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Inchiesta

OMICIDIO FERNANDA DURANTE, L’ALBA DI VIA POMA?

Roma città di santità e miseria. Città di mistero. Il mistero che avvolge una serie di omicidi avvenuti nella Capitale tra il 1982 e il 1986.  Le vittime erano prostitute e donne che vivevano ai margini. Colpite alla testa e strangolate.

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Credit foto https://spazio70.com/media/inchieste/maurizio-giugliano-il-lupo-dellagro-romano-prima-parte/?cn-reloaded=1

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Roma città di santità e miseria. Città di mistero. Il mistero che avvolge una serie di omicidi avvenuti nella Capitale tra il 1982 e il 1986.  Le vittime erano prostitute e donne che vivevano ai margini. Colpite alla testa e strangolate.

In due casi, però, la vittimologia cambia. Nel gennaio 1984 viene uccisa Caterina Skerl, una studentessa di 17 anni. Strangolata nelle campagne di Grottaferrata.

Alcuni mesi prima, il 30 ottobre 1983, avviene un delitto per alcuni aspetti eccellente. Viene uccisa Fernanda Durante di 53 anni. Una donna colta e raffinata. Moglie di un alto funzionario della Banca d’Italia.

Fernanda Durante ha l’hobby della pittura. Con un certo successo. Tanto che viene invitata ad esporre i propri quadri nella mostra “I cento pittori di via Margutta”, inaugurata il 27 ottobre 1983. La mostra si teneva in una galleria d’arte in via Margutta 13. L’elegante e colta via Margutta. Una via con un lato oscuro però. Nel giugno del 1984 verrà arrestato il proprietario di una galleria d’arte. Con l’accusa di traffico di droga.

Domenica 30 ottobre 1983 per Fernanda Durante è una buona giornata. Vende uno dei sui quadri e riceve molti complimenti. Sono le 21 quando la Durante lascia la mostra. A casa, in via Ignazio Guidi 20, l’attende suo marito bloccato a letto da dolori alla schiena.

Viene vista da alcuni testimoni ferma sul marciapiede di via del Babuino. Dove è parcheggiata la sua auto, una Fiat 500 rossa targata PE 102855. Aspettava qualcuno? La figlia del portiere dello stabile di via Margutta 13 dichiara che la Durante le avrebbe confidato che forse la sarebbero venuti a prendere e che forse avrebbe lasciato la usa auto in via Margutta così da evitare problemi di parcheggio il giorno successivo.

Fernanda Durante non torna a casa. Il marito preoccupato presenta denuncia di scomparsa. Partono le ricerche. Destinate a durare poco.

Verso le 7.20 del 31 ottobre 1983, un contadino scopre un cadavere in una cunetta che costeggia via Tullio Giordana in località Pratica di Mare a pochi km da Pomezia. Si tratta di Fernanda Durante. Indossa solamente un maglioncino e il reggiseno. Accanto al corpo uno slip, due gambaletti bianchi e un coltello a serramanico. Ad uccidere Fernanda Durante sono 35 coltellate inferte dall’alto in basso. Le ferite erano site quasi tutte in prossimità degli organi sessuali. Sono presenti ferite da difesa. La morte è  collocata tra le 23 del 30 ottobre 1983 e le 2 del 31 ottobre. Il delitto non è avvenuto nel luogo di ritrovamento del corpo.

All’alba del 1° novembre 1983 viene ritrovata la Fiat 500 di Fernanda Durante. Parcheggiata a 200 metri dalla stazione ferroviaria di Campoleone. All’interno della vettura vengono ritrovati gli abiti mancanti e la patente. Manca il portafoglio. L’auto era parcheggiata nei pressi della stazione di Campoleone già intorno alle 23 e 30 del 30 ottobre 1983. La Fiat 500 non è stata usata per il trasporto del corpo.

Evidente il tentativo dell’assassino di depistare le indagini. Il corpo viene lasciato in una stradina di campagna e la macchina della vittima a diversi km di distanza. Accanto al corpo viene lasciata l’arma del delitto. Un coltello a serramanico, l’arma preferita dai malviventi di periferia. Fernanda Durante era una donna di un certo livello sociale, non frequentava ambienti di periferia. Probabilmente l’assassino, forse con l’aiuto di una complice, prima parcheggia l’auto di Fernanda Durante a poca distanza dalla stazione di Campoleone e poi torna a prendere il corpo.

Era già sera quando Fernanda Durante esce dalla galleria e aveva il marito bloccato a letto. Non avrebbe tardato. La logica porta ad ipotizzare che aveva un appuntamento legato alla vendita dei suoi quadri. Un qualcosa da sbrigare in poco tempo e che non poteva essere rinviato al giorno successivo. Le indagini battono varie piste. Senza risultato. Non ci sono lati oscuri nella vita di Fernanda Durante. Il caso verrà archiviato dopo aver controllato, senza esito,  un centro residenziale a Capocotta al civico 1715 della via Pontina.

Diverse le similitudini con l’uccisione di Simonetta Cesaroni. Corpo nudo nella parte inferiore, nella parte superiore entrambe le vittime indossano il reggiseno. In entrambi gli omicidi le ferite sono ubicate intorno agli organi sessuali. Sia nel 1983 che nel 1990 viene usata arma da taglio. Il numero delle ferite è simile.  Certo non è possibile e non è serio parlare di un serial killer che uccide sia Fernanda Durante che Simonetta Cesaroni. L’assassino della Cesaroni potrebbe, però, aver preso “ispirazione” dall’omicidio di Fernanda Durante. 

Sarebbe comunque utile incrociare i nominativi delle persone che conoscevano Fernanda Durante con i nominativi legati a vario titolo allo stabile di via Poma.

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