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Inchiesta

Ustica: i fratelli Bisaglia e la necessità di una commissione d’inchiesta

Resta un dato certo: due stragi sanguinose avvengono in meno di due mesi e nel mezzo il mistero di Castelsilano che potrebbe non essere collegato direttamente alla strage di Ustica ma ad altri misteri italiani come i rapporti tra Italia e Libia.

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Credit foto https://www.ilriformista.it/strage-di-ustica-e-di-bologna-quei-legami-che-lo-stato-non-volle-vedere-276738/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Le recenti parole di Giuliano Amato hanno riportato l’attenzione sulla strage di Ustica del 27 giugno 1980. Una pagina infame della nostra tormentata storia.

II DC9 Itavia è diventato la tomba per 81 persone. Missile? Bomba? Collisione? Nessuna risposta dopo 43 anni.

Amato non porta fatti nuovi. Offre, però, l’occasione per parlare di Ustica e dei suoi misteri.

Come la morte dei fratelli Bisaglia. Antonio Bisaglia esponente di primo piano della Democrazia Cristiana e Don Mario Bisaglia. Fratelli legati anche da una sorte comune: la morte in circostanze misteriose.

Antonio Bisaglia era un politico molto influente, con legami con l’alta finanza e con l’Eni https://spazio70.com/post-anni-70/il-gioco-dei-potenti/quando-annega-un-senatore-antonio-bisaglia/. Venne anche “accusato” di aver avuto rapporti con Mino Pecorelli e di aver finanziato la sua rivista O.P. Circostanza mai dimostrata con certezza ma che nel dicembre 1980 lo costringe alle dimissioni.

Il 5 agosto 1980 Bisaglia, come Ministro dell’Industria, partecipa al Comitato Interministeriale per le Informazioni e la Sicurezza. A tre giorni dalla strage di Bologna e con le indagini appena iniziate. Eppure Bisaglia ipotizza “un collegamento tra l’attentato di Bologna e l’incidente aereo, accaduto alla fine dello scorso giugno, ad un DC9 dell’Itavia in viaggio da Palermo a Bologna”. Il 13 ottobre 1995 il “Corriere della Sera” scrive che è stato un giornalista amico di Antonio Bisaglia a fare la telefonata che, il 28 giugno 1980, attribuiva la caduta dell’aereo ad attentato dei Nar. La circostanza sarebbe confermata da una nota del SISMI che sottolineava il fatto che Bisaglia avrebbe avuto interessi nella compagnia aerea ITAVIA.

Antonio Bisaglia muore in circostanze misteriose il 24 giugno 1984 mentre era a bordo della barca di sua moglie. Nessuno lo vede cadere in acqua e presenta ferite alla testa. Non viene fatta nessuna autopsia. Solo un certificato medico che indica come causa della morte “arresto cardiaco”.

Ad avere dubbi sulla morte è suo fratello Mario. Il 14 agosto 1992 il sacerdote lascia frettolosamente la casa del clero di Rovigo dove viveva dicendo di avere un appuntamento per mezzogiorno. Si reca presso la stazione di Rovigo dove compra un biglietto per Calalzo ma una testimone lo vede salire su una vettura bianca. Successivamente viene visto presso la stazione di Padova. Il 17 agosto viene trovato cadavere a Domegge nel lago di Cadore. Annegato. Suicidio sentenziano le autorità. Una seconda autopsia del 2003 esclude l’ipotesi del suicidio e dell’annegamento. Indica come causa della morte il soffocamento.

Perché Antonio Bisaglia parla di collegamento tra Ustica e la strage di Bologna? Solo per salvare l’Itavia? O la strage di Bologna è stata ideata per allontanare l’attenzione dalla tragedia di Ustica? Ipotesi non priva di fondamento https://simonazecchi.substack.com/p/la-strage-di-ustica-secondo-i-giudici . Ideata dalla “piramide” formata da P2, eversione di destra, malavita organizzata, elementi infedeli dei servizi segreti?

Perché provocare decine di morti e centinaia di feriti per depistare le indagini su Ustica? Forse perché nei cieli tra Ponza e Ustica prima e a Castelsilano dopo succede qualcosa di talmente grave da poter scatenare l’ira della pubblica opinione e  decretare la fine della Nato. Forse l’attentato del 2 agosto era già stato pianificato prima del 27 giugno ma reso più cruento.

Resta un dato certo: due stragi sanguinose avvengono in meno di due mesi e nel mezzo il mistero di Castelsilano che potrebbe non essere collegato direttamente alla strage di Ustica ma ad altri misteri italiani come i rapporti tra Italia e Libia.

Diventa necessario istituire una specifica commissione d’inchiesta parlamentare sulla strage di Ustica. Commissione richiesta nel 2018 da Fratelli d’Italia con Atto del Senato n.196. Ora che sono forza di governo la vorranno ancora?

La commissione è necessaria per analizzare nuovamente e pubblicamente ogni aspetto di una vicenda che è una vergogna italiana.

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