Esteri
Si fa strada la consapevolezza della sconfitta ucraina
La situazione sui vari fronti in Ucraina, analisi sulle dichiarazioni recenti del capo delle forze armate ucraine Zaluzny e della premier Meloni, la situazione a gaza
Aree di crisi nel mondo n.178 del 5-11-2023
Fronti ucraini
Sia in ambito occidentale, con le rivelazioni ottenute grazie allo scherzo telefonico dei due comici russi Vovan e Lexus che vantano una lunga lista di vittime delle loro imitazioni al telefono, che dalle dichiarazioni pubbliche della stampa occidentale .
https://www.nytimes.com/news-event/ukraine-russia
Zelensky stesso se ne lamenta, appare evidente ormai a chiunque sia in buona fede, che l’Occidente abbia ormai esaurito la capacità di sostenere militarmente Kiev, che non si ripeterà l’eccezionale sforzo di forniture belliche che dall’anno scorso ha sostenuto e mantenuto attivo il conflitto in Ucraina, regalando all’Occidente il sogno di “battere la Russia sul campo di battaglia” ricorderete certamente le dichiarazioni di molti leader politici tra cui Borrel, la Von del Leyen, il Premier polacco Morawiecki, la stessa Meloni ( che poi ha smentito se stessa al telefono ammettendo che l’offensiva sia stata un disastro e che ormai si ricerchi solo una possibile via diplomatica per salvare il salvabile.
Ultime dichiarazioni rilasciate sono state quelle del capo di stato maggiore ucraino che cerca di indorare la pillola parlando di “stallo”, mentre invece cerca, al prezzo di enormi perdite, di avanzare a Cherson, arretra sui fronti “estivi” di Rabotino e Velika Novosolca, è in gravissima difficoltà presso Adveevka dove i russi avanzano costantemente nonostante i contrattacchi ucraini, e subisce perdite massicce presso Kupyansk, dove tentano di arginare la pressione offensiva russa.
L’Ucraina ci ha abituati a rilasciare dichiarazioni in un senso per poi tentare il colpaccio con un attacco a sorpresa.
Zaluzhny potrebbe quindi pensare ad un ampliamento ulteriore dell’offensiva lato Cherson sbarcando forze più a sud sulla penisola Kinburnskaya, per prendere in contropiede le forze russe.
I media occidentali stessi non trattano nemmeno più della situazione ucraina, i titoli delle ultime edizioni del tg3, ad esempio, nemmeno ci ricordano che sia ancora in corso un conflitto in quell’area.
Forse questo corrisponde ad una precisa strategia per far dimenticare al pubblico di quel conflitto, voluto e sostenuto dalla NATO, vorrebbero che ci dimenticassimo delle armi inviate per prolungare artificiosamente un conflitto, causando in tal modo la morte di decine e centinaia di migliaia di soldati, in special modo ucraini.
Oggi, esaurite le scorte da inviare, la politica occidentale non sa come uscire da un conflitto che pensavano di vincere senza fare i conti con i dati oggettivi delle forze in campo.
Oggi pensano ad uscire con un compromesso, con un accordo, che , guarda caso, è proprio ciò che la Russia offriva e ricercava prima che il conflitto si espandesse con il suo intervento diretto e che l’Occidente, sbagliando, aveva forse interpretato come conferma delle proprie convinzioni sulla presunta debolezza russa.
I fronti
Cherson
Prosegue la presenza ucraina sulle coste del fiume Dnepr, i piccoli presidi avviati vengono mantenuti attivi con un afflusso continuo di soldati appiedati.
Tre sono quelli al momento attivi, uno quello presso il ponte ferroviario di Cherson, è il meno attivo, poi ci sono quello di Pidstepne, per ora meno attivo che prima, e infine l’ultimo, tra Krinky e Budinok, che è il più attivo, dove affluiscono più truppe ucraine e dove tentano di aprirsi una via sicura verso i boschi alle spalle delle linee russe, ma anche qui la difficoltà maggiore sono le linee di comunicazione e la mancanza di mezzi.
I Russi sono ancora in attesa, non accennano a controffensive ne spostano truppe di rinforzo in area.
Poco lontano più a nord est i Russi bombardano pesantemente dei villaggi oltre il fiume, si sospetta che nelle località di Olovka, Mykolaivka, Odradokamyanka, Kozatske e Vesele si stiano accumulando altre forze ucraine per nuovi sbarchi oltre il Dnepr e creare altri salienti di soldati appiedati.
