25 Novembre 2024
Meno di “2 minutes to midnight”
Gli attacchi contro il territorio russo portati da USA e GB congiuntamente all’Ucraina ci spingono verso un conflitto nucleare globale
Aree di crisi nel mondo n. 224 del 24-11-24
40 anni fa, nel 1984, usciva il singolo degli Iron Maiden dal titolo 2 Minutes to midnight, scritto da Adrian Smith e Bruce Dickinson e contenuto nel loro 5° album Powerslave.
Il brano si riferisce alla critica situazione internazionale e all’orologio dell’Apocalisse che segnava allora un drammatico – 2 minuti alla mezzanotte.
Oggi siamo ad un minuto e mezzo dall’Apocalisse.
Dopo i pesanti bombardamenti della settimana scorsa, le amministrazioni statunitense e britannica, hanno deciso l’escalation contro Mosca, attaccando direttamente il territorio russo congiuntamente all’Ucraina.
L’attacco è avvenuto attraverso la programmazione all’uso da parte ucraina di complessi sistemi d’arma quali gli ATACMS, lanciati dal sistema lanciatore degli Himars, e gli Storm Shadow, missili da crociera, lanciati da caccia in volo, SU24 o F16.
Ad iniziare sono stati gli USA lanciando verso la località di Karachev, dove si trova un deposito di munizioni già colpito l’8 ottobre scorso, non ci sono state conseguenze all’attacco. Buona parte dei missili sono stati intercettati in volo e gli altri non hanno causato danni di rilievo.
Era il 19 novembre, il 20 si è ripetuto un nuovo attacco, questa volta mediante uso di britannici Storm Shadow.
La mattina del 19 il Presidente russo firmava la nuova dottrina nucleare russa che entrava in vigore.
Tra il 20 ed il 21 novembre la Russia ha risposto all’attacco congiunto utilizzando un missile di nuova concezione, battezzato “Nocciola”, in russo “Oreshnik”.
Questo missile composto da tre stadi è stato lanciato da Kapustin Jar, in pochi minuti ha raggiunto Dnepropetrovsk dove ha rilasciato in discesa le sue 6 testate che in prossimità del bersagli, cadendo ad una velocità superiore a mach 10, hanno a loro volta rilasciato 6 testate cinetiche ciascuna.
Nella serata il Presidente Putin si è rivolto alla nazione, non dal suo abituale ufficio, ma da una delle molte postazioni, tutte assolutamente identiche, ma collocate all’interno di bunker super protetti.
Il discorso integrale in russo o in inglese lo trovate qui http://kremlin.ru/events/president/news/75614
Riporto un passaggio significativo: “Vorrei sottolineare ancora una volta che non è la Russia, ma gli Stati Uniti che hanno distrutto il sistema di sicurezza internazionale e, continuando a combattere e aggrappandosi alla propria egemonia, stanno spingendo il mondo intero verso un conflitto globale.
Abbiamo sempre preferito e ora siamo pronti a risolvere tutte le questioni controverse con mezzi pacifici. Ma siamo pronti anche per qualsiasi sviluppo di eventi.
Se qualcuno ne dubita ancora, allora è vano: la risposta sarà sempre lì.”.
Il riferimento agli strumenti diplomatici è rivolto ai tentativi russi di evitare il conflitto portati avanti nel 2021, con gli USA, che videro il rifiuto USA a prendere in considerazione le ragioni russe, e a quelli del marzo aprile 2022 che avrebbero fermato il conflitto ma ai quali si oppose nuovamente lo schieramento USA-GB.
Si fa chiaro riferimento ad un conflitto globale verso cui ci stiamo muovendo, gli avvisi a non oltrepassare determinate barriere di buonsenso erano stati ampiamente e molto chiaramente fatti.
L’Occidente collettivo, in particolare USA e GB, vanno invece nella direzione di causare una ulteriore escalation contro la Russia che porti ad un conflitto diretto e senza controllo tra la NATO e la Russia, che però coinvolgerà in esso tutti gli alleati della Russia, Cina, Iran, Corea e probabilmente altri ancora.
Ieri sera, c’è stato un altro attacco in forze, molti droni e due missili, abbattuti e di tipo non precisato
Per ora non c’è stata risposta da parte russa, alcuni missili sono stati intercettati altri sono arrivati a bersaglio, ma non se ne conosce l’esito.
La nuova dottrina nucleare russa, amplia i casi in cui Mosca potrà ricorrere all’uso di armi nucleari per difesa contro attacchi portati anche da nemici non nucleari, ma sostenuti da potenze nucleari, proprio come nel caso dell’Ucraina.
Viene specificato che detti attacchi debbano essere attacchi in forze e non di certo 4 missili.
Perchè portarci all’escalation?
A cosa puntano USA e GB?
Questi attacchi, con pochi missili, che oltretutto in due casi non hanno colpito nulla, un deposito già colpito poco tempo fa, non ci sono state esplosioni secondarie infatti e un “sanatorio” ( non si tratta come inteso da me di un centro per la convalescenza o cura di malati di tubercolosi, ma di un vero centro di benessere più simile alle terme.
L’attacco con gli Storm Shadow si è abbattuto sul parco alberato del sanatorio, dal video registrato da un drone in volo non si sono visti obiettivi militari, ne tende, ne mezzi, solo alberi e prati.
Undici missili si sono abbattuti su piante pluridecennali.
Ma anche avessero colpito qualcosa, possono simili mezzi alterare il corso degli eventi bellici?
NO!
nei primi giorni di ottobre sono stati colpiti da droni ucraini depositi militari con esiti distruttivi, grosse esplosioni e distruzione di diverse tonnellate di materiali bellici.
Esiti sul conflitto? ZERO, nessuno!
A distanza di un mese e mezzo vediamo procedere come nulla fosse l’offensiva russa, che anzi ha ulteriormente accelerato.
Quindi perchè?
Le ragioni risiedono nella politica, commettere atti gravi prima che si insedi Trump, causare una escalation che sia irreversibile, oppure tentare il tentabile per dimostrare anche a Kiev di aver fatto il possibile e che la vittoria russa sia una realtà innegabile.
Mosca, reagirà come sempre, valutando la gravità dei danni subiti e se ritenuti minimi, farà spallucce proseguendo dritta come un fuso.
Situazione sul campo
La nostra attenzione è rivolta ai fronti di Kurakovo e Velica Novosolka, dove le difese ucraine stanno letteralmente cadendo a pezzi e arretrano di km negli ultimi pochi giorni.
Stanno cadendo in mano russa due importanti centri di resistenza dietro ai quali non sembrano esserci difese che possano fermarli e il loro ingresso nella regione di Dnepropetrovsk appare prossimo e non evitabile.