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L’ITALIA SI PRENDE IL MONDO

Sogno azzurro: Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi campioni olimpici dei 100 m e del salto in lungo

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DI FABRIZIO RESTA

Credit foto: Profili Instagram

Vi ricordate i tempi di Sara Simeoni? Vi ricordate quando nel 1993 il canadese Ben Johnson fissò il nuovo record mondiale a 9″79 (successivamente squalificato per doping)? Vi ricordate quando lui e Carl Lewis sembravano degli alieni mentre noi italiani non avvicinavamo neanche i 10”? Vi ricordate quando guardavamo con invidia i tifosi inglesi che con Linford Christie potevano stare vicini agli dei del vento? Vi ricordate il mostro Usain Bolt che per anni vinceva i 100 m senza neanche sudare? Vi ricordate il periodo che quando cominciava l’atletica, noi italiani dicevamo: “ok, speriamo direttamente nella maratona, per il resto le olimpiadi sono finite”.

Frustrati e delusi dal fallimento di scherma e nuoto, che di solito sono fucine di medaglie d’oro per la nostra bandiera, in un’olimpiade caratterizzata da ottime prestazioni ma sostanzialmente da tante occasioni mancate, gli italiani hanno guardato in modo scettico alle gare di atletica. Da ieri il mondo è cambiato e tutto per merito di questi due ragazzi : Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi.

Partiamo dalla premessa che Gianmarco Tamberi non è che sia spuntato dal nulla, è sempre stato un grande atleta ma non è mai riuscito a fare il salto di qualità anche per via di molta sfortuna. A Rio nel 2016 la medaglia la sentivamo già nostra. Invece no. Nell’ultima gara Gianmarco si infortuna e la maledizione del salto in alto continua. Nessun italiano riesce a vincere in quella maledetta disciplina. Solo Sara Simeoni, tra le donne, nel 1980 c’era riuscita ma era tanto lontano quel giorno. Gli sfidanti sono forti: il qatarino Mutaz Barshim che si permette il lusso di saltare con gli occhiali da sole e c’è lo statunitense Harrison che salta sia in alto che in lungo. Piano piano cominciano a sbagliare tutti, anche il grande Harrison. Barshim e Tamberi no. Si arriva al 2.39, difficile ma non impossibile. Barshim sbaglia, Tamberi anche. Lo stesso succede al secondo salto. Al terzo salto il qatarino non ce la fa, Tamberi ha la possibilità dell’oro se ce la fa. Cerca di esorcizzare la paura mostrando il gesso della rottura del tendine d’achille nel 2016. Non ce la fa. Ora il qatarino e l’italiano possono scegliere di fare un ulteriore spareggio o condividere l’oro. E’ oro per entrambi ed è storia per l’Italia. Poi è festa un po’ per tutti con altri atleti che abbracciano l’italiano; lui si butta a terra e si sente solo : “non è verooo”. Non ci credeva lui figurati noi, ma è tutto vero. Solo che non possiamo festeggiare al 100% perché tra poco c’è Marcell.

Quando Marcell ha staccato tutti nelle batterie dei quarti di finale, piazzando un 9″94 che gli è valso il nuovo record italiano sui 100 m molti si sono chiesti: “ma chi è quello?”. Avevamo visto un’italiano sotto i 10”. Certo, non era la prima volta che accadeva al texano tricolore, ma era sottovento e non era un’olimpiade. Questa volta niente vento a favore e succedeva proprio alle Olimpiadi. Eppure eravamo scettici: “ha dato tutto, ora non ce la farà più”. Marcell era pronto a sbugiardarci: in semifinale fa 9”84: nuovo record europeo. Più veloce di Carl Lewis e di Linford Christie. Pazzesco. Arriva terzo ma con un tempo simile non puoi non essere ripescato. Per la prima volta nella storia, un italiano si qualificava per la finale dei 100 m, la gara regina dell’atletica che noi italiani guardavamo sempre da fuori. Era qualcosa che nessuno di noi aveva mai osato neanche sognare. Eravamo già contenti così, pienamente realizzati dal nuovo record europeo e dalla prima finale nei 100 m. C’era Fred Kerley e Ronnie Baker e gli americani, si sa sono fortissimi sui 100 m, c’era il canadese Andrè De Grasse che stava subito dietro al mostruoso Bolt, e poi c’era questo cinesino Su Bingtian che aveva già battuto l’italiano in semifinale, anche se solo di un centesimo di secondo. Come facciamo ad andare a medaglia con questi mostri? La finale la guardavamo sia perché da sempre la finale dei 100mt l’abbiamo sempre vista perché è la gara più bella dell’atletica ma anche per gratitudine a questo ragazzo che ci aveva fatto sognare. L’inglese Hughes viene squalificato per falsa partenza :”Evvai uno di meno”. Finalmente la gara inizia e Marcell parte subito bene e noi, anziché guardare lui guardavamo gli altri: “dov’è il cinesino? dai sta indietro…e Kerley? sta andando forte ma mi sembra che stia dietro….si sta dietro….ma l’italiano sta davanti a tutti…possibile?….dai dai non farti fregare alla fine…dai dai…siiiiii! Un italiano ha vinto l’oro nei 100 m in un Olimpiade, non è possibile ma è vero?” Si è tutto vero e Marcell Jacobs l’ha vinto con il tempo di 9”80, lo stesso tempo di Usain Bolt, il mostro sacro.

L’Italia si gode questi due ori che non sono semplici medaglie olimpiche ma sono la storia che è stata rivoluzionata. Alla fine Tamberi e Jacobs si abbracciano e a loro idealmente si uniscono migliaia di italiani che forse ancora non credono a quanto è successo. Dovremo rivedere la gara parecchie altre volte per renderci conto che sia tutto vero. Grazie ragazzi, davvero.