Per ora non ci sono pontoni galleggianti ne di altro tipo che possano permettere il passaggio di rifornimenti in numero adeguato a permettere una azione di maggior respiro e che permetta di creare un reale pericolo per la presenza russa in loco.
Rabotino
Non si vede più da due giorni attività ucraina, attaccano però i Russi che avanzano dal lato di Verbovo spingendo le truppe di Kiev fuori dalle trincee che avevano conquistato a prezzo di migliaia di perdite.
A sud di Verbovo arretrano le truppe ucraine e anche a nord i Russi iniziano a spingere le forze nemiche verso ovest stringendo il saliente e mettendo a rischio, proseguendo nell’azione, la permanenza delle forze ucraine più a sud.
Si sospettava di possibili azioni ucraine su Nesterianka e Kopani ma finora nulla è arrivato.
Diverse perdite di mezzi corazzati tra cui alcuni leopard 2A4 occidentali.
Il comando della 128a Brigata di montagna è stato distrutto presso il villaggio di
Velika Novosolka
Anche questo fronte dell’offensiva estiva ucraina, appare ora come un punto di pressione russa sulle linee ucraine che, lentamente, stanno arretrando.
I Russi con la 34 brigata fucilieri, sono avanzati verso nord e verso nord est aggirando Staromajorske e puntando forse in direzione di Kakarovka.
Tutte le brigate delle forze ucraine dei marines 34a, 35a, 36a, e 38a sono state spostate da questo fronte e inviate su quello di Cherson, da qui la minore capacità di resistere delle linee di Kiev.
Mancano anche diverse unità di attacco con droni FPV.
Adveevka
Uno dei due fronti più attivi al momento
A sud le truppe russe della Somalia, battaglione d’assalto, il 1487° reggimento fucilieri e altre, si stanno portando passo dopo passo a ridosso delle posizioni della città in mano ucraina, la presa del “formicaio” tra Opytne e Vodyane pone le basi per ulteriori avanzate verso nord.
A nord di Adveevka si concentrano le migliori unità ucraine e anche Russe.
La 31a brigata mecc., la 47a brigata m., la 1a Brigata Tank e altre minori, la 47 in particolare combatteva presso Rabotino e ha subito pesanti perdite, ora si è portata qui con gli altri mezzi superstiti, Bradley e Leopard 2A6 ma ne ha già persi molti.
Il video della distruzione del Leopard 2A6 è indicativo in quanto non è stato distrutto da un missile o da un drone, ma da un colpo diretto di un altro carro un T72BV russo.
I Russi hanno consolidato la posizione sul Terrapieno elevato e si sono allargati verso nord oltrepassando la ferrovia in direzione di Novokalinovo.
Nonostante la feroce resistenza attiva ucraina, le truppe russe proseguono nello sminamento del terreno e nel consolidare le loro nuove posizioni.
Kupyansk – Svatovo
Dal villaggio di Synkovka a quello di Kyslovka, è un fronte di combattimenti senza soluzione di continuità.
Le truppe russe premono costantemente, pesante impiego di artiglieria sulle posizioni ucraine.
Qui operano diversi reparti già visti altrove, 4a brig. Tank, 88 brig. Mecc. ( l’88 è un riferimento esplicito nazista…) 32a Brig. M., la Brigata Kraken (mercenari nazisti), la 21a Brig. Mecc., il Battaglione I lupi di Da Vinci, della 67a Brig. Mecc. E la 67 Brig. Mecc. Per intero. Molte altre meno note, tra cui il battaglione Freedom sedicente formato da russi dissidenti.
Il continuo ricorso sempre ad un numero noto di unità per tamponare i fronti più a rischio ci conferma che la situazione dell’addestramento e della disponibilità di mezzi di altre sia inferiore, inoltre il continuo impiego di poche unità ne causa il relativamente rapido declino della capacità di combattimento a causa del logorio dei mezzi e delle perdite subite.
Forniture occidentali
Diversi magazzini e depositi di scorte militari sono stati colpiti questa settimana, le perdite di materiali sono pertanto pesanti e significative.
Dal lato occidentale sono arrivati rifornimenti a lungo attesi, in due tranche sono entrati, smontati e dentro a dei TIR, ben 7 caccia F16, segno che le disponibilità ucraine erano ormai agli sgoccioli e anche le forniture di caccia mig29, Su25 e altre si erano ormai esaurite.
