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Marco Rontini: “Non ho ancora realizzato di essere campione del mondo”

Ai Campionati Giovanili di Dallas (Texas – USA) Marco Rontini si è laureato nuovo Campione del Mondo categoria Under 18, in arrampicata sportiva. Gli azzurri tornano a casa dagli Usa con tre titoli intercontinentali e un argento nello Speed e, in più, un argento e un bronzo nel Boulder. Abbiamo intervistato uno dei giovani protagonisti.

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: per gentile concessione di Marco Rontini

Marco rontini grazie di aver accettato la nostra intervista. Sei campione del mondo. Come ti senti?

Non ho ancora realizzato del tutto di essere campione del mondo, perché fino a poco tempo fa era il mio sogno, sono molto entusiasta del mio traguardo.

Dopo i trionfi europei ora l’alloro mondiale. Un periodo d oro.

Quest’anno il circuito internazionale giovanile è stato quasi perfetto, perché ho vinto tutte le tappe di Coppa Europa giovanile, aggiudicandomi la vittoria del circuito di Coppa Europa giovanile u18. Purtroppo non ho vinto il campionato, ma comunque mi sono aggiudicato il titolo di vice campione europeo u18. Un’altra soddisfazione in campo internazionale l’ho ottenuta nei senior arrivando terzo in una tappa di Coppa Europa assoluta.

Come nasce la passione per l’arrampicata?

Fin da piccolo ho sempre avuto la passione di stare appeso ai rami degli alberi, fino all’età di 7 anni in cui sono entrato per la prima volta nella palestra di arrampicata della mia scuola. A partire da quel momento mi sono appassionato all’arrampicata.

Dato che non è uno sport molto conosciuto spiegaci come funziona la gara

Nella specialità Speed la gara parte con 2 prove di qualifica su una parete alta 15 metri, inclinata di 5 gradi con una sequenza di prese omologata in tutto il mondo. l’obiettivo è fare il minor tempo possibile cercando di accedere alle finali composte dai primi 16 atleti. Nelle finali si fanno gli scontri diretti partendo dagli ottavi in cui il primo si scontra con il 16 e così via. Chi vince passa ai quarti in cui il primo si scontra con l’8. A seguire ci sono le semifinali e finali.

In finale ti sei confronto con Marius Payet Gaboriaud che ha battuto l’americano Watson, quello che nelle qualifiche era arrivato davanti a te. Eri teso prima della finale?

Ero teso come un tutte le salite, ma sapendo che ero ad un passo dal titolo mondiale, la concentrazione e la grinta hanno prevalso sulla mia ansia.

Quando hai capito che ormai avevi vinto?

Ho capito di aver vinto quando ho sentito il suono della falsa partenza da parte dell’atleta francese, che ha provato ad anticiparmi sulla partenza.

Ora il 9 settembre c e la tappa della coppa del mondo..

Il 9 settembre sono stato convocato alla mia prima tappa di Coppa del mondo senior. Per me è un traguardo molto importante perché mi scontro con gli atleti migliori del mondo

In bocca al lupo

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo