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Cronaca

L’omicidio di Laura Bigoni

Vedere una persona amata uccisa è straziante. Una ferita che rimane aperta. Si desidera giustizia. Il poter guardare negli occhi l’assassino mentre viene condannato per il crimine commesso.

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Credit foto https://www.bergamonews.it/2023/07/21/trentanni-fa-lomicidio-bigoni-quel-taxi-giallo-nel-racconto-della-donna-che-ha-fatto-riaprire-linchiesta/616201/

Di Pierdomenico Corte Ruggiero

Vedere una persona amata uccisa è straziante. Una ferita che rimane aperta. Si desidera giustizia. Il poter guardare negli occhi l’assassino mentre viene condannato per il crimine commesso.

A volte, però accade, che il sospettato venga assolto definitivamente dopo un iter giudiziario tormentato. Fatto di condanne e assoluzioni. Per i parenti delle vittime è un ulteriore dolore.

 Questo è accaduto ai genitori di Laura Bigoni. Laura viveva, con la famiglia, a Milano. Passa però le vacanze estive a Clusone. Paese di origine della famiglia. Una ragazza normale, come tante. Lavoro, amici e il fidanzato. Una vita serena . Poi però Laura scopre che il suo fidanzato, Gianmaria, ha una relazione. Aveva una seconda fidanzata, Vanna.

 Laura decide di lasciarlo ma l’uomo non intende rinunciare a nessuna delle due donne. A fine luglio 1993 Laura si reca a Clusone per le vacanze estive. Sola. I genitori sarebbero arrivati dopo. La sera del 31 luglio passa la serata presso la discoteca “ Collina Verde “. Si trattiene nella discoteca fino alle 3 del 1° agosto.

Nel locale conosce Marco, un tornitore di un paese vicino. Sarà proprio Marco ad accompagnare Laura a casa. Giunti sotto l’abitazione, Laura vede illuminate le finestre dell’appartamento, pensando che fossero arrivati da Milano i genitori accetta di intrattenersi ancora con Marco nella sua auto. Dopo circa trenta minuti l’uomo la riaccompagna a casa.

 Intorno alle 4 rientra uno dei vicini di casa di Laura e non nota nulla di strano. All’alba una nuvola di fumo esce dall’abitazione di Laura Bigoni. Arrivano i Vigili del fuoco. Laura è morta.

 Il corpo si trova sul letto o meglio sul materasso che l’assassino ha provato a bruciare con una bomboletta di lacca per capelli. Laura viene uccisa a coltellate mentre è distesa sul letto. L’arma del delitto è un coltello preso nella cucina di Laura. Non viene ritrovato. L’assassino porta via anche il copriletto. Viene sospettato subito Gianmaria.

 Aveva il movente e le capacità visto che oltre a lavorare come elettricista era un Vigile del fuoco volontario. Gianmaria ammette di aver visto Laura il pomeriggio del 31 luglio ma sostiene che dalle 20 del 31 luglio sino al mattino del 1° agosto si trovava a Cesano Maderno con la sua fidanzata Vanna.

 Gli investigatori non credono alla versione dei due fidanzati. Vengono entrambi processati. Condannati in primo grado, vengono assolti in Corte d’Assise di Appello e dalla Cassazione. L’assassino di Laura non è Gianmaria .

  Nel 2021 le indagini vengono riaperte. Grazie ad una testimone. Che lavorava con Laura.

La testimone ha dichiarato che è stata costretta a licenziarsi perché un uomo aveva tentato di violentarla e nel farlo aveva usato un accendino e una bomboletta. Inoltre l’uomo aveva in uso un taxi giallo. Questo è un particolare importante.

 All’epoca dei testimoni hanno visto un taxi giallo nel parcheggio della discoteca “ Collina Verde “ la sera del delitto. Una vicina di casa di Laura a Clusone vede nel pomeriggio del 30 luglio un giovane lasciare l’abitazione dei Bigoni.

 Laura avrà giustizia? Bisognerà attendere. Ancora.

Possiamo fare delle considerazioni. L’assassino era una persona che Laura conosceva e sembra preso da un raptus. Ritorna subito lucido. Prova ad eliminare tutte le sue tracce.

Nonostante ciò ha lasciato sicuramente elementi utili. Che possono essere ancora individuati.

Che devono essere individuati.

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