Sono stati segnalati anche 25 carri Leopard non 2, ma 1A5 rimessi in sesto dalla Germania e forniti, mezzi dismessi non meno di 30 anni fa e che ora tornano in azione, vedremo come si comporteranno di fronte a droni e carri che devastano anche i rinforzati STVR svedesi, versione migliorate dei carri Leopard 2A5 tedeschi.
Fallito attacco al ponte di Kerch
Gli Ucraini hanno tentato un attacco il giorno 4 novembre contro il ponte di Crimea, le difese aeree russe, in stato di allerta, hanno intercettato tutti i missili, nessuno ha colpito il ponte, un missile danneggiato è caduto in area portuale senza causare danni di rilievo e un altro è finito in mare.
Complessivamente tutti gli 8 missili sono stati intercettati confermando il miglioramento della capacità di intercetto russa su questo tipo di armi.
La risposta russa si è avuta sull’aeroporto di Dnepropetrovsk dove sono arrivati diversi missili, tra cui alcuni Iskander, che hanno tra l’altro colpito l’aeroporto militare e una batteria di missili NASAMS distruggendola.
Conflitto Israelo-Palestinese.
Il discorso di Nasrallah
Confermate le nostre tesi nel discorso del leader del “Partito di Dio” Hezbollah, sono impegnati nel rispondere agli attacchi di Israele al confine con il Libano, ma se non viene attaccato il Libano non entreranno in guerra.
Stesso dicasi per l’Iran, che è una forza di pace nella regione e non cerca certo il confronto con Israele.
Inoltre la condotta criminale di Telaviv (Jaffa) nuoce grandemente alla residuale credibilità dell’Occidente agli occhi di tutto il mondo 7/8 per la precisione, che vede bene la ravvicinata differenza di considerazione da parte Occidentale dei crimini contro l’Umanità o del diritto internazionale, che ove commessi da paesi ostili all’Occidente ( anche se inventati di sana pianta) vengono immediatamente stigmatizzati e dati per certi dalla stampa come dai tribunali preposti, mentre quando commessi da alleati o dagli stessi Paesi occidentali, vengono archiviati o ignorati, come nel caso di quanto accaduto dopo le denunce di Wikileaks.
La situazione sul campo
Israele ha ormai tagliato in due la Striscia di Gaza, avendo raggiunto il mare tra Gazacity e Al Mugraqa.
A Nord hanno penetrato la fascia di territorio che divide il confine dalle aree urbanizzate, e scendono dal lato mare verso sud. Devono però oltrepassare il campo di Al Shati, densamente abitato per raggiungere il porto.
Cosa osserviamo dell’IDF
Mediamente le unità si muovono in maniera coordinata tra mezzi corazzati e fanteria.
Rari i casi di mezzi da soli se non danneggiati o in spostamento in spazi aperti.
Le forze di fanteria si muovono bene in copertura tra un edificio e l’altro, si vede molto bene che una azione simile sia stata preparata a lungo.
Le perdite finora una 30ina, sono davvero poche per il tipo di combattimento in corso, il CQC.
Le forze di Hamas sfruttano bene i tunnel per emergere alle spalle dei soldati e dei mezzi israeliani.
Diversi video ci hanno mostrato come abbiano attaccato a piedi i carri armati per attaccare su di essi una carica cava per danneggiarlo o distruggerlo.
Azioni che ricordano molto quelle, disperate, dei nostri parà durante la battaglia di El Alamein, o dei fanti sovietici che si facevano superare dai Tank tedeschi per poi farli saltare con delle mine magnetiche.
Molti i video diffusi da Hamas in cui vengono colpiti da RPG i mezzi israeliani, ma non si riesce mai ad apprezzare il danno inflitto al mezzo, non basta una esplosione per dire di aver distrutto il carro, occorre vedere l’esplosione secondaria dal suo interno, e finora non ne ho visti per colpo da RPG laterale.
Nel frattempo le vittime civili hanno ormai raggiunto le 10.000 dopo nemmeno un mese dall’inizio delle ostilità
9500 civili palestinesi e circa 1000 civili israeliani.
Se guardiamo al conflitto Russo NATO possiamo certamente riconsiderare le chiacchiere dei media nostrani sui Russi cattivi e criminali che in quasi due anni di conflitto, non vedono un conteggio di vittime superiore a quello che vediamo qui inflitto dagli Israeliani ai civili Palestinesi, nell’indifferenza delle istituzioni occidentali che non si azzardano a prendere alcuna posizione e brilla anche per il suo silenzio quel tribunale dell’Aja che ha aperto una sede a Kiev ma che evidentemente sembra distratto da quanto accade più a sud.