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Inchiesta

Situazione operativa sui fronti siriani al giorno 11 gennaio 2019

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di STEFANO ORSI

Aggiornamento flash dai fronti siriani del 8-1-2019


Sacca di Idlib
Ennesima giornata da dimenticare per le FSA-NLF ( al secolo Freedom Syrian Army e National Liberation Front).
Al termine dello scorso anno, negli ultimi giorni di dicembre, le forze turco-dirette FSA-NLF sono state incaricate di sgomberare le milizie di Al Qaeda, HTS, dalle zone cuscinetto a ridosso di Aleppo, da cui avevano lanciato contro la città ordigni a carica chimica, purtroppo per loro, i qaedisti erano di tutt’altro avviso.
Gli scontri che ne sono scaturiti, attaccarono per primi i gruppi filo turchi capeggiati dalla milizia Nourredine al Zinki che qui è egemone, hanno visto da subito avere la meglio al Qaeda, che nei primi giorni del 2019 ha iniziato a conquistare un villaggio dietro l’altro nel settore di Aleppo, fino alla caduta della roccaforte e comando di al Zinki che a quel punto ha ceduto di schianto ritirandosi verso Afrin.
Le sacche rimaste sono cadute oggi, ormai erano senza speranza alcuna di resistere.
Nel sud le FSA NFL parevano più forti ma ora che i territori a nord della sacca sono stati pacificati con la sconfitta degli avversari, i qaedisti hanno spostato rinforzi a sud e attaccato le difese dei filoturchi.
La serie di villaggi persi oggi dai miliziani pro Ankara ci raffigura la rassegnazione alla supremazia schiacciante di Al Qaeda nella sacca di Idlib, supremazia resa conclamata dallo spostamento a nord di decine di migliaia di miliziani per attaccare i territori occupati dai Curdi
Chiaramente sapevano di favorire così Al Qaeda, ma la strategia è proprio questa, Erdogan non sa che farsene del settore di Idlib, ormai tanti miliziani sono per lui un peso, oltretutto i qaedisti rispondono ad altri padroni, per cui occorre eliminarli. Da questa premessa la scelta di spostare le truppe migliori a nord e cedere ad Al Qaeda la sacca.
Questo per la Turchia rappresenta un duplice vantaggio e vi spiego quali sono.
Il primo è quello di fornire una strategia di uscita dalla sacca alla Turchia, la quale vedendola persa per le sue milizie, può richiamare i soldati che ne presidiano i confini senza dare ad intendere di averla persa.
Il secondo è quello di poter dare così il via libera all’offensiva siriana senza che si corra il rischio di incidenti e scontri con le sue truppe o il confronto con milizie a loro fedeli.
La Siria invece ottiene il benestare internazionale ad una operazione che verrà venduta come necessaria alle opinioni pubbliche internazionali, in quanto nessuno potrà dire che i terroristi di Al Qaeda siano meritevoli di una qualsivoglia forma di aiuto, nessuno piangerà per loro o dovrà spendere soldi per un ulteriore inutile attacco con missili.
Si, questa provvidenziale vittoria degli jihadisti offre ogni sorta di beneficio per la prossima e definitiva campagna militare siriana verso Idlib, L’eliminazione definitiva di decine di migliaia di assassini da questa sacca, i Turchi li chiuderanno a loro volta giustificando la loro azione come necessaria dato il loro attacco alle milizie turcomanne, e i poveretti saranno chiusi tra due fuochi e destinati al martirio che meritano.
Come si suol dire, per potersi liberare di un peso, a volte basta promuoverlo, e questo per i Turchi è stato proprio uno di quei casi, lasciando la sacca ai terroristi dalla nera bandiera ( anzi ora mi pare che sia verde) prendono due piccioni con una fava.
Con l’arrivo della celebre 9° divisione corazzata del 1° Corpo d’Armata, lo schieramento è davvero enorme, superiore in tutto ai qaedisti, sebbene questi siano molto ben armati ed addestrati.
L’aviazione russa e quella siriana hanno da poco ripreso i raid contro i depositi di munizioni, anche quelli delle formazioni sconfitte, impedendo che cadano nelle mani sbagliate.
A giorni l’offensiva entrerà nel vivo, non appena termineranno le offensive qaediste contro le ultime sacche delle FSA in Idlib.
La caduta prossima di Idlib rappresenterà l’ultima grande sconfitta non solo per i terroristi e i loro grandi sponsor internazionali, ma anche per tutti coloro che si sono resi complici delle stragi e di questi anni di guerra sanguinosa, sostenendo la finta rivoluzione e finta guerra civile, e tacendo la matrice estremista dei terroristi che ne era invece caratteristica principale. Parlo dei media in malafede e di tutta quella pletora di giornalisti o personaggi che si sono prestati in questi anni ad una operazione che ha gettato enorme discredito su di loro e sulla loro professione.
Attendendo quindi che si dia il via a questa ultima Grande Battaglia per Idlib, attendiamo anche che le belle addormentate YPG capiscano che per loro il rientro sotto la bandiera siriana sia l’unica garanzia di salvezza, degli USA, forse potrebbero aver capito anche loro che non ci si possa fidare mai.

