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09 Marzo 2025

Venezuela e Sovranità Alimentare: L’Eredità di Hugo Chávez nella Lotta per la Giustizia Alimentare

Hugo Chávez ha lasciato una visionaria e coraggiosa eredità, con l’obiettivo di costruire una società più equa, giusta e sostenibile. La sua visione di sovranità alimentare ed ecosocialismo continua a essere un faro di speranza per chi lotta per un mondo più giusto e rispettoso dell’ambiente.

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Di Maddalena Celano

Il 5 marzo 2025, a Roma, si è svolto un evento significativo dedicato alla sovranità alimentare in Venezuela, organizzato dalla Rappresentanza Permanente della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso gli Organismi Internazionali delle Nazioni Unite. Questo incontro ha offerto un’occasione per riflettere sul ruolo fondamentale che Hugo Chávez ha avuto nel difendere il diritto all’alimentazione, un tema che rimane centrale nelle politiche del Venezuela, nonostante le difficoltà economiche e le dure sanzioni internazionali.
L’evento si è aperto con un caloroso saluto da parte degli organizzatori, che hanno sottolineato come la sovranità alimentare rappresenti un elemento imprescindibile per l’indipendenza economica e politica del Venezuela. Il messaggio era chiaro: la libertà di decidere come nutrirsi è strettamente legata alla libertà di decidere il proprio futuro come nazione.
Alle 16:10, è stato proiettato un documentario dal titolo “Hugo Chávez: un’eredità di sovranità alimentare, ecosocialismo e buen vivir per l’umanità”, che ha esplorato il pensiero di Chávez, mettendo in luce il suo impegno per un modello di sviluppo che rispetta l’ambiente e le necessità della popolazione. Il filmato ha raccontato la sua visione ecosocialista, in cui lo sviluppo economico si intreccia con la sostenibilità, mirando a garantire un futuro migliore per il popolo venezuelano.
A seguire, in videoconferenza, è intervenuto il dottor Juan Carlos Loyo, Ministro del Potere Popolare per la Pesca e l’Acquacoltura. Loyo ha spiegato i progressi che il Venezuela ha fatto nella costruzione di un sistema agroalimentare autonomo, fondato sulla produzione locale e sulla riduzione delle importazioni. Nonostante le sfide, il Venezuela ha cercato di adattare il proprio modello agricolo per rispondere alle necessità interne, facendo affidamento su risorse locali e su un approccio più sostenibile.
Un momento centrale dell’incontro è stato la presentazione del libro “Alimentazione e Nutrizione: Pensiero e Opera di Hugo Chávez”, a 16:40, a cura di Marilyn Di Luca Santaella, Ambasciatrice della Missione Permanente della Repubblica Bolivariana del Venezuela presso gli Organismi delle Nazioni Unite con sede a Roma. Il libro raccoglie le riflessioni e le politiche attuate da Chávez per garantire il diritto all’alimentazione, mettendo in evidenza l’importanza di un sistema alimentare che sia allo stesso tempo equo, sostenibile e accessibile a tutti.
La partecipazione a questo evento ha visto anche la presenza di importanti personalità diplomatiche, tra cui:
S.E. Mirta Granda Averhoff, Ambasciatrice di Cuba in Italia,
S.E. René Juan Mujica Cantelar, Ambasciatore di Cuba presso la Santa Sede,
S.E. Teresa Subieta Serrano, Ambasciatrice della Bolivia presso la Santa Sede e S. E. Monica Robelo Raffone, Ambasciatrice del Nicaragua presso la Repubblica Italiana. 
 
L’evento si è concluso alle 17:20, con la proiezione del video “Omaggio al Comandante Chávez: Lettere d’amore per un giardino di giustizia e uguaglianza”, un momento di riflessione e tributo a Chávez, accompagnato da una toccante performance musicale dell’Ensemble Musical Venezuela, che ha reso omaggio al leader bolivariano. Infine è stato offerto un buffet finale di prodotti agroalimentrari venezuelani.
Questa giornata ha rappresentato una significativa opportunità per riflettere sull’eredità di Hugo Chávez e sulle attuali sfide del Venezuela nel garantire la sovranità alimentare. In un mondo sempre più segnato da crisi economiche e ambientali, l’esperienza venezuelana dimostra che il diritto all’alimentazione debba essere al centro delle politiche pubbliche. Si tratta di un impegno che va oltre il semplice accesso al cibo, abbracciando una visione più ampia di giustizia sociale ed economica, in cui le politiche alimentari sono strettamente legate alla lotta contro le disuguaglianze e le ingiustizie globali.

Le Idee di Sovranità Alimentare ed Ecosocialismo di Hugo Chávez: Un Modello di Resistenza e Giustizia Sociale

Hugo Chávez, leader carismatico e rivoluzionario del Venezuela, ha dedicato gran parte della sua vita politica alla promozione di un modello economico alternativo, fondato sulla giustizia sociale, la sostenibilità e la sovranità alimentare. Il concetto di sovranità alimentare è diventato un pilastro centrale del suo progetto politico, in quanto considerato non solo come una risposta alle difficoltà economiche interne del paese, ma anche come una strategia di resistenza contro le politiche imperialiste e neoliberiste.

