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07 Ottobre 2024

America’s Cup: il sogno di Luna Rossa finisce. Da dove ripartire

Niente da fare per Luna Rossa, battuta da Ineos Britannia. Analizziamo qual’è la situazione della barca italiana in vista della prossima edizione

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: profilo Facebook Luna Rossa Prada Pirelli Team

Non ce l’ha fatta a fare l’impresa. Luna Rossa cede nelle acque catalane ancora una volta all’ Ineos Britannia che si aggiudica la Louis Vuitton Cup (terza sconfitta per noi) chiudendo sul 7-4. Saranno quindi gli inglesi a sfidare i Campioni del New Zealand nella finale di America’s Cup, dal prossimo 12 ottobre al a lunedì 21 ottobre. L’impresa era ardua, lo si sapeva. La possibilità di affrontare i Kiwi in realtà è sfumata già da giovedì, quando l’imbarcazione italiana ha perso due gare consecutive, costringendola a cercare di vincere tre gare consecutive. L’impresa era davvero difficile con l’Ineos che ha dimostrato di avere qualcosa in più, soprattutto nelle partenze. Nel momento in cui tagliava la linea, Ineos aveva sempre 2 nodi in più di velocità. In più ci si sono messi dei problemi tecnici (due rotture durante la finale) a rendere insormontabile l’obiettivo sorpasso.

Ovviamente c’è delusione, anche perchè, nonostante l’enorme disparità di budget (l’Ineos ha speso uno sproposito rispetto agli italiani e in questo sport chi più spende, più è avvantaggiato), la sensazione era che Luna Rossa avrebbe potuto fare di più, potendo contare su un equipaggio giovane ma super determinato. Proprio l’età di questi ragazzi è il punto da cui ripartire: perché su barche sempre più veloci e sempre più tecnologiche, la velocità di reazione e la capacità di apprendimento rapido diventano fondamentali.

Soprattutto pesa il fatto che le sconfitte siano dipese dalle partenze, che è sempre stato il punto forte del Team italiano. Tuttavia, il patron Patrizio Bertelli, 78 anni, non è disposto ad arrendersi e riprenderà presto i preparativi per la prossima sfida, continuando ad inseguire la Coppa che insegue da 24 anni, ben 6 tentativi falliti. L’ha confermato anche lo skipper Max Sirena che ringraziando “i ragazzi che hanno lavorato a questa avventura” ha ribadito che ci sarà un settimo tentativo, sperando che sia quello buono. Certo, l’addio alle regate annunciato da Jimmy Spithill, 45 anni, uno dei timonieri (l’altro è Francesco Bruni, ndr) e sicuramente uno dei più esperti al mondo, non aiuta ma come ha detto lui stesso, dietro di lui c’è un vivaio di timonieri italiani su cui puntare per il futuro. Tanto per fare due nomi, in pole ci sono sicuramente Marco Gradoni, 20 anni, già vincitore della Coppa America Young, proprio con la Luna Rossa U25, e di quattro mondiali, e Ruggero Tita, doppio oro olimpico e più volte campione mondiale sul Nacra 17 insieme a Caterina Banti. Ora non ci resta che tifare New Zealand perchè se vincessero i Kiwi, si potrà riprovare già nel 2026, altrimenti, nel caso vincessero gli inglesi, i tempi potrebbeero essere molto più lunghi. Ci sarà tempo in ogni caso per avere un’altra opportunità per scrivere un nuovo capitolo nella saga della vela italiana. Tuttavia, l’Ineos, per quello che ha dimostrato, è perfettamente in grado di fare il colpaccio.

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