Politica
DIBATTITO/ la Sel e il futuro provvisorio
di ADELE DENTICE
Che Vendola fosse comunista , o socialista o forse semplicemente di sinistra oppure basterebbe che fosse “riformista”, non avrebbe alcun dubbio nel rompere con i partiti che fanno le loro fortune sdraiandosi sui poteri filo-sionisti statunitensi , prenderebbe le distanze da una sinistra che ha ridotto il dialogo politico a invettive antiberlusconiane né utilizzerebbe la sua retorica salvifica per lanciare un partito leggero e provvisorio espressione della sinistra borghese più retriva. Se Vendola fosse comunista, o anche socialista , non bacchetterebbe le contestazioni degli operai contro la Cisl per la perdita dei loro diritti , ma soprattutto romperebbe con quei partiti responsabili delle sporche guerre che per due anni di seguito sono state votate anche dai comunisti Ferrero e Diliberto.
Ma la rottura aperta con l’esperienza storica del movimento operaio nazionale e internazionale e della dittatura del proletariato, e l’assunzione della strategia della nonviolenza sono vecchie storie, risalgono alla nascita del partito della Rifondazione di cui è stato cofondatore, e sono il frutto di un’idea di comunismo nuovo e in rottura definitiva con la concezione dogmatica del cosiddetto marxismo-leninismo che “deve essere “fracassata”; era la nascita di un concetto politico pregno di anarchismo, di individualismo piccolo-borghese, di misticismo cattolico e liberismo, molto più vicino alla parabola liberale, che al socialismo, un modo utile per continuare a ingannare l’elettorato di sinistra e tenerlo prigioniero nel sistema capitalistico e al servizio della “sinistra” borghese. In questo processo di innovazione bertinottiana la massa critica del partito si è sciolta svuotando di senso il PRC , sempre meno presente nei territori, disperdendosi in un nugolo di gruppi inessenziali.
Con il dopo Chianciano, e la scissione, e la nascita del nuovo movimento vendoliano riemerge in modo più deciso l’anticomunismo infarcito di buonismo e suggestioni internazionaliste per i più giovani , si strizza l’occhio ai no global e ai non violenti pacifisti e si rivaluta Craxi, mentre si presenziano i media e i salotti radical pseudo-intellettuali
Per accontentare gli ambientalisti si è portato avanti il piano di solarizzazione della regione, di per sé una ottima idea, peccato che tutta la filiera, dalla produzione dei pannelli fino alla loro installazione, non sia stata affidata a cooperative sociali da costituire sul territorio, che avrebbero magari assorbito disoccupati, ma sia stata l’Eldorado delle multinazionali straniere . E ancora più eloquente lo spostamento a destra sono gli elogi spesi per il governatore pugliese da parte della Marcegaglia, affarista dell’incenerimento, che ha saldamente in mano la gestione del ciclo della spazzatura in Puglia .Così invece di strappare pezzi di economia alla gestione capitalista si è accettato il loro gioco svendendo il territorio e brutalizzandolo, ma soprattutto negandoci il diritto alla salute, facendo bruciare oltre al carbone e al petrolio anche rifiuti, quelli che vorrebbero farci credere destinati alla virtuosa filiera della Riduzione, Recupero e Riciclo
Un patto quindi, sancito ed espresso dall’assenza di parole come anticapitalismo o lotta di classe mentre sempre più si rincorre l’alleanza con Casini “ chi ha lavorato e lavora per una futura alleanza con l’Udc fondata non sul politicismo e sui veti ma sulla ricerca di strategie di fondo comuni non può oggi che impegnarsi al massimo per la riconferma dell’anomalia pugliese” (“Gli altri”, 5 febbraio 2010). “Inoltre le “sinistre” “dovrebbero, soprattutto, intendere fino in fondo la necessità di una radicale innovazione, di un cambio di passo ma anche di un cambio di vocabolario. Una sinistra che interroga il futuro e che attraversa il presente col coraggio di agire la politica e non solo di testimoniare un’alterità”.
Niente da dire, comunque, contro le scelte politiche nuove , sui programmi o sulle alleanze, ma non credo che questo nuovo soggetto politico rappresenti la reale alternativa a Berlusconi se, durante il congresso fondativo di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL), nella lunga sequela di astrazioni e di equilibrismi dialettici mescolando Cristo in croce e «Bella ciao», Aldo Moro e il subcomandante Marcos, Marx e la Bibbia, gay pride e femminismo, taranta pugliese e social network, Sud Sound System e melodramma italiano, per quasi due ore non si è fatto nessun riferimento alla concreta volontà di superare il capitalismo e la logica perversa dei sacrifici dei lavoratori e della loro subordinazione al padronato