La Sovranità Alimentare: Un Diritto Inviolabile

Per Chávez, la sovranità alimentare non era solo una questione di accesso al cibo, ma un elemento cruciale per la libertà e l’autonomia di un popolo. Durante il suo governo, il Venezuela ha cercato di ridurre la dipendenza dalle importazioni alimentari e di rafforzare la produzione locale, soprattutto in ambito agricolo. La sovranità alimentare, in questo contesto, significava che il popolo venezuelano avrebbe dovuto essere in grado di produrre, distribuire e consumare i propri alimenti senza essere soggetto alle fluttuazioni dei mercati internazionali o alle imposizioni di organismi come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) o l’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC).
Chávez ha sempre sostenuto che la politica alimentare doveva essere ancorata ai principi della giustizia sociale e dell’equità, opponendosi alle logiche di sfruttamento delle risorse naturali e alla globalizzazione che mette i diritti umani in secondo piano rispetto agli interessi economici delle multinazionali. Con la creazione di programmi come Alimentación Popular e Mercal, il governo ha cercato di garantire cibo a basso costo e di alta qualità alle popolazioni più vulnerabili, promuovendo nel contempo l’autosufficienza alimentare.
Ecosocialismo: Un Modello Integrato di Sostenibilità

In parallelo alla promozione della sovranità alimentare, l’ecosocialismo è stato uno degli aspetti centrali del pensiero di Chávez. Per lui, non si trattava solo di proteggere l’ambiente, ma di integrare la sostenibilità ambientale con l’uguaglianza sociale. L’ecosocialismo, infatti, implica una visione in cui la natura non è vista come una risorsa da sfruttare, ma come un bene comune da preservare per le generazioni future. In un mondo segnato dal riscaldamento globale e dai disastri ecologici, Chávez vedeva l’ecosocialismo come una via per garantire la giustizia sociale, ridurre le disuguaglianze e promuovere uno sviluppo economico che rispettasse i limiti ecologici del pianeta.
Durante il suo mandato, il Venezuela ha intrapreso numerose iniziative ecosocialiste, tra cui la creazione del Ministero del Potere Popolare per l’Ambiente, che ha promosso politiche di conservazione delle risorse naturali e di energia rinnovabile. Chávez ha anche avviato una serie di programmi per l’uso sostenibile dell’acqua e per la protezione delle foreste, cercando di ridurre la deforestazione e promuovere l’agricoltura ecologica, con l’obiettivo di rispettare i cicli naturali e migliorare le condizioni di vita delle comunità rurali.

L’Integrazione della Sovranità Alimentare e l’Ecosocialismo nel Modello Venezolano

L’idea di sovranità alimentare e di ecosocialismo si intrecciano perfettamente nella visione di Chávez di un Venezuela indipendente e autosufficiente. La sua politica agroalimentare non si limitava a migliorare la produzione di cibo, ma mirava a rafforzare il legame tra agricoltura e natura, facendo dell’agricoltura una parte integrante della lotta contro il cambiamento climatico e la conservazione ambientale. In questo quadro, il modello di agroecologia ha trovato terreno fertile: una forma di agricoltura che si oppone all’uso indiscriminato di pesticidi e fertilizzanti chimici, favorendo invece pratiche che rispettano l’ecosistema, promuovono la biodiversità e riducono l’impatto ambientale.
Chávez ha posto grande enfasi sull’educazione agroecologica come strumento per sensibilizzare i produttori e i consumatori alla necessità di cambiare il proprio stile di vita e le proprie abitudini alimentari, a favore di un modello che fosse rispettoso dell’ambiente e della giustizia sociale. L’inclusione di comunità indigene e popolazioni rurali nei processi decisionali riguardanti la politica alimentare ha avuto un valore simbolico, oltre che pratico, dimostrando il tentativo di valorizzare i saperi tradizionali e di coinvolgere tutti i settori della società venezuelana nella costruzione di un sistema alimentare più giusto e sostenibile.

Il Lascito di Hugo Chávez e la Sfida della Sovranità Alimentare

Il lascito di Chávez in tema di sovranità alimentare ed ecosocialismo continua ad avere un impatto significativo non solo in Venezuela, ma in tutta l’America Latina. Nonostante le difficoltà economiche e le sfide geopolitiche, il modello venezuelano ha ispirato molti altri paesi a riflettere sull’importanza di indipendenza alimentare e sostenibilità ambientale. Tuttavia, le politiche di sovranità alimentare e ecosocialismo non sono prive di ostacoli. La crisi economica, le sanzioni internazionali e la difficoltà di realizzare politiche agrarie che possano rispondere alle esigenze di un popolo che vive quotidianamente in una situazione di instabilità, hanno messo alla prova il sistema.
Nonostante ciò, la lotta per la sovranità alimentare è ancora oggi una delle priorità del governo venezuelano e un simbolo di resistenza contro le forze neoliberiste globali. La promozione di un’agricoltura sostenibile e l’adozione di un modello economico che rispetti i principi dell’ecosocialismo sono sfide fondamentali per costruire un futuro che vada oltre l’estrattivismo e l’approccio consumistico che domina il mercato globale.
Hugo Chávez ha lasciato una visionaria e coraggiosa eredità, con l’obiettivo di costruire una società più equa, giusta e sostenibile. La sua visione di sovranità alimentare ed ecosocialismo continua a essere un faro di speranza per chi lotta per un mondo più giusto e rispettoso dell’ambiente.