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10 Novembre 2025

Putin trema! Il tatuaggio di Calenda scende in campo

La censura di regime sul prof. d’Orsi, gli attacchi alle infrastrutture energethe ucraine, la situazione di alcune città che i Russi stanno per conquistare agli Ucraini.

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Aree di crisi nel mondo n. 264 del 9-11-25

Al ridicolo non c’è mai fine!

Quando si pensa che la classe politica italiana abbia toccato il fondo, questi iniziano a scavare per sorprenderci ancora.

Carletto Calenda non contento del ridicolo di cui si è ricoperto di fronte ad un professore della Columbia University (8a nella classifica mondiale di prestigio), ha trovato nuove nefandezze di cui rendersi responsabile.

Avendo saputo di un incontro pubblico col professor Angelo d’Orsi, noto e stimato accademico italiano, tra le persone più colte oggi presenti in Italia, Carletto ha pensato di piangere e rivolgersi alla sua guida e luminare, Pina Picierno, eletta, non si sa come, a vicepresidente del Parlamento europeo.

Badate bene, la Pina nazionale ben rappresenta l’attuale panorama politico, in cui è norma combattere i liberi dibattiti, il confronto, la pluralità informativa e di pensiero e pertanto limitare, quando non censurare, chi si ponga domande o voglia ragionare su determinati argomenti proponendo soluzioni o conclusioni in contrasto con le loro.

Pertanto hanno agito spingendo l’annullamento di un evento annunciato a Torino per il giorno 12 alle 18, e hanno ringraziato anche di questo il Sindaco della città.

(https://x.com/pinapic/status/1986765106047225868 )

(https://x.com/CarloCalenda/status/1987483243470258626 tra l’altro segnalo che d’Orsi si scrive con la d minuscola…)

(https://x.com/CarloCalenda/status/1987120644832567605)

segnalano anche questo evento dove parteciperà anche il sottoscritto… https://x.com/CarloCalenda/status/1987062870568296837

Piena solidarietà pertanto al professor d’Orsi che col suo impegno ed esempio mantiene vivo e vitale lo spirito autentico della Resistenza e della Costituzione da essa nata.

Comunque sia si gettano nel ridicolo da soli, forse disperati per la situazione sui fronti.

Pokrovsk

Come anticipato la settimana scorsa, la guarnigione ucraina principale di Pokrovsk, è stata costretta ripiegare su Mirnograd, pertanto la partita è chiusa, le poche case ancora con presenza di poche squadre isolate di ucraini, non rappresenta nulla che possa dirsi controllo, pertanto, pur mancando il proclama da parte del Ministero della difesa russo, la città è da ritenersi in mano russa.

Mirnograd

Sono tra i due e i tre mila i soldati che dovrebbero trovarsi chiusi in sacca all’interno della città, la chiusura fisica ancora non c’è, ma di certo un corridoio risicato non è adeguato al ripiegamento delle unità presenti, che non dovrebbero avere scampo.

Siversk

Il fronte da est si è ulteriormente avvicinato, l’assalto finale si avvicina.

Krasny Lyman

Settimana difficile con anche l’ingresso russo nel settore est della città, reggono ancora le difese ucraine nel settore a nord est di Stavky.

Kupyansk

¾ della città ormai sono in mano russa, non vedo possibilità da parte ucraina di invertire la china, nessuna controffensiva dalle forze presenti in città o nella vicina sacca tattica.

Solo da ovest, hanno tentato, fallendo di liberare settori e far arretrare i Russi.

Volchansk

Oramai pochi settori di rovine restano sotto controllo ucraino, non è più una città ma anche questa passa di mano.

Campagna contro infrastrutture energetiche

Nei giorni scorsi i Russi hanno ripreso una potente azione di attacco contro le infrastrutture energetiche ucraine devastandole.

In particolar modo hanno colpito quelle che erano state riparate dalla primavera scorsa o addirittura dal 2024, le hanno disattivate, incendiate e devastate con missili iskander M e droni Geran a stormi.

Diverse città tra cui Kiev risulterebbero oggi al buio.