miei personaggi: sono delle chimere che nascono dall’assemblaggio di vari caratteri che ho conosciuto o che voglio descrivere e che assemblo secondo il bisogno. Un Giasone l’ho conosciuto, la storia di una moglie che partorisce una bimba di sangue misto mi è stata raccontata, ho assistito in Sardegna all’esecuzione della  “Mexina de s’ogu” e potrei continuare. Mi piace la psichiatria e mi sono documentato. Quando scrivo mi piace inventare e raccontare storie che, in qualche modo, siano storie reali di esseri umani reali. Poi, a volte la fantasia supera la realtà. Non ho sbagliato invertendo i termini del detto perché mi è successo che qualche giorno fa un’amica mi ha fatto sapere che sul Corriere della sera, veniva citato il caso di una persona scomparsa da dieci anni e creduta morta, ma quella persona era in Grecia. Ciò pare la brevissima sinossi del mio precedente romanzo “Le metamorfosi imperfette”, che però ho scritto diversi anni fa. Ecco, quando scrivi romanzi devi inventare, immaginare, ma non puoi inventarti tutto, devi rifarti a fatti accaduti nella vita reale, a comportamenti e caratteristiche umane. Tutto deve risultare credibile.

L’amore e Malocchio: quanto è importante l’assenza dell’amore in questa storia?

Malocchio” è un romanzo saturo d’amore. Giasone è una persona che ama e soffre quando il suo sentimento viene tradito. Questo accade con Angela, sua moglie, con Medé la strega che prova ad aiutarlo e che, per amore di lui, rinuncia alla sua umanità. C’è l’amore paterno per Angela Maria e infine quello per Nerina. Quest’ultimo segnerà la fine per entrambi.  Non voglio aggiungere altro per non togliere ai lettori il gusto di rivelare troppo della trama.

Contatti

Chi volesse può scrivermi alla mia email angionigf@hotmail.com , spero ciò avvenga dopo aver letto Malocchio che è reperibile sul sito dell’editore (pavedizioni.it)  oppure su Amazon (sia cartaceo che Kindle).Magari anche dopo aver letto Le metamorfosi imperfette, reperibile allo stesso modo di Malocchio. Sono anche pittore, chi volesse saperne di più sulla mia attività artistica può visitare il mio sito internet: gianfrancoangioni.com

Gianfranco Angioni in pillole

  • Nasce a Cagliari nel 1947. Chimico di formazione, si trasferisce a Milano, dove frequenta il corso di pittura per Artefici dell’accademia di Brera.
  • Dal 2014 vive a Sassello, in Liguria, e si dedica unicamente alla scrittura e alla pittura, esponendo dipinti in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha scritto articoli sull’arte per il sito galleriamilanese.com
  • Nel 2022 esordisce con Le metamorfosi imperfette, pubblicato da PAV Edizioni.
  • Nel 2023 pubblica Malocchio, ancora con PAV Edizioni.
  • Nei suoi romanzi e racconti evidenzia lo studio degli aspetti psicologici e, in qualche caso, delle manifestazioni psichiatriche dei personaggi. La consapevolezza dell’immutabilità della natura umana è un tratto distintivo del suo lavoro, come pure i richiami alla mitologia, a qualche autore classico e agli aspetti magici ed esoterici che, in maniera più o meno palese, si evidenziano in alcuni comportamenti umani.