Mettiti in comunicazione con noi

Attualità

I rischi di un pacifismo “sbagliato” e di un Papa percepito come debole

Giorni di apprensione per le condizioni di salute del Papa. A cui auguriamo una pronta guarigione.

Detto ciò bisogna prendere atto dei futuri rischi di un Papa percepito come “debole”. Specialmente in politica estera.

Pubblicato

su

Credit foto https://www.bergamonews.it/2017/01/21/papa-francesco-scrive-a-donald-trump-pensi-ai-poveri/243751/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Giorni di apprensione per le condizioni di salute del Papa. A cui auguriamo una pronta guarigione.

Detto ciò bisogna prendere atto dei futuri rischi di un Papa percepito come debole. Specialmente in politica estera.

Nelle ultime settimane sono accadute molte cose e non positive.

L’asse Trump-Putin. Il totale appoggio di Trump alle politiche di Israele a scapito del popolo palestinese. Riassunto da questo sconcertante episodio https://www.rainews.it/video/2025/02/trump-posta-un-video-di-gaza-generato-con-lia-tra-statue-doro-grattacieli-e-danzatrici-a832ae68-1a4a-4b9b-b044-65be697ca70f.html .

L’Europa smarrita deve rivedere la politica internazionale e di difesa.

Il vecchio mondo rischia di morire di vecchiaia e quello nuovo di morire nella culla.

Per i movimenti di estrema destra aumentano i consensi. Avanza l’idea di chiudere le frontiere e le coscienze al grido di aiuto.

Con questo scenario serve un Papa “forte”. Che possa richiamare i fedeli agli obblighi derivanti dalla parola del Cristo. Che sappia dialogare con tutti tenendo conto dei diritti di tutti.

Papa Francesco è un Papa forte? Sicuramente è un Papa autorevole. Il momento storico, però, richiede una Chiesa governata con la testa ma anche con le gambe.

Richiede un Pontefice capace di forti gesti dal valore simbolico.

Richiede il Giovanni Paolo II del periodo 1978-1981.

Il Paolo VI della notte della vigilia di Natale del 1968 all’Ilva di Taranto.

Richiede un Papa con la capacità diplomatica di un Giovanni XXIII o di un Paolo VI.

Non nascondiamoci che molte delle violenze dei nostri tempi, in realtà di tutti i tempi, trovano giustificazione nella opportunistica interpretazione dei precetti delle varie religioni.

Serve quindi un richiamo amorevole ma forte ai doveri della carità e del rispetto per tutti.

Esiste il rischio che la Chiesa di Roma possa “nascondersi” dietro alla malattia/convalescenza del Papa per giustificare una posizione neutra o addirittura immobile? Vedremo…

Le belle parole, i richiami e le buone intenzioni rischiano di non bastare più.

Come il richiamo ad un pacifismo unilaterale ed idealistico che può portare grandi pericoli.

La Pace è fondamentale ma non può basarsi sull’imposizione delle condizioni di una sola parte. Quella non è Pace ma sottomissione.

La guerra è il peggiore dei crimini. Non esiste una guerra giusta.

Per evitare la guerra serve rispetto del diritto internazionale, diplomazia ma anche un credibile deterrente.

Sarebbe bello un mondo senza armi. Tutto “Peace and Love”. Bello ma è utopia irrealizzabile. Con le utopie si corre il rischio illustrato nel finale del film “Dottor Jekyll e Gentile Signora”.

Bisogna certamente trovare il giusto equilibrio per non togliere risorse finanziarie a settori vitali come sanità, scuola, assistenza sociale, ecc.

Paesi con uno stato sociale avanzato e con una economia florida hanno sempre avuto un deterrente militare molto credibile. Come Finlandia, Svezia, Svizzera.

La pacifica e prospera Svezia durante al Guerra Fredda per difendere i propri cieli sia dalle incursioni dei sovietici con i Mig25 e sia degli americani con gli SR71 Blackbird non si è limitata a proteste formali ma si è dotata del caccia Jas37 Viggen. L’unico, in base ai dati disponibili ad aver intercettato l’aereo spia americano SR71 Blackbird https://rollingsteel.it/saab-viggen-prese-lockheed-sr-71-blackbird/ .

Sono state giustamente criticate le operazioni Nato e americane in Iraq, Afghanistan. Allo stesso tempo è oggettivo, la guerra in Ucraina lo dimostra, che la Nato in Europa non aveva forze per una guerra convenzionale. Non è preparata a farla.

Non è quindi quella minaccia esistenziale per la Russia che certa propaganda vuole far credere.

Semplicemente e con una certa logica dal proprio punto di vista Putin ritiene di avere quella forza militare e di deterrenza che può permettergli di realizzare la sua visone politica.

Per evitare guerre e lutti bisogna mettere da parte ideologie e debolezze.

Scegliere la via della Pace e del diritto internazionale non deve essere visto come il gesto di un debole che non ha la forza di difendersi. Ma come la scelta di evitare lutti o distruzione.

“Posso difendermi con le armi ma agisco per la Pace perché è l’unica scelta vincente”,  un pensiero semplice che non trova ancora spazio.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©