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Esteri

Trump 2: una presidenza capitalista in stile maoista

. Come affermato dal senatore Graham in una intervista al Washington  Post “La fissazione del MAGA per il caos supera quella per ‘America First’, il GOP (il partito Repubblicano) non è più legge e ordine ma pro-caos”.

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Credit foto https://www.salon.com/2021/12/18/the-american-mao-donald-has-led-the-party-into-a-cultural-revolution/

Di Fulvio Rapanà

È da tempo che cercavo di capire a quale importante politico del passato Trump può essere paragonato. Certamente a nessuno dei presidenti degli Stati Uniti del dopoguerra ma nemmeno a De Gaulle o a Khol, mi sono andato ad approfondire anche la Thatcher e Regan che sono stati dei leaders di destra ma non reazionari e comunque hanno governato sempre nell’ambito di una destra economica liberale di stampo anglosassone, mentre Trump ha una inclinazione delle  destre sociali propria di una democrazia  illiberale  europea. Ho incominciato a capire chi fosse “il padre” politico di Trump  il giorno dopo l’insediamento con la pila di “ordini esecutivi” pronti,  quelli firmati in bella mostra e tra una firma e un’altra lanci di  slogan politici MAGA e DOGE. Nei giorni seguenti mano a mano che aumentava l’esposizione orgogliosa di nuovi ordini esecutivi e che MAGA e DOGE producevano espulsioni e licenziamenti in massa di interi settori dell’amministrazione federale cancellati con una telefonata e, come scrive il New York Times,  “il caos e il timore  pervade nella società”, ho avuto chiarissima la conferma che Trump è il politico più simile a Mao Tse-Tung. E’ lui il padre politico, l’ideologo di Trump che come Mao vuole imporre una grande Rivoluzione Culturale agli Stati Uniti e il “culto della personalità” fortissimo in Mao come in Trump. Sono tutti strumenti tipici del maoismo. Per inciso trampone  la chiama rivoluzione ma non lo è perché le rivoluzioni  minacciano  e tolgono il potere a chi il potente già lo detiene mentre Trump se la prende con chi sta sotto o è più debole e non si può difendere : immigrati, Ucraina, Colombia, singole categorie di cittadini, persone fragili o con handicap. Quindi non è una rivoluzione ma è  una caotica rivolta dove chi la promuove normalmente la fa franca e chi la esegue finisce “ar gabbio”. Le similitudini con la  Rivoluzione Culturale di Mao  sono sorprendenti:  gli “ordini esecutivi”, che si abbattono su persone e istituzioni,  non sono altro che dei  Tazebao con il quale i maoisti  colpivano i controrivoluzionari e i “borghesi” accusati di rallentare gli effetti della sviluppo comunista della società . Trump con gli ordini esecutivi, che concretizzano il MAGA, ha licenziato i vertici dell’Amministrazione Federale: quasi tutti i Procuratori Generali,  il capo dell’ Fbi,   ha licenziato in tronco il Capo di Stato Maggiore e il Comandante in Capo della Flotta Usa, licenziato il Capo dell’ICE , l’Agenzia Federale che si occupa delle dogane, ha messo in pensione il capo del Servizio Forestale Federale e licenziati 3.400 dipendenti. Ordini esecutivi esposti in bella mostra per indicare i nemici da colpire . Quello che sta facendo Trump non ha nulla di una democrazia liberale ma è in perfetto “stile”  maoista !!.  Chiaramente dobbiamo fare i dovuti parallelismi traslando i fatti, il contesto e le azioni  di 50 anni e attualizzandoli da uno stato comunista rispetto ad uno  capitalista , ma il metodo e gli strumenti utilizzati da Trump sono simili a quelli del Maoismo attualizzati al 2025 . Una mattina le guardie rosse esposero un tazebao sotto casa  di Deng Xiaoping, all’epoca Segretario del Partito Comunista Cinese !!,  chiedendogli di andarsene,  la sera la casa fu occupata Deng buttato fuori dalla finestra e salvo per miracolo fu mandato ad aggiustare motori di trattori a 3000 chilometri da Pechino. Come le guardie rosse utilizzavano lo slogan “bombardiamo il quartier generale” per epurare la burocrazia  dove si “sono infiltrati i controrivoluzionari”  nello stesso modo Musk sta utilizzando il DOGE per disarticolare l’apparato politico, militare ed economico dello Stato Federale e piegarlo alla nuova cultura MAGA. Se lo facciamo noi democratici in occidente li chiamiamo elegantemente “tagli per riduzione del personale” quando le facevano baffone o Mao venivano identificati in modo dispregiativo come “purghe”. Sono la stessa cosa purghe erano quelle di Mao  e purghe sono queste di Trump o Musk.  