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Inchiesta

Serena Mollicone e il cellulare: il ritrovamento annunciato il giorno prima

Il ritrovamento del cellulare di Serena Mollicone è uno dei misteri di questa tragica e misteriosa vicenda.

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Credit foto https://www.cronachedellacampania.it/2022/07/omicidio-serena-mollicone-assolti-i-cinque-imputati

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Il ritrovamento del cellulare di Serena Mollicone è uno dei misteri di questa tragica e misteriosa vicenda.

Per molti è uno dei depistaggi realizzati dagli odierni imputati per l’omicidio di Serena Mollicone. È veramente così?

Partiamo da un documento di una certa importanza. Un articolo del quotidiano “Il Messaggero” pubblicato il giorno 9 giugno 2001. Il cellulare di Serena viene ritrovato da suo padre Guglielmo intorno alle 3 di notte del 9 giugno e verrà consegnato ai carabinieri intorno alle 8.30. Quando il giornale era già in edicola.

Credit foto archivio “Il Messaggero”

Parliamo quindi di un articolo pubblicato prima del ritrovamento. Articolo che contiene molte notizie interessanti.

Per prima cosa la consegna  agli investigatori nella mattinata del giorno 8 giugno dei tabulati del telefono di casa Mollicone. Alcune ore dopo scattano le perquisizioni tra Sora e Monte San Giovanni Campano.

La notizia più importante è il presunto ritrovamento del cellulare di Serena durante un sopralluogo. Una notizia cruciale che gli investigatori “non smentiscono e non confermano”. Nell’articolo viene specificato che il cellulare è inutile ai fini delle indagini: era rotto, non agganciava bene i ponti radio e Serena erano giorni che non aveva fatto o ricevuto chiamate.

Alle 21 del giorno 8 giugno 2001 in Procura a Cassino si tiene un vertice investigativo. Uno degli investigatori dichiara che “il cerchio dei sospettati si è ristretto”.

Oggi sappiamo che i tabulati del telefono fisso non contenevano indicazioni importanti e che il cellulare non è stato ritrovato dagli investigatori il giorno 8 giugno. Sono quindi notizie fatte filtrare per provocare la reazione dell’assassino?

La riunione in Procura avviene intorno alle 21.00. Alle 22.30 circa il maresciallo Mottola, in compagnia del maresciallo Gaudio, chiede ai parenti di Serena Mollicone di verificare la presenza in casa di Guglielmo degli orecchini e dell’orologio indossati dalla vittima il 1° giugno 2001.

Una richiesta strana. Primo perché poteva procedere direttamente Mottola con il maresciallo Gaudio. Inoltre l’abitazione era stata ispezionata varie volte e con esito negativo. Perché, poi, cercare in casa oggetti indossati al momento dell’omicidio?

Un depistaggio organizzato dal maresciallo Mottola? Non ha molto senso esporsi in prima persona, in compagnia di un suo collega, dando una disposizione che avrebbe attirato sospetti.

I famigliari di Serena cercano in casa ma non trovano nulla. Verso le 3 del 9 giugno Guglielmo Mollicone rientra in casa dopo la veglia funebre accompagnato da altre persone.

Da solo sale le scale e si reca in camera della figlia. Dopo pochi minuti scende con il cellulare tra le mani. Lo aveva trovato nel comò dove poche ore prima avevano cercato i sui parenti.

Come finisce il cellulare in quel comò? Da escludere che sia stato Guglielmo sia per il suo spessore morale sia perché il cellulare non era in casa altrimenti sarebbe stato trovato nelle precedenti ispezioni.

La domanda è perché far ritrovare il cellulare proprio nelle ore in cui era trapelata la notizia del ritrovamento del telefono da parte degli investigatori?

Quanti potevano sapere delle “novità” emerse in quelle ore?

L’impressione è che la falsa notizia del ritrovamento sia stata fatta circolare dagli investigatori per provocare una qualche reazione da parte dell’assassino. In quelle ore diverse persone erano pedinate e sottoposte ad intercettazione. Forse la stessa abitazione di Guglielmo Mollicone era sorvegliata dagli investigatori. Nella notte tra l’8 e il 9 giugno 2001 era stata gettata la rete per intrappolare l’assassino. Che ha saputo evitare la trappola.

Gli elementi a disposizione portano a concludere che Serena non aveva con sé il cellulare la mattina del 1° giugno 2001. Qualcuno lo prende approfittando della confusione in casa Mollicone durante le prime ore delle ricerche? Un qualcuno che, spinto dalle voci che arrivavano da Cassino, decide di farlo ritrovare per depistare ? Perché far ritrovare un cellulare inutile per le indagini? Forse per creare un depistaggio con il contatto Diavolo 666 in rubrica? Rubrica però protetta da un pin.

Ad agire è un qualcuno, in qualche modo, vicino alla famiglia Mollicone? Così vicino da apparire come un unico e depistante plot nel radar degli investigatori?

Il cellulare viene fatto ritrovare per allontanare l’attenzione dalle “sim fantasma” oggetto di una denuncia presentata da un cittadino di Arce nel dicembre 2001? Possibile. Esiste un dato certo: inizia a circolare l’indiscrezione di un possibile ritrovamento del cellulare durante un sopralluogo e poche ore dopo il cellulare viene fatto ritrovare dove per giorni non era. Non può essere una casualità.

Il flusso delle notizie da Cassino ad Arce in quelle concitate ore può ancora essere ricostruito. Tenendo anche conto della rete di contatti e amicizie di tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nelle indagini. Tutte le strade vanno percorse. Ricordando che non bisogna guardare il dito ma la luna.

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