Politica
Idoli e idoletti
di ADELE DENTICE
Impoveriti e confusi dai continui insulti, sterili polemiche o attacchi contro chi ha il coraggio di dire la verità, indottrinati da informazioni contorte e alimentati da battibecchi tra fazioni di destra e sinistra , questi sono i cittadini che rappresentano il bacino elettorale su cui progettare un futuro politico, dove le parole cambieranno, forse, ma di certo saranno costruiti personaggi che si dichareranno “a favore dei cittadini” , ma funzionali a creare uno scenario vario e ricco di finte contrapposizioni .
Intanto tra le persone si comincia a percepire che qualcosa non quadra , la crisi è pesante , i poveri aumentano e ormai la piccola borghesia si è definitivamente proletarizzata ,mentre la classe operaia è stata disintegrata ; eppure ancora non si riesce a leggere con attenzione la realtà distratti da una pletora infinita di personaggi mediatici “colti”, che fingono di essere al di fuori del sistema ma che guadagnano consensi dalla personalizzazione , dagli attacchi antiberlusconiani, sorretti da fans adoranti che non sopportano chi non ama allinearsi o chi esprime dubbi sui propri idoli In realtà sono idoletti che lamentano poco spazio mediatico che si definiscono paladini della libera informazione , che ambiscono a ad avere un peso politico , pur rimanendo funzionali al sistema capitalistico nell’opera di addomesticamento della dissidenza, quella vera
E’ difficile, per chi ambisce ad entrare nei luoghi che contano, non essere sostenuti dai banchieri-imprenditori, è difficile eliminare quei partiti che si piegano all’imperialismo statunitense e ancora più difficile è denunciare i crimini che si commettono nel terzo mondo o in medio oriente
La gestione politica, consegnata nelle mani di ambiziosi burocrati mercenari privi di qualsiasi residuo di coscienza, si serve del circo mediatico per indebolire la politica e rafforzare l’economia, che non ha preferenze tra destra e sinistra i cui screzi sono considerati come pittoresche manifestazioni di scontri fra due blocchi storico-elettorali mentre il capitalismo appoggia ora l’uno ora l’altro