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25 Novembre 2024

“L’Occidente e il nemico permanente”: Elena Basile e il Coraggio di Decostruire la Narrativa Occidentale

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Di Maddalena Celano

Questo 19 novembre 2024, presso l’Ambasciata Russa a Roma, nelle eleganti sale della sua Sede – il Villino Rudinì sito in Via Gaeta n. 5, nel Rione Castro Pretorio – si è tenuta la presentazione del libro “L’Occidente e il nemico permanente”, opera della politologa, scrittrice e giornalista pubblicista Elena Basile, già Ambasciatrice d’Italia.

Moderatore della serata è stato il Presidente dell’Istituto Italia-BRICS, nonché ex senatore della Repubblica Italiana Vito Rosario Petrocelli. L’ Ambasciata Russa ha ospitato un evento di grande rilevanza geopolitica, incentrato sulla presentazione del libro “L’Occidente e il nemico permanente” di Elena Basile, già ambasciatrice e ora pensatrice impegnata, offrendo una lettura incisiva dei conflitti contemporanei, con un focus particolare sulla guerra in Ucraina e sul conflitto arabo-israeliano. Il suo lavoro si distingue per la volontà di andare oltre la superficie degli eventi, smascherando l’egemonia occidentale che, sotto le spoglie di valori etici e democrazia, maschera obiettivi geopolitici e interessi economici spesso devastanti per tutti i paesi del mondo.

Il discorso di apertura dell’Ambasciatore russo, Sua Eccellenza Alexey Paramonov, ha delineato il contesto in cui il libro si inserisce: la necessità di un cambio di paradigma nella comprensione dei conflitti globali. Secondo Sua Eccellenza Paramonov, il lavoro di Basile offre una chiave di lettura che sfida la visione monolitica e spesso manipolatoria impostazione dai principali attori occidentali, evidenziando le radici storiche e le cause profonde che hanno portato agli attuali conflitti.

Un altro aspetto fondamentale che l’autrice esplora nel libro è l’influenza devastante della narrativa occidentale nei media globali, in particolare in Italia. La stampa mainstream, a suo avviso, ha contribuito a distorcere la realtà dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente, omettendo le cause reali e ponendo l’accento su una visione distorta dei fatti.

Con una lunga carriera diplomatica, Elena Basile ha maturato un’esperienza unica nel comprendere le sfide internazionali e la manipolazione delle masse.

In un’epoca in cui la verità viene troppo spesso sacrificata sull’altare degli interessi geopolitici, il libro di Elena Basile rappresenta una voce critica che merita di essere ascoltata. La presentazione del suo lavoro all’Ambasciata Russa a Roma è stata un evento fondamentale per chi vuole comprendere le cause profonde dei conflitti moderni e le alternative al sistema che li alimenta.

In questo scenario di tensione globale, Elena Basile ci offre una visione lucida e coraggiosa, demistificando il paradigma dominante delle potenze occidentali e delle loro guerre perpetue. La sua analisi mette in luce l’ipocrisia e le contraddizioni delle politiche estere occidentali, che, dietro la maschera dei “valori democratici”, nascondono interessi economici e geopolitici che perpetuano conflitti e destabilizzazioni ininterrotte. Come afferma l’autrice, è proprio in queste guerre, che spaziano dal conflitto russo-ucraino al conflitto israelo-palestinese, che emerge il disegno di una strategia geopolitica dove l’Occidente mantiene il suo dominio globale a spese di popoli e risorse, rafforzando così la sua egemonia attraverso il conflitto permanente.

Nel suo libro, Basile non si limita a criticare il sistema unipolare, ma offre anche una soluzione alternativa, facendo eco alle teorie di un mondo multipolare che sta crescendo, sostenuto dal BRICS e da una nuova visione della geopolitica. La sua analisi sull’allargamento dei BRICS, comprendente ora paesi come l’Iran, gli Emirati Arabi Uniti, Cuba e molti altri, propone un’alternativa a un ordine mondiale che finora ha visto l’Occidente dominare il panorama internazionale. Il libro di Elena Basile, quindi, non è solo un’analisi acuta della realtà geopolitica, ma anche una chiamata all’azione per coloro che credono in un mondo più giusto, equilibrato.

L’autrice, con il suo lungo percorso di carriera diplomatica e il suo coraggio nel prendere una posizione netta contro le politiche della sua stessa nazione, si presenta come una figura di riferimento in questo contesto, un esempio di resistenza intellettuale e morale in un mondo sempre più polarizzato.

In conclusione, la presentazione del libro di Elena Basile all’Ambasciata Russa di Roma non è stata solo un evento culturale, ma una testimonianza del fermento intellettuale che attraversa le fila della politica internazionale. Con “L’Occidente e il nemico permanente”, Basile fornisce un contributo fondamentale per la comprensione delle sfide geopolitiche contemporanee, chiamando tutti noi a riflettere sulle implicazioni di un sistema mondiale che ha bisogno di essere ripensato e riformato. Le sue parole risuonano come un monito e un invito alla costruzione di un futuro multipolare, giusto e solido.

Se siete interessati a comprendere le dinamiche di un mondo sempre più frammentato e conflittuale, il libro di Elena Basile è una lettura imprescindibile. Non solo un’analisi accurata delle tensioni geopolitiche, ma anche una riflessione sulla necessità di un cambiamento radicale nelle politiche internazionali. Con questo lavoro, l’autrice non si limita a raccontare la realtà, ma propone anche una visione alternativa, che guarda al futuro con speranza, sfidando il pensiero dominante e aprendo la strada a una nuova era.

Il sistema unipolare, che ha caratterizzato la geopolitica mondiale dalla fine della Guerra Fredda, ha visto l’Occidente, con gli Stati Uniti in testa, dominare le decisioni economiche, politiche e militari globali. Ma, come sottolinea Basile, la crisi di questo modello sta diventando sempre più evidente. L’indebitamento globale, le guerre interminabili e l’incapacità di risolvere le crisi internazionali sono segnali di un sistema che, pur di mantenere il proprio dominio, sta condannando intere regioni del mondo a un perpetuo stato di conflitto e disuguaglianza. In questo contesto, il tentativo di fermare l’ascesa di potenza come la Cina e la Russia, utilizzando strategie economiche e militari, sembra destinato a fallire, non solo per l’inefficacia di tali politiche, ma anche per il risveglio di una nuova coscienza globale, pronta a sfidare il dominio occidentale.

L’autrice, con grande lucidità, ci invita a ripensare l’approccio occidentale verso i conflitti, non limitandoci a vederli come semplici battaglie tra buoni e cattivi, ma comprendendo le profonde radici storiche e geopolitiche che li alimentano. I conflitti in Ucraina, in Medio Oriente e in altre parti del mondo non sono fenomeni isolati, ma conseguenze dirette di un progetto egemonico che ha sempre cercato di mantenere l’ordine mondiale sotto il controllo di pochi. La critica della Basile alle politiche occidentali non è solo un atto di denuncia, ma anche un invito a riconsiderare le alleanze globali, a promuovere la pace e la cooperazione internazionale, e a favorire un mondo dove le diverse civiltà e culture possano convivere.