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Inchiesta

Stabilimento Propellenti di Fontana Liri, prima i proiettili e ora la bomba ecologica?

Il denaro pubblico andrebbe speso per ospedali, scuole, ecc. Questo dice la logica.

La difesa, però, resta una importante voce del bilancio di ogni Nazione. È sempre stato così. Perché nessuna Nazione vuole essere l’agnello che abiterà con il lupo.

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Credit foto https://www.iowebbo.it/fontana-liri-rilancio-del-propellenti-soddisfazione-in-comune/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

La guerra porta distruzione. Come confermano tragicamente i nostri tempi.

Il denaro pubblico andrebbe speso per ospedali, scuole, ecc. Questo dice la logica.

La difesa, però, resta una importante voce del bilancio di ogni Nazione. È sempre stato così. Perché nessuna Nazione vuole essere l’agnello che abiterà con il lupo.

L’Italia si era unita da pochi anni. I problemi erano molti. Povertà, disoccupazione, scarse condizioni igieniche, altissimo tasso di analfabetismo. Fame. Tutto ciò portava malessere nella popolazione che sfociava nel brigantaggio.

Il Governo come soluzione adottò quella della armi. Repressione e aumento delle spese militari. L’Italia doveva avere un peso internazionale. Il piombo e il ferro pesano più dei libri, del cibo e delle medicine. Apparentemente.

In questa corsa alle armi era fondamentale aumentare la produzione di polvere da sparo.

Servivano nuove fabbriche. Viene individuato un paesino della Ciociaria. Fontana Liri.

Luogo adatto per la presenza del fiume Liri. Un fiume è indispensabile per la centrale elettrica che deve fornire elettricità al nuovo stabilimento militare.

I lavori iniziamo e si concludono tra il 1890 e il 1900. I benefici per Fontana Liri sono molti.

Arriva l’illuminazione elettrica pubblica. Vengono realizzate diverse fontane che permettono ai cittadini di evitare le fatiche per approvvigionarsi di acqua. Aumentano anche gli occupati.

Fontana Liri cambia volto. In anni in cui l’acqua corrente, l’elettricità ed un lavoro sicuro erano  “lussi” per pochi.

Certamente Fontana Liri ha pagato il prezzo per tanto “benessere”. Ci sono stati diversi incidenti mortali. L’ultimo nel 1990.

Il prezzo più alto è stato pagato negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Gli Alleati hanno pesantemente bombardato Fontana Liri per distruggere lo stabilimento militare.

Dopo la guerra è stato ricostruito.

Negli anni, però, la sua sopravvivenza è stata sempre più in discussione.

Dopo la recente guerra tra Russia e Ucraina, la Nato e l’Europa hanno rimarcato la necessità di aumentare la produzione di armi e munizioni.

In questo piano di riarmo potrebbe avere un ruolo di rilievo lo Stabilimento militare propellenti di Fontana Liri. Il condizionale è d’obbligo perché non ci sono certezze. Inoltre una eventuale produzione di propellenti a Fontana Liri potrebbe esporre la cittadina al rischio di spionaggio e addirittura di “incidenti”. In Europa, ultimamente, è aumentato l’allarme per possibili sabotaggi https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2024/08/16/germania-nuovo-allerta-acqua-contaminata-dopo-sabotaggio_dc67c3ea-fbb5-42e6-ab9a-83004b594ff6.html

In attesa di certezze le condizioni di manutenzione non sono ottimali. Con diversi manufatti abbandonati e con la difficoltà di approvvigionarsi di acqua.

Nello scorso mese di agosto è scoppiato un incendio nel perimetro dello stabilimento militare di Fontana Liri. Che ha provocato una nuvola di fumo https://www.ciociariaoggi.it/news/home/302452/esplosione-nello-stabilimento-militare-propellenti.html . Nulla di grave. Per ora.

Resta il timore di conseguenze per la popolazione e per l’ambiente.

L’Italia è disseminata di strutture militari abbandonate e/o in cattivo stato di manutenzione.

Come, a titolo di esempio, la “base Proto” nel territorio di Mondragone.

Rischiamo una situazione paradossale. Spendiamo milioni di euro per comprare armi per difenderci ma i veri pericoli per la popolazione potrebbero venire dalla mancata manutenzione di strutture create, e poi dimenticate, per la difesa del “sacro suolo”.

Un privato cittadino ha il dovere, per legge, di ristabilire lo stato dei luoghi.

Obbligo che non può non applicarsi anche allo Stato.  Soprattutto allo Stato.

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