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L’Italbasket con Sindrome di Down conquista il sesto titolo in sei anni. Giuliano Bufacchi: “Abbiamo fame di vittorie”

La nostra nazionale di Basket con sindrome di Down si conferma una delle squadre più forti del mondo conquistando per la terza volta il trono di Campione d’Europa, battendo la Finlandia a Padova, nella Palestra Gozzano. Nel loro palmares anche 3 campionati del Mondo nel 2018, 2019, 2022. Siamo riusciti a raggiungere Giuliano Bufacchi, l’allenatore di questa sorprendente squadra.

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: per gentile concessione di Giuliano Bufacchi

Grande trionfo dell’Italbasket con sindrome di Down che allieta lo spirito di molti italiani che si stavano ancora leccando le ferite dalla Nazionale maggiore, sconfitta pesantemente dalla squadra peggiore della storia degli Usa. Quella della sindrome di Down, al contrario, fa la parte del leone, un vero e proprio Dream Team che sta sconfiggendo chiunque: 3 Campionati del Mondo e ora terzo Europeo dal 2017 in poi. La Nazionale ha finora vinto ogni titolo Mondiale ed Europeo messo in palio. La Spagna nel mondo del calcio, è stata considerata un’invincibile armata per un Mondiale e 2 Europei. Chissà che termini userebbero per questa formazione se fosse di calcio. L’Italia della sindrome di Down ha vinto o meglio stravinto tutte le partite di questo Campionato; con qualche problemino solo contro l’Ungheria. L’allenatore di questa squadra leggendaria è Giuliano Bufacchi, che ha accettato di rispondere alle nostre domande

 Giuliano buongiorno, cominciamo direttamente con il post di Facebook della squadra: “𝗘’ 𝗙𝗜𝗡𝗜𝗧𝗔! 𝗦𝗜𝗔𝗠𝗢 (𝗣𝗘𝗥 𝗟𝗔 𝗧𝗘𝗥𝗭𝗔 𝗩𝗢𝗟𝗧𝗔) 𝗖𝗔𝗠𝗣𝗜𝗢𝗡𝗜 𝗗’𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔𝗔𝗔𝗔𝗔𝗔”

Il suono della sirena è stata una liberazione, la finale è stata la partita più dura, siamo stati per 3/4 in grossa difficoltà, quindi anche dalla panchina l’emozione è stata forte. Vincere è meraviglioso, ma farlo dopo una vera battaglia sportiva rende tutto molto più emozionante. 

Che impatto ha avuto nella tua vita allenare questa squadra?

Sicuramente dal 2017 che ho iniziato questa avventura con la nazionale FISDIR C21, ha avuto impatti non tanto sul mio modo di vivere ma su come affrontare le difficoltà che ogni giorno
si presentano, sia piccole sia grandi, questi ragazzi mi hanno insegnato ad affrontare tutto con uno spirito costruttivo, senza abbattersi e lottare per trovare una soluzione, non sempre ovviamente è cosi, ma anno dopo anno sto migliorando 

5 vittorie su 5 in questo Campionato. Solo la Turchia vi ha fatto un po’ sudare

Si percorso netto, abbiamo avuto grandi difficoltà contro la Turchia, una squadra ostica e fisica, che è stata brava a non far esprimere il nostro gioco, siamo riusciti a vincere una partita punto a punto, che non è mai facile sia in campo che dalla panchina, è stata come spesso si dice “una partita a scacchi”, con l’allenatore Turco ci conosciamo bene, siamo anche amici ( come con gli altri allenatori) e quando ci sfidiamo è sempre dura ma sempre bellissimo. 

Questa squadra ormai fa più notizia quando non distrugge gli avversari. In effetti ha sorpreso essere sotto per 6-2 alla fine del primo tempo

Quando abbiamo appreso che la Finlandia a sorpresa era in finale siamo rimasti stupiti, ma eravamo consapevoli che sarebbe stata una partita diversa rispetto a quella inaugurale proprio contro di loro che abbiamo dominato, avevamo visionato con Mauro e Francesca tutte le partite, vedendo una crescita nel gioco e nella consapevolezza, e questo è successo, ci hanno sorpreso, noi eravamo un po’ contratti ed emozionati, giocare con il pubblico a favore ci ha un po’ diciamo storditi, ma devo fare i complimenti alla Finlandia che fino all’ultimo quarto è stata in partita, poi siamo riusciti a fare il parziale decisivo negli ultimi 6 minuti e siamo anche riusciti a rilassarci e dare spazio a tutto il roster.

Non so cosa ha cambiato ma poi l’Italia ha fatto un break di 8-0.

In questo ultimo anno abbiamo lavorato molto con i ragazzi, siamo in grado di poter cambiare modi di giocare a seconda della situazione, e questo è successo, abbiamo dato degli accorgimenti tattici, abbiamo cambiato la difesa e questo è stato il risultato, la squadra ha eseguito alla perfezione le indicazioni date, ma tutto questo è grazie al lavoro che si fa prima di questi eventi nulla è improvvisato, tutto è studiato e frutto di un lavoro in campo e fuori, e se questi sono i risultati la strada è giusta, ma ci sono ancora tante cose da migliorare 

Qual è il segreto di questa squadra? qual è la vostra filosofia di gioco?

Il segreto di questa squadra in primis è essere un gruppo unito, io spesso uso il termine siamo una famiglia in azzurro, chiunque entra nel gruppo viene accolto come un componente della famiglia, lavoriamo tutti nella stessa direzione in un ambiente sereno e costruttivo. Come dicevo nulla è lasciato al caso dall’armonia del gruppo in campo e fuori sino alla tattica. Poi vincere aiuta a vincere e a creare un ambiente sereno, ma anche le rare volte che siamo inciampati in qualche sconfitta ( l’ultima nel girone a Ferrara lo scorso europeo), proprio essere squadra ha aiutato tutto a risollevarsi e poi vincere la finale

Parliamo di Davide Paulis, il nostro Micheal Jordan, capace di segnare da ogni parte del campo

Davide è il finalizzatore della squadra, ha qualità uniche di corsa e precisione, ma da solo non farebbe cosi tanto la differenza come lo fa in un gruppo qualititativamente di alto livello in questo europeo Greco è stato decisivo nei momenti più critici. Durante la partita riusciva a mettere ordine alla squadra, e cosi via tutti gli altri, al momento siamo un ingranaggio quasi perfetto e in qui Paulis riesce a dare il meglio di se.

Mi trovi un difetto di questa squadra

Difetti ce ne sono molti, io poi sono molto esigente e pretendo molto di più, a volte non eseguiamo bene degli schemi in attacco e facciamo qualche errore banale in difesa, siamo ampiamente migliorabili e questo è anche uno stimolo per noi per dare sempre il massimo 

Ora vi aspettano i Trisome Games di Antalya. Pericolo di sazietà?

Siamo abituati a questo “pericolo”, a noi piace vincere, e ad ogni evento ripartiamo da zero, la prima cosa che dico sempre ai ragazzi è di dimenticare quello che abbiamo vinto, abbiamo fame di vittore e poi il titolo ai trisome games, dove la pallacanestro partecipa per la prima volta ancora ci manca, e vogliamo chiudere il quadriennio vincendo tutto. 

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo