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Ambiente

Tutela ambientale e furbetti

Lo Stato deve gestire nuovamente e direttamente le risorse naturali. Bisogna ritornare al pro natura opus et vigilantia. Non c’è spazio per i furbi quando parliamo di Natura.

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Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Consumiamo molto. Ciò comporta la necessità di quantità enormi di materie prime e il bisogno di smaltire i rifiuti. Un processo che mette a rischio la salute di madre Terra.

La natura viene spogliata e avvelenata. Esistono leggi per la tutela ambientale. Leggi difficili da far rispettare. Per carenza di personale ispettivo e per la possibilità di usare svariati cavilli.

L’estrazione di materie prime dal sottosuolo è strettamente regolamentata. Regole che possono essere aggirate. Ad esempio compro un terreno ricco di argilla che può essere usata per la produzione di cemento. Aprire una cava per l’estrazione di argilla comporta diversi adempimenti. Allora io imprenditore furbo chiedo l’autorizzazione per dei lavori per piantare ulivi in quel terreno. Per farlo dovrò portare via una grossa quantità di terra che almeno formalmente userò per migliorare la produzione agricola di un secondo terreno. In realtà sui camion viene caricata argilla che viene portata nei cementifici.

I comuni hanno poco personale per i controlli. Il Corpo Forestale dello Stato non esiste più. Quindi certe furbate sono possibili.

Stesso discorso per le discariche di rifiuti. Discariche autorizzate per ricevere rifiuti non pericolosi usate anche per ricevere rifiuti pericolosi. Lo smaltimento legale costa parecchio e troppo spesso vengono preferite soluzioni economiche ma illegali. Decine di esempi eclatanti in Campania e nel basso Lazio.

Troppo alta la tentazione di ridurre i costi di produzione e smaltimento a danno dell’ambiente.

Durante il lockdown per l’emergenza Covid è emerso chiaramente l’effetto benefico sulla natura di una ridotta azione umana. Certo non possiamo paralizzare il Paese ma la natura è una risorsa da tutelare ad ogni costo.

Anche per garantire la legalità. La malavita organizzata guadagna cifre stratosferiche dai reati ambientali. Riciclaggio illegale dei rifiuti in primis. La camorra ha avvelenato Campania e Lazio.

Anche l’agricoltura ha bisogno di legalità e sostenibilità ambientale. L’uso ancora massiccio di pesticidi, le frodi alimentari. La manodopera pagata poco e sfruttata.

Ci consideriamo onnipotenti per le conquiste scientifiche. Eppure senza fiumi, senza alberi, senza un sano ecosistema, siamo destinati all’estinzione.

Abbiamo un governo poco attento alle tematiche ambientali. Concentrato sulla ripresa economica. Giustamente. Non tutto, però, può essere sacrificato per il guadagno.

Soffriamo per il caldo record o per gli alluvioni. Disastri che potremmo evitare curando la natura. Più verde nelle città. Cura dei fiumi.

Lo Stato deve gestire nuovamente e direttamente le risorse naturali. Bisogna ritornare al pro natura opus et vigilantia. Non c’è spazio per i furbi quando parliamo di Natura.

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