Oasi Culturale
Catania candidata a Capitale Italiana della Cultura 2028
Benvenuti su “Oasi Culturale” rubrica de IlSudEst a cura di Sara D’Angelo.
Questa settimana parliamo della candidatura di Catania a Capitale Italiana della Cultura 2028.
Se vi va, scriveteci:
redazione @ilsudest.it

Di Sara D’Angelo
Il Comune di Catania, per volontà del Sindaco Enrico Trantino e della Giunta, ha ufficializzato la candidatura della città al titolo di 《Capitale italiana della cultura 2028》.
Ogni anno il Ministero della Cultura riceve numerosi progetti che vengono sottoposti a un’attenta selezione. Solo uno, alla fine, sarà proclamato vincitore e si aggiudicherà un premio di un milione di euro, destinato a sostenere iniziative capaci di attivare nuove risorse e opportunità nel contesto sociale.
Quest’anno sono 23 le città e Unioni di Comuni che si contenderanno il titolo di Capitale italiana della Cultura 2028. Le candidature presentate al Ministero della Cultura entro la scadenza prevista del 25 settembre 2025, puntano a valorizzare quei luoghi che, già ricchi di patrimonio culturale, possono diventare veri motori di sviluppo per il territorio.
Tante le città in gara: Ancona, Benevento, Moncalieri, Forlì, Vieste, Pomezia, sono fautori di progetti che nascono all’interno di un’iniziativa di ampio respiro culturale e che aprono a nuove opportunità di crescita e promozione per il patrimonio del nostro Paese.
Ad oggi il titolo è detenuto da Agrigento (2025) con il progetto “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”, mentre nel 2026 sarà la volta de L’ Aquila con “Città Multiverso”. Pordenone sarà la Capitale italiana della Cultura nel 2027, con il progetto “La cultura fiorisce”.
I dossier saranno esaminati da una commissione composta da sette esperti nel campo della cultura, dell’arte e della valorizzazione territoriale. Entro il 18 dicembre 2025 verranno selezionate dieci città finaliste che, il 12 marzo 2026, presentaranno i propri progetti che saranno valutati dalla giuria. La decisione finale sarà comunicata il 27 marzo 2026, il giorno in cui la Commissione riferirà al Ministro della Cultura il nome della città vincitrice.
“Catania continua” è il titolo del dossier attraverso cui la città di Catania si candida al titolo di Capitale Italiana della Cultura 2028 per iniziativa del Comune affiancato da PTS, società di consulenza direzionale con esperienza nelle strategie di sviluppo culturale, e da Melting Pro, specializzata in progettazione e partecipazione culturale.
Il sindaco Enrico Trantino ha presentato il dossier ufficiale consegnato al Ministero della Cultura nell’ex monastero dei Benedettini, nella Sala Vaccarini della Biblioteca Ursino Recupero. Erano presenti presidente della Regione, Renato Schifani, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Gaetano Galvagno e una importante partecipazione di rappresentanti del territorio.
“Siamo felici perché questo dossier per la candidatura di Catania Capitale della Cultura – ha detto il sindaco di Catania Enrico Trantino – è frutto di un percorso condiviso, di un lavoro comune improntato al dialogo e alla condivisione con un centinaio di organizzazioni e istituzioni culturali. Una città e una regione che si proiettano nel futuro con un piano articolato di investimenti e contenuti di assoluto valore, forti di una storia millenaria di arte, cultura e innovazioni. Una comunità che si ritrova unita in un grande progetto che segna l’inizio di un riscatto e di un rinascimento di Catania, che non vale solo per primeggiare per il 2028, ma è destinato a lasciare una traccia anche per gli anni a venire”.
Queste le parole del primo cittadino che ha evidenziato come la candidatura rappresenti il frutto di mesi di lavoro condiviso con numerose realtà culturali, unite da un obiettivo comune.
Il dossier si sviluppa attorno a tre prospettive: la prima concentra lo studio sulla natura generosa della perla del Mediterraneo. La seconda mostra l’intraprendenza imprenditoriale grata al patrimonio artistico e culturale della città di Catania. La terza individua il primo posto sulla storia che seppur indirettamente, collega più realtà diverse presenti nella città.
Il ministero della cultura, attraverso il Dipartimento per le Attività culturali, promuove anche il titolo di Capitale Italiana del Libro, un riconoscimento che valorizza il patrimonio culturale attraverso l’innovazione del mondo dell’editoria con la promozione della lettura in ogni settore della società civile.
In questa prospettiva Catania, più delle altre città candidate al titolo di Capitale della Cultura 2028, merita di agevolare la rinascita di una città consapevole delle proprie risorse, che oggi stagnano in una palude immobile.
Al dossier che attesta l’efficacia formale della candidatura si unisce una forte determinazione ad agire sulle disuguaglianze rimaste troppo a lungo inascoltate.
Non blanda necessità quindi, ma urgenza. Il deficit culturale della città coinvolge un corposo insieme di diritti fondamentali la cui mancata piena attuazione alimenta disuguaglianze ed esclusione. Il riconoscimento delle fragilità culturali rappresenta il primo passo verso una progettualità capace di includere e valorizzare tutte le componenti della città.
***
“La Capitale italiana del Libro” per il 2026 è la città di Pistoia. L’ annuncio è stato dato venerdì 24 ottobre nel corso di una cerimonia ufficiale a Roma, nella Sala della Crociera al Collegio Romano, alla presenza della Giuria di esperti e dei rappresentanti dei comuni finalisti: Carmagnola, Nardò, Perugia, Pistoia, Tito.
La Giuria così ha motivato la scelta del dossier vincitore “Pistoia: l’avventura del leggere, il coraggio di costruire il futuro”.
Questa parentesi obbligata sulla “Capitale italiana del Libro” ben si inserisce sulle iniziative del Ministero della Cultura attente al potenziamento del territorio letto in chiave artistica, culturale ma soprattutto valido strumento di inclusione sociale.
RIPRODUZIONE RISERVATA ©

