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Esteri

L’avanzata tigrina sta per travolgere Addis Abeba

Uno speciale sulla situazione attuale in Etiopia, dove le forze tigrine avanzano veloci verso la capitale Addis Abeba, il punto sulla situazione in Ucraina e le tensioni crescenti tra Algeria e Marocco.

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Immagine tratta da google earth ed elaborata dall'autore.

Aree di crisi nel mondo n. 91 del 7-11-2021

di Stefano Orsi

Speciale guerra in Etiopia

Un anno fa , di questi giorni, il Primo Ministro etiope Ahmed Abiy Ali proclamava la sua vittoria nella veloce guerra contro la regione ribelle del Tigray.

Pensava fosse tutto finito, che occupata la capitale Makellé e le principali città, tutto si fosse compiuto.

Invece, con l’inizio del 2021, le truppe tigrine hanno dato il via ad una grande offensiva che in breve ha liberato la quasi totalità della loro regione, tutte le città, e ora stanno avanzando a sud verso la capitale.

Nonostante i media locali non riportino le notizie delle sconfitte subite dall’ENDF (Forze di Difesa Nazionale Etiope), sono segnalati molti rastrellamenti di cittadini tigrini nella capitale, la polizia li arresta preventivamente per paura si uniscano alle forze avanzanti.

Il Primo ministro Abiy Ali prosegue la sua lunga serie di promesse di vittoria e bagni di sangue per i suoi nemici.

Il 4 ottobre ha iniziato il suo nuovo mandato, ha giurato ed ha assunto nuovamente l’incarico di Primo Ministro dopo le elezioni farsa tenutesi alla fine di giugno, in cui più di 100 distretti su 500 non hanno potuto votare e il cui risultato è in odore di brogli.

Finora ha collezionato una lunga serie di sconfitte.

Il giorno 9 ottobre, aveva ordinato l’offensiva contro le truppe del Tigray attestate attorno a Mersa, dopo tre giorni di aspri combattimenti l’offensiva si è arrestata senza risultati ma con molte perdite subite.

Le truppe di Mekellé sono allora partite al contrattacco e hanno sfondato le forze etiopi.

L’esercito etiope aveva schierato molte forze nel settore, ma si trattava di soldati freschi di arruolamento.

Il Primo Ministro Abiy Ali ha infatti ordinato di arruolare chiunque sia in grado di combattere e difendere il Paese, compresi molti ragazzini, ma le nuove leve sono mal equipaggiate e peggio addestrate, non sono in grado di affrontare le truppe tigrine, molto determinate a vincere e pare anche ben guidate.

La controffensiva tigrina si è portata a sud di decine di chilometri.

Nonostante le forze tigrine scendano in linea retta lungo l’autostrada A1, formando un saliente che in teoria dovrebbe essere facilmente attaccabile ai fianchi, l’esercito etiope non pare farlo, gli scontri avvengono frontalmente, ed inevitabilmente le truppe etiopi, finora, hanno avuto la peggio.

Immagine da Google maps rielaborata dall’autore.

Il fronte arriva attorno al 20 presso il settore di Hayq, le forze etiopi provano nuovamente un attacco che non ha esito.

Con la successiva controffensiva tigrina, attorno al 30 di ottobre, lo sfondamento giunge fino alle porte di Dessié, città strategica per la sua posizione presso un importante crocevia.

Situazione sui fronti avanzati della guerra in Etiopia giorno 2-11-2021. Immagine tratta da google maps e rielaborata dall’autore.

L’esercito etiope affida gli attacchi lungo la linea dei rifornimenti alle forze aeree.

L’Aeronautica etiope ha effettuato diversi bombardamenti sia lungo la rotta logistica sia sulla capitale tigrina Mekellé causando decine di vittime civili.

I risultati di questi bombardamenti però sono stati minimi se non nulli dal punto di vista militare.

“WING LOONG II” by Aerofossile2012 is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

Addis Abeba ha sfoggiato dei droni di produzione cinese Wing Loong II, non sono molti i Paesi ad utilizzarlo, lo abbiamo visto schierato in Libia, tra le forze che sostengono il gen. Haftar, le truppe degli Emirati Arabi Uniti per essere precisi, non è quindi escludibile che vi sia una qualche collaborazione con gli UAE anche in Etiopia.

L’Etiopia finora, infatti, non risultava tra i clienti di questo tipo di droni.

