22 Dicembre 2025
Il Femminismo al Bivio: Tra Assalto Patriarcale e Resilienza Globale

Di Maddalena Celano
Dalle insidie della Manosfera alle ambiguità della sinistra, fino alle reti intersezionali che costruiscono l’autonomia del futuro: un’analisi profonda del backlash e delle strategie di resistenza.
Negli ultimi anni, il femminismo mondiale si trova a un bivio storico: da una parte l’avanzata di movimenti intersezionali e transnazionali che costruiscono autonomia e reti di solidarietà, dall’altra un backlash (riflusso) maschile violento e organizzato, spesso strumentalizzato dalle destre estreme e dai mercati che lucrano sulla mercificazione del corpo femminile. Non si tratta solo di una reazione culturale, ma di un conflitto sistemico che richiede una nuova grammatica politica.
1. Il Backlash Globale: Dalla Manosfera al “Bro-Politics“
In tutto il mondo si osservano segnali chiari di regressione. Il dissenso maschile si è strutturato in quella che i sociologi chiamano Manosfera: un ecosistema digitale dove Incel (celibi involontari), gruppi di supremazia maschile e attivisti radicalizzati convergono.
Questi network utilizzano algoritmi e social media per dipingere il femminismo come una forza oppressiva, cercando di ripristinare un ordine patriarcale perduto. Non è un fenomeno solo online: queste correnti trovano alleanze strategiche con partiti populisti e conservatori, trasformando il corpo delle donne in uno strumento di lotta elettorale per smantellare diritti riproduttivi e tutele sociali.
2. Il Cavallo di Troia: Il Backlash nelle Sinistre
Un elemento ancor più preoccupante è che il backlash sta penetrando anche in ambiti tradizionalmente progressisti, spesso in profonda contraddizione con le istanze storiche dei movimenti socialcomunisti e con i valori di giustizia sociale.
Alcune correnti politiche di sinistra, per ragioni mediatiche o inseguendo un’idea neoliberista di “libertà di mercato”, adottano narrazioni che ridimensionano o giustificano la mercificazione del corpo femminile.
* La trappola della scelta: La difesa della prostituzione come “scelta libera” rischia di normalizzare strutture economiche che mantengono donne vulnerabili in condizione di subordinazione.
* L’isolamento istituzionale: Se anche la sinistra abdica alla difesa di principi fondamentali, le donne si trovano isolate. Il rischio è che il patriarcato si mascheri da “autonomia individuale” per legittimare una violenza più subdola e strutturale: quella del profitto sul corpo.
3. Il Femminismo Intersezionale: Fronti di Resistenza
Contro questa doppia morsa, il femminismo che sopravvive e cresce è quello globale e intersezionale, capace di unire lotte economiche, culturali e sociali. Ecco chi sta tracciando la strada:
* America Latina: Movimenti come Marea Verde e Ni Una Menos (Argentina) dimostrano come l’intersezionalità possa connettere classe, genere e territorio, legando la lotta contro la violenza a quella contro l’estrattivismo economico.
* Africa: In Kenya e Nigeria, le reti contro le mutilazioni genitali femminili costruiscono autonomia culturale ed economica partendo dalle comunità rurali, tutelando le più vulnerabili.
* Europa: In UK, Sisters Uncut utilizza l’azione diretta contro i tagli al welfare, mentre in Norvegia l’Initiative for Inclusive Feminism difende i diritti umani universali in chiave intersezionale.
* Italia: Esperienze locali come Liberə Tuttə (Marche) integrano diritti LGBTQIA+, antirazzismo e autodeterminazione, creando presidi culturali necessari laddove lo Stato arretra.
In questo scenario, le correnti essenzialiste (basate su ruoli naturali femminili) rischiano la marginalità o la strumentalizzazione da parte del patriarcato conservatore, avendo poca capacità di incidere sulle condizioni materiali e legali delle donne.
4. Proiezione Italia 2025-2035: Una Geografia a Strappi
La sopravvivenza delle conquiste dipenderà dalla capacità di organizzazione territoriale. Il futuro non sarà uniforme:
* Grandi Città (Resilienza Alta): Reti professionali, università e ONG offriranno scudi solidi. Le donne useranno tecnologia e co-working per costruire autonomie economiche circolari.
* Aree Rurali e Svantaggiate (Rischio Regressione): Qui il patriarcato può tornare a offrire un welfare informale basato sul controllo sociale. La sfida è creare “Case delle Donne” che fungano da hub per l’autodeterminazione.
* Giovani e Migranti: Una generazione polarizzata. Le giovani isolate rischiano il condizionamento dei modelli mercificati digitali, mentre le donne migranti saranno il motore di un nuovo femminismo lavorativo nei settori della cura e dell’agricoltura.
5. Vademecum della Resilienza: Strategie Operative
Per contrastare il backlash, l’attivismo deve farsi pratica quotidiana:
* Monitoraggio Narrativo: Smascherare il pinkwashing di aziende e partiti che usano i diritti delle donne per fini d’immagine mentre tagliano i servizi.
* Autonomia Economica: Promuovere micro-credito, cooperative e mutuo soccorso. Meno una donna dipende dal mercato o da un partner abusivo, più è libera.
* Difesa Digitale: Formarsi contro il doxing e le molestie online, presidiando l’identità digitale con la stessa forza di quella fisica.
* Educazione al Consenso: Lavorare con i giovani uomini per decostruire i miti tossici della Manosfera; il patriarcato danneggia l’intera società.
6. Bussola Teorica: Bibliografia Essenziale
Per armarsi di argomenti solidi e visione critica:
* Susan Faludi, Backlash (La guerra contro le donne).
* Cinzia Arruzza, Tithi Bhattacharya, Nancy Fraser, Femminismo per il 99% (Il manifesto anticapitalista).
* Angela Nagle, Kill All Normies (Sulla cultura della Manosfera).
* Kajsa Ekis Ekman, L’essere e la merce (Critica alla mercificazione del corpo).
* bell hooks, Il femminismo è per tutti.
Il femminismo globale e italiano oggi vive un momento di resistenza attiva. Le donne devono vigilare e non dare per scontato alcun supporto istituzionale, specialmente quando il backlash si insinua nei linguaggi progressisti. La storia mostra che la resilienza e la solidarietà tra donne restano l’arma più potente contro il patriarcato, sia esso sguaiato o mascherato da libertà. Il futuro sarà a strappi, ma la rete intersezionale è la corda che impedirà di cadere nel vuoto.

