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Primo rapporto mondiale FAO: Biodiversità del pianeta è a rischio di estinzione
di NICO CATALANO
Una situazione insostenibile, che oltre a portare il nostro pianeta al collasso tramite l’esaurimento progressivo dei fattori limitati, causare inquinamento e favorire i conseguenti nefasti cambiamenti climatici, arreca ingenti danni per salute dell’uomo.
Questo è quanto emerso dal primo rapporto sullo Stato della Biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura, pubblicato nei giorni scorsi dalla FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations). Il rapporto, basandosi sulle informazioni fornite da 91 nazioni, rappresenta una vera e propria denuncia verso l’attuale settore primario. Un modello produttivo, sempre più orientato verso processi produttivi che utilizzando pratiche di coltivazione estrattive e non rispettose dell’ambiente, sta provocando l’estinzione di numerose specie vegetali e animali, riducendo la biodiversità negli ecosistemi agrari, tanto da danneggiare in modo irreversibile moltissimi habitat naturali.
La biodiversità per l’alimentazione e l’agricoltura, comprende sia tutti gli esseri vegetali e animali che forniscono cibo, foraggio e mangime, ma anche la così detta “biodiversità associata” ovvero piante, animali, insetti e tutti quei microrganismi che contribuiscono a generare e preservare la fertilità dei suoli, sono responsabili dell’impollinazione e svolgono un’azione di contenimento nei riguardi dei parassiti delle coltivazioni. Secondo lo stesso rapporto, sono proprio gli impollinatori e gli antagonisti naturali dei fitofagi e parassiti in genere che stanno scomparendo, un’estinzione dovuta principalmente grazie all’elevata pressione antropica.
Secondo lo stesso rapporto, di oltre 6 mila specie vegetali che in tutto il globo, producono cibo per l’umanità, sono circa 200 quelle che contribuiscono in modo effettivo all’alimentazione dell’uomo e addirittura solo da nove di esse si ottiene quasi il 70 % dell’intera produzione mondiale derivata dai vegetali. Mentre sempre lo stesso rapporto si evince che il 30% delle razze animali da cui si ottengono carne, uova e latte sono a rischio di estinzione.
Lo sfruttamento dei terreni agrari, l’utilizzo senza razionalità della chimica di sintesi, l’aumento della popolazione mondiale, l’inquinamento, i conseguenti cambiamenti climatici, la deforestazione, l’eccessivo consumo del suolo e l’urbanizzazione spinta, sono tra cause principali di questa progressiva perdita della biodiversità.
La riduzione della biodiversità significa piante e animali più vulnerabili ai parassiti e alle variazioni climatiche, quindi meno raccolti, frequenti carestie e seri problemi per un’umanità in continua crescita numerica, una situazione che in breve tempo può portare il globo al collasso. Per evitare tutto ciò, è necessario implementare politiche volte alla promozione e valorizzazione di tutte quelle pratiche rispettose dell’ambiente, come la gestione integrata dei parassiti, l’agricoltura biologica e conservativa. Ma è anche necessario, da parte delle istituzioni, spesso distratte riguardo a certe tematiche, favorire un consumo consapevole ed etico tramite l’azione di una capillare educazione alimentare. Per ottenere tutto questo, è essenziale la collaborazione tra la politica, scienza, produttori e consumatori, non c’è più tempo per riflettere, è arrivato il tempo di agire, in gioco c’è il futuro dei nostri figli.
Fonte della foto : Treviso today