Il DOGE, Dipartimento per l’efficienza dell’amministrazione USA, giuridicamente non esisterebbe,  in quanto negli USA  i dipartimenti sono permanenti e possono essere creati e sciolti solo dal Congresso, ma è un Istituto creato da Trump come strumento giuridico per dare a Musk il potere di ridurre drasticamente la burocrazia, snellire la macchina istituzionale e risparmiare 2.000 mld. di dollari l’anno di spesa pubblica. Ottimo se non fosse che Musk e i suoi accoliti non hanno alcuna conoscenza ed esperienza dell’Amministrazione Federale e si muovono in modo sconclusionato e disarticolato  senza una strategia ben precisa con le conseguenze di procurare gravi problemi di gestione all’apparato federale e al funzionamento delle istituzioni che servono  tutti i giorni milioni di cittadini  per l’assistenza sanitaria,  l’assistenza sociale, la conferma di nuovi assunti per sostituire quelli che vanno in pensione, la concessione di licenze…ecc.. ecc.. Ulteriore risvolto delle purghe indiscriminate di Musk è l’aumentare gigantesco delle cause nei Tribunali in quanto come nel resto del mondo i dipendenti statali o pubblici non possono essere licenziati senza giusta causa, il governo lo può fare     per gli alti dirigenti di nomina politica  e si chiama “spoil system”.   Il MAGA in italiano “rendiamo l’America più grande”…aggiungerei “possibilmente alle spalle degli altri” ,  è uno strumento  più ideologico rispetto al DOGE, e brandito da Trump per colpire i nemici e strizzare  l’occhio alla rabbia sociale dell’America profonda e della classe operaia bianca che “non finisce nelle serie televisive”  diversa dagli abitanti delle coste e delle grandi metropoli oceaniche, nostalgica e isolazionista, stanca di fare sacrifici per le troppe guerre inutili in giro per il mondo, arrabbiata per l’immigrazione da sud e per la disoccupazione qualificata, refrattaria alla diversità sessuale e religiosa, che conosce tutti i vicini di casa e non vuole intrusi  e che possiede armi da fuoco. Il massimo bersaglio della “cultura MAGA” è il movimento “WOKE” che si riconosce in quella parte della società che è attenta,  contrasta e combatte le ingiustizie sociali legate principalmente a questioni di genere e di etnia, solidarizzando ed eventualmente impegnandosi ad aiutare chi le subisce e attaccando chi le procura. Questo movimento ha generato una organizzazione sociale il  DEI (Diversity, Equity, and Inclusion)  finanziata dallo Stato Federale  per promuovere stabilmente  diversità, equità e inclusione nella società civile  e nelle Istituzioni e operare per favorire il trattamento equo e la piena partecipazione di tutte le persone, in particolare dei gruppi che sono stati storicamente sottorappresentati, emarginati e  discriminati  per l’identità o la disabilità. Ma l’elemento che più avvicina Trump a Mao è la propensione di ambedue al caos e al disordine.  Mao creò caos e disordine incitando le nuove leve di giovani comunisti  alla crociata contro quello “stato profondo” post rivoluzionario, che lui chiamava “la resistenza burocratica”,  creato dai leaders del PCC, che non alimentavano più la dottrina della rivoluzione continua. Anche  Trump con la firma su  130  ordini esecutivi, il licenziamento di migliaia di dipendenti e dirigenti Federali e il buyout di tutti gli altri, il congelamento del sistema di finanziamento dello stato sociale,  la minaccia di dazi a due terzi del mondo e l’archiviazione delle alleanze che hanno permesso agli Usa di imporre il loro imperialismo,  stà  insinuando nella società americana caos e disordine. Come affermato dal senatore Graham in una intervista al Washington  Post “La fissazione del MAGA per il caos supera quella per ‘America First’, il GOP (il partito Repubblicano) non è più legge e ordine ma pro-caos”. Un’ultima similitudine la trovo tra il caos creato dai rivoltosi nell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021 “ispirato” da Trump e l’ordine provocato da Mao  alle  guardie rosse rivoluzionarie  di “bombardare la sede Centrale del PCC”. Mao con la “rivoluzione culturale” ritardò di 20 anni lo sviluppo di una Cina moderna speriamo che Trump in quattro anni di  maoismo capitalista non acceleri il declino dell’occidente e ci  spedisca  tutti 20 anni indietro.

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