Aggiornamento flash dai fronti siriani del 10-1-2019

Sacca di Idlib
I feroci combattimenti di cui vi abbiamo dato notizia in questi giorni iniziali del 2019 tra le diverse fazioni interne alla sacca di Idlib volgono al termine definitivo.
HTS Hayat Tahrir al Sham ha definitivamente sconfitto i rivali filoturchi.
Le milizie di Ahrar al Sham e Suqur al sham si sono arrese circa 12 ore fa ai comandi di Al Qaeda (HTS).
Questa sera altre milizie stanno seguendo il loro esempio, minuti fa anche Jaish al Sham ha ceduto le armi al nemico interno e nel giro di poco cederà tutte le sue posizioni sotto il controllo di al Qaeda.
Almeno 1000 miliziani di alcuni gruppi passeranno direttamente sotto il comando di HTS.
Tutte le armi pesanti e mezzi corazzati sono stati già consegnati in mano dei qaedisti.
Che fine faranno i miliziani che si sono arresi? Si trasferiranno a nord, come già hanno fatto quelli di Nourredine al Zinki,andranno sotto diretto controllo dei Turchi nel settore di Afrin, dove verranno inviati presso i fronti della prossima offensiva contro i Curdi.
Al momento rimangono presenti in un settore a diretto contatto con l’SAA Syrian Arab Army, ad essere rimasti attivi come filoturchi, si trovano nei settori dove ci sono anche il maggior numero di postazioni turche, per cui immaginiamo che quando si ritireranno dalla sacca, lo faranno tutti assieme e sotto protezione turca. La piana di Ghaab, sita a sud di Jisr al Shogur è infatti stata consegnata nel pomeriggio dai miliziani.
Come vedete nelle mappe diffuse oggi pomeriggio le aree sotto controllo filo-turco sono davvero ridotte al lumicino, e con questi accordi di resa presto, poche ore o al massimo uno o due giorni, spariranno del tutto.
La cosa che maggiormente emerge dia questa situazione è che tutti coloro che ci parlavano delle FSA e della loro indipendenza dal controllo turco, ora hanno ricevuto una smentita così clamorosa da costringerli alla eterna vergogna.
L’assoluta inesistenza in tutti questi scontri della benché minima presenza di qualsivoglia gruppo che si presentasse come FSA ben lo presenta, nemmeno le loro bandiere si vedono, se non a nord in procinto di attaccare e massacrare qualche altro migliaio di Curdi. 
Questi accordi ricalcano molto le offerte fatte normalmente dall’esercito siriano attraverso il gruppo di contatto che ha come garante la Russia, per ottenere la resa delle sacche quando la loro resistenza è ormai inutile, di questo pare che sia rimasto ottimo ricordo nelle decine di migliaia di terroristi arresisi in questi ultimi due anni, a tal punto da ricalcarne le tracce e riproporlo ora ai loro nemici.
La consegna degli arsenali residui, dopo i trasferimenti a nord dei mesi e settimane passati rafforza sicuramente i terroristi di Al Qaeda e conferma in maniera estremamente assoluta quanto scritto nel bollettino flash di ieri sera, la strategia turca è ormai molto chiara, ha dato disposizione ai suoi di cedere per intero la sacca ad HTS per smarcarsi ed evitare un qualunque scontro con i siriani. Ora a vedersela con l’esercito di Damasco, e probabilmente a perdere, non saranno le sue milizie, ma quelle che a suo tempo sostenne il Qatar o l’Arabia , coloro che ora stanno adoperandosi per riaprire le loro sedi diplomatiche nel Paese che sognavano di conquistare coi loro mercenari e che ora pretenderebbero forse di ricostruire.
Il pieno controllo che i qaedisti stanno assumendo di ora in ora su tutta la sacca, non garantirà loro che una vittoria di Pirro, avranno sconfitto il nemico interno, che ricordo hanno combattuto per due anni quasi ininterrottamente, ma dovranno adesso difendere questi vasti territori da soli, le forze rimaste in questo settore, (la sacca di Idlib) non sono che la metà di quelle che prima erano distribuite tra città e villaggi, HTS contava circa 40-45000 miliziani che credo sia attualmente un numero vicino al reale, occorrerebbe una stima effettiva delle perdite subite in questi mesi di feroci scontri come delle sicure partenze di molti combattenti stranieri segnalata da tempo.
Di sicuro sono un avversario di rispetto per chiunque dei contendenti presenti su questi fronti, potrebbero facilmente avere ragione delle SDF filo-americane, così come delle YPG curde, peccato però che abbiano invece a che fare con tutte le migliori divisioni siriane: 9°, 4°, 3° 1°, il 5 Corpo d’Armata, le Unità Tigre, più innumerevoli milizie presenti dai riservisti delle NDF ai miliziani di molti gruppi. La Guardia Repubblicana è stata recentemente schierata su questo fronte, così come anche alcune unità speciali russe, presso la base di Abu ad Duhur. In queste ore si moltiplicano i bollettini che recano notizie di convogli siriani in arrivo e dispiegamento su questo importante fronte, dei reggimenti di artiglieria ad esempio.
Le forze delle aviazioni siriana e russa sono pronte a scatenarsi a sostegno delle prossime offensive. Non credo sia un caso se diverse unità navali russe si trovino al largo delle coste siriane in procinto di iniziare una esercitazione navale.
Non possiamo non notare come gli USA stiano oltremodo procrastinando ogni operazione di ritiro delle loro truppe, Evidentemente le pressioni, come avevamo scritto, sono davvero tremende, Israele e il deep state sono in piena opera, e sembrano riportare sui suoi psi il presidente USA Trump, almeno per un altro po’ di tempo.

Sacca residuale ISIS
Infine, diamo notizia che la sacca ISIS a est del fiume Eufrate si fa ulteriormente assottigliando, poche case e villaggi li separano dall’estinzione ad est del fiume, dopo, assisteremo ai tripli salti carpiati degli USA per giustificare ogni ulteriore ritardo nella loro partenza, ma state certi che in alcuni settori resteranno.

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo