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Esteri

Le aziende imperialiste

Come sempre quando un’ azienda fallisce si parla di nazionalizzazione. Ma la fase espansiva del capitale è finita. È finito il capitalismo monopolistico di Stato.

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Credit foto https://corporativoriba.com/imperialismo-economico/

Di Mario De Luca

Oggi non si nazionalizza più. La fase espansiva del capitale è finita. Come sempre quando un’ azienda fallisce si parla di nazionalizzazione. Ma la fase espansiva del capitale è finita. È finito il capitalismo monopolistico di Stato. La maggior parte dei contratti contemporanei delle multinazionali sono di outsourcing, ovvero di esternalizzazione. La multinazionale affida ad un impresa estera in subappalto (quasi sempre in un paese del Sud globale) la produzione di un determinato bene, che poi rivende ad un prezzo più alto, magari dopo aver aggiunto del valore aggiunto. Sono le catene globali del valore. È lo scambio ineguale, tra Nord e Sud. I saggi di profitto oramai si sono allineati grazie alla concorrenza, ma i saggi di plusvalore sono differenti. Gli accordi di Cotonou hanno abolito i dazi dell’UE su tutti i prodotti del Sud. Tuttavia il potere monopolistico delle multinazionali, acquisito mediante anni di sviluppo ineguale e sfruttamento, impedirebbe a qualsiasi merce del Sud di vincere la concorrenza. Inoltre le economie del Sud sono fondate prevalentemente sull’esportazione, a discapito dell’ industrializzazione. Gli accordi di libero scambio firmati all’ epoca della globalizzazione, hanno favorito la coltura di cash crops, a scapito della produzione per l’autoconsumo. Alcuni stati, come il Venezuela o il Nicaragua, hanno iniziato a produrre barrette di cioccolata o caffè in polvere, o persino batterie di litio (Bolivia), ma purché riescano a sbaragliare il mercato europeo o nordamericano ci vorrebbe che questi stati adottassero dei canali preferenziali per questi prodotti.
I salari al Sud sono bassi per diversi fattori. Proverò ad elencarne un paio:
1) I contratti firmati dalle multinazionali richiedono un’ enorme quantità di merci con scadenze piuttosto brevi. Ciò non può che alimentare la pressione sulle imprese nei paesi del Sud globale, e mantenere bassi i salari. I ritmi di produzione non possono diminuire, altrimenti l’azienda madre perderebbe la sua competitività. Le aziende capitaliste di Stato funzionano allo stesso modo.
2) I paesi del Nord mantengono le frontiere chiuse ai lavoratori del Sud. Spesso con leggi razziste (v. Bossi-Fini), spesso semplicemente non riconoscendo i titoli conseguiti nelle università del Sud.

In modo da mantenere una riserva di manodopera non qualificata a basso costo.