Connect with us

tennis

Omar Camporese: “Possiamo vincere la Coppa Davis. Sonego? è bravo ma non è da Davis”

In occasione della Coppa Davis a Bologna, Omar Camporese ci racconta il tennis italiano di oggi e di ieri

Avatar photo

Published

on

DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: profilo Facebook di Omar Camporese. Omar Camporese (a sinistra) con Adriano Panatta (a destra)

Omar Camporese, tennista, ex n.18 del mondo, due tornei vinti, vanta vittorie contro mostri sacri come Ivan Lendl, Jim Courier, Stefan Edberg, Goran Ivanišević, Carlos Moyá e Sergi Bruguera. Ora fa il commentatore per la Rai, dove ha seguito l’Italia durante la prima parte della Coppa Davis.

Omar Camporese, ex tennista numero 18 del mondo, oggi maestro di tennis e commentatore tv. Guardando la Coppa Davis ti viene nostalgia?

Guardando la Coppa Davis, commentando la Coppa davis…si nostalgia si, ovvio. Nel senso che vedere giocare i ragazzi mi sono tornati in mente tante altre cose. Però, sinceramente, non è la Coppa Davis dei miei tempi.

Una volta sui campi da tennis tu, Paolo Canè e Diego Nargiso ci facevate sognare in Coppa Davis. Ora abbiamo Berrettini, Sinner, Bolelli, Musetti, Fognini ed altri giovani talenti. Cos’è cambiato rispetto ai tuoi tempi?

Si noi avevamo una discreta squadra: io, Paolo e Diego e il quarto ogni tanto si intervallava. Era diversa dalla squadra che c’è adesso. La squadra che c’è adesso è ottima, perché abbiamo due giocatori, secondo me, che sono fortissimi ossia Berrettini e Sinner e poi abbiamo una riserva…chiamiamola così, come Musetti che è una riserva d’oro. Solo che era differente perché si giocava su superfici completamente diverse da quelle che ci sono adesso. Le superfici che ci sono adesso sono quasi simili. Se tu guardi anche nei tornei Atp, grandi slam, l’erba non è più l’erba di una volta, quando giocavamo noi ma è un’erba dove puoi benissimo palleggiare da fondo campo…quindi sono cambiate un po’ di cose, sono cambiati gli attrezzi, sono cambiate le superfici, sono cambiate le palle…adesso…è più tutto omogeneo…un po’ più tutto uguale. Invece una volta l’erba era l’erba, la terra era un po’ lenta, poi c’era il cemento che era così così, poi c’era l’indoor che era velocissimo.

Quanto è diverso, se lo è, giocare nei normali tornei atp, rispetto a giocare la Davis?

La Davis sai….giocare la Davis è diverso, perché la Davis è magia, nel senso che…io ti parlo della mia Davis. Noi avevamo febbraio, avevamo giugno, avevamo settembre e poi se andavi avanti, se arrivavi in finale, giocavi a novembre o dicembre. Quindi, all’inizio dell’anno, quando ti facevi il programma, sapevi che dovevi arrivare in forma per la Coppa Davis. La Coppa Davis è giocare per il tuo Paese, sentirti addosso la maglia azzurra, la responsabilità di far bene….sai che il tifoso è a casa che ti guarda, ti segue…e quando giocavo io il tennis era il secondo sport in Italia, veniva dopo il calcio, quindi sapevamo il tifo che c’era….che avevamo dietro ….e se la gente un pochettino si ricorda ancora dei miei tempi, è perché comunque io e Paolino, diciamo ci siamo sacrificati…io con il braccio a pezzi, lui con la schiena rotta…per giocare per la Davis…e non ci tiravamo indietro un attimo.

Una volta il tennis era più seguito? Mi ricordo che quando c’era la Coppa Davis ci si incollava davanti alla tv. Ora l’impressione è che non ci sia più l’interesse di una volta. Sei d’accordo?

Il tennis…si…era…era seguito e ti ripeto: la Davis era diversa…la Davis era…quei tre giorni magici che …o se giocavi in casa o se giocavi fuori casa, il pubblico stava incollato alla televisione. Non è come quella di adesso….quella di adesso sembrerebbe un torneo Atp! non c’è phatos, non c’è voglia di …no voglia ma c’è poca gente che viene a vedere la Davis e i palazzetti perché non c’è più quell’entusiasmo che c’era una volta.

In effetti, anche la partecipazione del pubblico sugli spalti sembra scemare. Sia a Torino che a Madrid gli spalti erano mezzi vuoti..

Si, come ti stavo dicendo, non c’è gente perché il format è sbagliato… è brutto…non intriga…se tu sei singolarista e anche doppista, rischi di far perdere la tua squadra, perché non hai un giorno di recupero. Quindi è un format che sta veramente distruggendo l’unica cosa bella che c’era per la Nazione. Io ho commentato la Coppa Davis sulla Rai e ho visto dei giocatori che secondo me non tenevano alla propria Nazione. Quando li ho visti giocare alla Laver Cup (un torneo di tennis a squadre che si svolge annualmente dal 2017 e vede affrontarsi una selezione composta da giocatori europei ed una composta da giocatori provenienti dal resto del mondo, ndr), davano l’anima. Quindi sono completamente in disaccordo su questo format.

Quest’anno abbiamo battuto in modo netto la Croazia che l’anno scorso ci eliminò ai quarti.