Il primo di novembre le forze tigrine occupano ufficialmente Dessié e Kombolcha, nonostante l’ennesima controffensiva dell’ENDF fallita.

Il 2 novembre, le milizie OLA (Oromio Liberation Army) alleate dei tigrini annunciano di aver occupato la posizione di Kemisé, 43 chilometri a sud di Kambolcha.

Due giorni dopo le forze tigrine erano riunite al fronte avanzato su Kemisé.

Oggi sembra abbiano raggiunto con le avanguardie le località di Ataye a sud di Karakore. Se confermata la notizia, le forze tigrine si troverebbero a soli 200 Km dalla capitale Addis Abeba.

Guerra in Etiopia situazione sui fronti avanzati al 7-11-2021, le truppe tigrine sarebbero a 200 Km in linea d’aria dalla capitale Addis Abeba. Immagine tratta da google earth e rielaborata dall’autore.

Le truppe etiopi si stanno ammassando a sud del fiume Robi Wenz, che non ha una grande portata d’acqua e non offre certo molta protezione.

L’iniziativa in questa fase della guerra resta saldamente in mano tigrina, le truppe etiopi non sembrano assolutamente in grado di opporre alcuna valida resistenza nemmeno sfruttando l’appoggio delle numerose milizia Amhara giunte in loro soccorso.

I proclami del Primo Ministro Abiy Ali si perdono nel vuoto, se la censura sui media e nel web limiti la circolazione delle notizie sui suoi fallimenti, le voci stanno correndo nel Paese e presto anche nella capitale udiranno i suoni dei combattimenti.

Al momento, Stati Uniti ed Israele stanno iniziando a prendere provvedimenti, stanno estraendo e rimpatriando il personale delle ambasciate, i loro familiari e i loro cittadini che, obbedendo all’invito dei governi, desiderino abbandonare l’Etiopia e rientrare in patria.

Al momento nulla è stato deciso dal nostro ministero degli esteri guidato dall’ineffabile Di Maio.

Si spera non si attenda l’ultimo momento per prendere dei provvedimenti per la sicurezza dei nostri connazionali in Etiopia e del personale diplomatico presso la nostra ambasciata e delle loro famiglie.

Stando all’attuale velocità di avanzata in circa due o tre settimane, le truppe del igray potrebbero trovarsi alle porte di Addis Abeba e a quel punto avrebbero di fatto il controllo del Paese, come già avvenne in passato.

Aggiornamento situazione in Ucraina

Proseguono gli spostamenti delle truppe di Kiev.

La 95 brigata dei paracadutisti ucraini è stata spostata nei pressi del fronte di Gorlovka.

Diversi media USA manifestano la loro preoccupazione per quelli che chiamano raggruppamenti di forze russe ai confini ucraini, raggruppamenti che non solo non risultano, ma che persino il portavoce di Zelensky, Presidente ucraino, dice di non averne notizia.

In questa settimana ci sono stati diversi attacchi di artiglieria contro alcune località del Donbass, ma nessun nuovo attacco di terra.

Abbiamo sentito la dottoressa Sara Reginella che conosce bene la regione per esserci stata in diverse occasioni e per aver realizzato alcuni documentari ed ora anche un libro che parla appunto della guerra nel Donbass.

Marocco-Algeria

Sta salendo la tensione tra questi due Paesi, l’Algeria ha chiuso il passaggio del gas attraverso il tratto marocchino di uno dei suoi gasdotti ed utilizza solo quello diretto con Almeria che attraversa il mediterraneo dalle coste algerine.

Un drone Bayaktar TB2 marocchino ha colpito un camion algerino con un missile aria terra distruggendolo ed uccidendo i 3 autisti civili.

Mezzi militari algerini sono stati spostati ancora verso il confine tra i due Paesi.

Il nostro Presidente Mattarella si trova oggi in visita ad Algeri dove è stato inaugurato un giardino ed una targa in memoria di Enrico Mattei.

Enrico Mattei firma accordi Eni - URSS
“Enrico Mattei firma accordi Eni – URSS” by An energy company is licensed under CC BY-NC 2.0

Fu ideatore del gasdotto, il Transmed, che collegò l’Italia all’Algeria attraverso la Tunisia e che ci rifornisce di gas da decenni, dal 1983, e che proprio Mattei ebbe l’idea di realizzare, sebbene a causa della sua morte (non sono mai venuti meno i dubbi sulla reale natura delle cause dell’incidente aereo in cui morì) venne realizzato a partire dal 1978 ed ultimato solo nel 1983.

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