03 Novembre 2025
La Regressione Patriarcale: Un Rischio Reale, Non una Soluzione.
Risposta Empirica alla Narrazione Anti-Femminista

Di Maddalena Celano
È stato recentemente divulgato un articolo, promosso dall’ “Unione Cattolici Razionalisti”, che, partendo dalla testimonianza di Kate Mulvey e da pubblicazioni come quella di Louise Perry, incolpa il femminismo della “solitudine” e dell’infelicità sentimentale femminile. Questa narrazione, che idealizza il modello domestico tradizionale (c.d. “Tradwife”), non solo manca di rigore analitico ma risulta essere una proposta economicamente insostenibile e socialmente pericolosa, come dimostrato dai dati scientifici sulla precarietà e la violenza.
L’ironia di un contenuto così ideologico e privo di analisi empirica diffuso da un gruppo che si definisce “razionalista” è evidente. La vera razionalità impone di confrontare le lamentazioni individuali con le tendenze macro-sociali, e i dati smentiscono categoricamente la convenienza del ritorno al passato.
1. La Precarietà Economica: L’Illusione del Monoreddito
La nostalgia per il modello patriarcale del marito “dispensatore di pagnotta” ignora la brutale realtà dell’inflazione e del costo della vita. La struttura economica globale rende il monoreddito insufficiente per garantire il benessere della famiglia media.
* Povertà Lavorativa e Infantile: I dati OCSE mostrano che, nonostante l’aumento della partecipazione femminile al lavoro, la povertà lavorativa è in crescita.
Un’analisi del solo reddito maschile condannerebbe un numero esponenziale di famiglie alla precarietà. In Italia, i dati ISTAT indicano che l’incidenza della povertà assoluta colpisce maggiormente le famiglie con figli minori. Promuovere la dipendenza economica femminile in queste condizioni non è una soluzione alla solitudine, ma una condanna alla miseria per i figli.
Il rifiuto di avere figli in condizioni di precarietà non è, dunque, un “fallimento emotivo” causato dal femminismo, ma un atto di responsabilità etica ed economica di fronte a un sistema di welfare insufficiente e a salari stagnanti.
2. La Sicurezza Domestica: Il Rischio Reale del Patriarcato
Il mito tossico del focolare domestico come luogo sicuro viene smentito drammaticamente dalle statistiche sulla violenza di genere. L’isolamento e la dipendenza economica, pilastri del modello tradizionale, sono i principali fattori di rischio per le donne.
* Femminicidi tra le Mura Domestiche: Le agenzie ONU e i rapporti nazionali (es. ISTAT in Italia) confermano che la maggior parte dei femminicidi avviene per mano di partner o ex-partner e tra le mura domestiche. In Italia, circa il 70% dei femminicidi è commesso da persone legate alla vittima da una relazione affettiva o familiare.
* Dipendenza e Violenza: L’autonomia finanziaria è un fattore protettivo critico. Studi sociologici dimostrano che la dipendenza economica è un elemento chiave che impedisce alle vittime di violenza di lasciare una relazione abusiva. Incoraggiare le donne a rinunciare al reddito equivale a sabotare le loro vie di fuga, rendendo la casa il luogo più pericoloso.
3. Crisi Sanitaria e Infertilità: Il Femminismo come Ancoraggio all’Autostima
La pressione a conformarsi al ruolo riproduttivo è smentita dalla dura realtà sanitaria, che impedisce a un numero crescente di donne di accedere alla maternità, pur desiderandola.
* Infertilità: Una Crisi Sanitaria Globale: L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che circa 1 coppia su 6 a livello globale sia affetta da problemi di fertilità. Il tasso di infertilità è in crescita a causa di fattori ambientali, stress e patologie.
* Aumento dei Tumori Femminili: L’incidenza di patologie oncologiche (es. tumore al seno) è in aumento anche in età giovanile, con trattamenti che spesso rendono la procreazione impossibile.
In questo contesto, avere figli non è più un diritto universale, ma è, di fatto, un lusso che dipende da stabilità economica e ottima salute. Il femminismo, lungi dall’essere la causa della solitudine, è un’ancora di salvezza psicologica per queste donne. Esso offre un modello di valore personale slegato dalla funzione riproduttiva. Se la biologia o l’economia rendono la maternità impossibile o irresponsabile, il femminismo garantisce che queste donne non si sentano in difetto o mutilate; offre loro la libertà di realizzarsi attraverso la carriera, le passioni o l’impegno sociale, liberandole dal giudizio patriarcale che le vorrebbe “vuote” senza prole.
4. Soluzioni Femministe e Progressiste per il Benessere Reale
La risposta alla solitudine e alla precarietà non è la regressione, ma l’implementazione di riforme basate sui principi di equità e supporto
* Sostegno Economico e Parità Salariale: Eliminazione del gender pay gap e del motherhood penalty. La piena autonomia economica è il primo strumento di protezione.
* Welfare Universale per la Famiglia: Investimenti massicci in asili nido pubblici e accessibili e congedi parentali obbligatori e non trasferibili per i padri, al fine di promuovere la reale condivisione dei carichi di cura.
* Sanità Pubblica e Prevenzione: Potenziamento della sanità pubblica con focus sulla fertilità e sulla prevenzione dei tumori femminili, garantendo l’accesso a cure e trattamenti all’avanguardia.
In conclusione, il vero pericolo non è il femminismo, ma il tentativo regressivo di far credere alle donne che la loro unica salvezza risieda nella dipendenza e nell’isolamento domestico. La libertà, l’autonomia economica e la valorizzazione oltre il ruolo di madre – tutte conquiste femministe – sono la vera via per garantire alle donne sicurezza, benessere e una vita realizzata e sana, anche in un’epoca di crisi e incertezza.