Si abbiamo battuto la Croazia….beh nettamente…insomma, secondo me Berrettini ha fatto la differenza perché era il punto più difficile. Musetti contro il giocatore n2 croato (Gojo, ndr) è stata tra virgolette una passeggiata. Fortunatamente mancava Čilić per loro, perché se ci fosse stato….ecco…sarebbe stata davvero difficile. Noi abbiamo perso perché comunque l’anno scorso Matteo non ha giocato per l’Italia…ha giocato Sonego che purtroppo …..lo stimo tantissimo questo ragazzo, però sai giocare per la Davis è completamente un’altra cosa che giocare i tornei quindi….lui ha fatto sempre tanta tanta fatica in Coppa Davis. Nella Coppa Davis o sei uomo Davis o non sei uomo Davis e lui in questo momento non è un uomo Davis.

I nomi più gettonati sono Berrettini e Sinner ma noi andiamo controcorrente e ti chiediamo di Musetti. Come l’hai trovato? secondo te è migliorato? Ha ancora dei difetti da correggere?

Si abbiamo Berrettini e Sinner ma anche Musetti è un grandissimo giocatore. L’ho trovato a Bologna, l’ho trovato bene. Io credo che la vittoria ad Amburgo lo abbia caricato. Secondo me può giocare veramente ad alto livello. All’inizio lo vedevo giocare in televisione e giocava troppo fuori dal campo, non aveva i colpi del k.o. Invece, probabilmente ha preso fiducia dopo la vittoria di Amburgo e l’ho visto a Bologna che spinge molto la palla. Ha fatto un cambio fisico notevole da cinque mesi a questa parte. Sopra si è irrobustito tantissimo e la palla adesso gli viaggia tantissimo. Mi piace Musetti perché comunque ….finalmente si rivede giocare il rovescio ad una mano. Io da romantico che sono di questo sport , vedere ancora qualcuno che riesce a giocare il rovescio ad una mano, mi fa enormemente piacere.

Fognini e Bolelli come te e Nargiso?

Si sono bei doppi…io con Diego abbiamo battuto coppie molto importanti, abbiamo battuto la Spagna, la Germania di Becker e Stich quindi…si anche Fognini e Bolelli sono un ottimo doppio, hanno vinto un torneo del grande slam (Australian Open, ndr), hanno appena vinto il torneo di Umago…è un ottimo doppio.

Nel frattempo Sonego vince il torneo di Metz, capace di vincere tornei su 3 superfici diverse

Si Sonego ha vinto il torneo di Metz e sono molto contento e questo è quello che ti dicevo prima. E’ bravo perchè…si è riuscito a vincere tornei in superfici diverse, però le superfici diverse adesso si, c’è l’erba ma sono tutti uguali. La palla rimbalza lentamente, puoi giocare benissimo da fondocampo quindi non ci sono più queste diversità. Prima dovevi essere capace di gestire il tennis su tutte le superfici. Adesso si è tutto troppo livellizzato e quindi è tutto più facilitato.

A novembre ci aspettano gli Usa. A cosa dovranno fare attenzione in particolare gli azzurri?

Si a novembre si giocherà con gli Usa. E’ una partita da prendere con le pinze. Come numeri, come ranking, adesso (poi a novembre si vedrà) siamo più forti perché insomma abbiamo Sinner che è nei 10 e Berrettini che è a ridosso. Loro hanno Tiafoe, Sock per il doppio, Paul e Frtiz che sono ottimi singolaristi…e li, sai, è un 1X2 perché il doppio secondo me, adesso, per come è creata la Coppa Davis è importantissimo. Era già importante prima, quando i due singolari erano incrociati, adesso lo è ancora di più. Quindi è dura.

Sinner o Alcaraz. Chi è il più forte?

In questo momento dico Alcaraz, più giocatore, riesce a differenziare molto di più il gioco. E’ un giocatore che a differenza di Sinner riesce ad adattarsi a tante altre soluzioni di gioco. Ho visto giocare Sinner contro lo svedese (Mikael Ymer, ndr) e sono rimasto un po’ perplesso, tra virgolette in negativo ma le brutte giornate succedono a tutti, non ci piove. Lui ha giocato non bene, ha giocato maluccio e ha perso la partita. Ci può stare. Su 365 giorni all’anno, ci sta che lui possa avere un giorno di black-out però il problema è come l’ha persa. L’ha persa, secondo me gestendola male, nel senso che non poteva pretendere di sfondare l’avversario da fondo campo su una superficie lenta, con palle che dopo un game diventavano gomitoli. L’altro è un corridore, quindi più tiri forte più la palla ti ritorna sempre indietro e quindi secondo me lui doveva gestirla in maniera diversa: battuta e discesa a rete, doveva fare secondo me 20-30 discese a rete in più e sicuramente credo che la poteva portare a casa. Però insomma Sinner-Alcaraz credo che siano due nomi che nei prossimi otto-dieci anni si possono giocare la prima e la seconda piazza.

Ce la possiamo fare a conquistare la Coppa Davis? o la vincerà la Spagna?

La squadra è buona per vincere la Coppa Davis, assolutamente si. Tutto dipende sai se i ragazzi stanno bene. Io li ho visti, sono una buona squadra, c’era molto feeling e sono molto attaccati. Vedevo i giocatori che si facevano il tifo a vicenda, quindi c’è un bell’ambiente, una bella atmosfera dentro. Quindi tutto può far pensare che l’Italia possa vincere la Coppa Davis. La Spagna se fa giocare Nadal-Alcaraz io credo che siano i favoriti, perchè sui singolari credo che sono ancora, in questo momento, più forti e ovviamente ci sarà il fattore casa (si gioca a Malaga, ndr) che potrà dire la sua.

RIPRODUZIONE RISERVATA ©