Attualità
Il rischio dei fiumi senza manutenzione, l’esempio dell’Ausente
Poi arrivano le piogge. Il nostro fiume/torrente non riesce a contenere le acque spesso per scarsa manutenzione. Ai nostri occhi diventa “cattivo” perché porta distruzione. E morte.
Pierdomenico Corte Ruggiero
Nei pressi della nostra abitazione. Della strada dove passiamo o del luogo dove lavoriamo. Un po’ tutti quotidianamente vediamo un fiume o un torrente.
Nemmeno ci facciamo più caso. Lo vediamo scorrere placido. O addirittura non lo vediamo più scorrere a causa dei lunghi mesi di siccità.
Ci scordiamo di lui. Non ci chiediamo se qualcuno, gli enti preposti, si prende “cura di lui”.
Poi arrivano le piogge. Il nostro fiume/torrente non riesce a contenere le acque. Spesso per scarsa manutenzione. Ai nostri occhi diventa “cattivo” perché porta distruzione. E morte.
Allora guardiamo con paura verso il nostro fiume. Poi il tempo passa e ci dimentichiamo nuovamente di lui.
Ogni fiume/torrente ha il suo nome e la sua storia. Qui raccontiamo una storia poco conosciuta. Di provincia e simile a tante altre.
La storia del torrente Ausente. Scorre, poco e male, per 18 km tra le province di Frosinone e Latina nel Lazio. Nasce nel comune di Ausonia e attraversa i comuni di Coreno Ausonio, Spigno Saturnia, Minturno, Santi Cosma e Damiano. Per poi sfociare nel fiume Garigliano.
A vederlo oggi non sembra ma l’Ausente era un fiume che ha dato il nome all’omonima valle dove hanno prosperato gli Ausoni, Aurunci per i romani. Luogo di grande interesse storico, sapientemente raccontato nel libro “Storie dalla Valle dell’Ausente” di Salvatore M. Ruggiero editore Lulu.com.
Solo considerando il territorio di Coreno Ausonio la Valle dell’Ausente è collegata a siti archeologici potenzialmente importanti come la “Grotta delle Fate” o una possibile città “perduta” edificata nei pressi del fiume Ausente.
Eppure la “Grotta delle Fate” non è fruibile al pubblico. Non è mai iniziata una seria campagna archeologica per cercare la “città perduta”. Soprattutto lo stato di manutenzione del torrente Ausente è in alcuni tratti allarmante.
Ovviamente quando poi arrivano piogge copiose l’inoffensivo Ausente diventa pericoloso.
Nel giugno 2020 solo il coraggio del capitano dei Carabinieri Tamara Nicolai, del maresciallo dei Carabinieri Mario Testa e di un volontario, salva dall’annegamento una donna travolta in auto dalle acque dell’Ausente.
Da lodare, con riconoscenza, il loro eroismo. Abbiamo bisogno, però, di prevenzione. Per quella non servono eroi ma stanziamenti, mezzi meccanici ed operai. Non usiamo la retorica per nascondere le mancanze degli enti preposti ad una regolare manutenzione di torrenti e fiumi.
La dimostrazione che anche un torrente “insignificante” può diventare un pericolo mortale.
Moltiplichiamo per 100 o per 1000 il nostro piccolo Ausente per comprendere il rischio esistente in tutta Italia.
Le soluzioni? Certo esistono ma il problema è sempre la mancanza di fondi o la difficoltà a spenderli.
Spesso, però, manca visione e il coraggio di essere pionieri. Come dimostra, tra tante altre, la vicenda dell’Ausente.
Perché non solo andrebbe messo, velocemente, in sicurezza l’Ausente ma esiste la concreta possibilità di creare nella valle dell’Ausente un polo archeologico di sicuro interesse e sviluppo.
Un Parco archeologico della valle dell’Ausente. Che potrebbe dare, ad esempio, ancora maggior lustro anche al Santuario della Madonna del Piano di Ausonia. Luogo di straordinaria importanza religiosa, storica ed architettonica. Con il marmo usato come mezzo per raccontare la storia di questa valle.
Lo sviluppo economico può e deve venire anche dalla cultura. Oltre che dalla zona artigianale/industriale di prossima realizzazione a Coreno Ausonio. Zona artigianale/industriale che andrà protetta dalle infiltrazioni. Delle acque del torrente Ausente nel caso di possibili esondazioni. E dalle possibili infiltrazioni di natura malavitosa.
Saprà la classe politica trovare progetti, idee e stanziamenti? O anche questa occasione di sviluppo culturale/economico verrà portata via dalle acque di un fiume pardon di un torrente?
Soprattutto se l’Ausente dovesse “uccidere” qualcuno, chi avrà poi il coraggio di dare la colpa alla natura?
RIPRODUZIONE RISERVATA ©