Mettiti in comunicazione con noi

Cronaca

Pornografia del cruento

E poi ci sono quei casi di cronaca, quelli capaci di stupirti ogni volta per notevole creatività, sia di chi li commette sia di chi li racconta. Il caso di Altavilla Milicia potrebbe ispirare un horror, sebbene negli ultimi due giorni gran parte della stampa, attenta com’è a spettacolarizzare goni macabro dettaglio, lo racconta come fosse una parodia tipo Scary Movie.

Avatar photo

Pubblicato

su

Credit foto: DaLliCo on Pinterest.

di Alessandro Andrea Argeri

E poi ci sono quei casi di cronaca, quelli capaci di stupirti ogni volta per notevole creatività, sia di chi li commette sia di chi li racconta.

Ad Altavilla Milicia, piccolo comune nel palermitano, un uomo ha ucciso la moglie e due figli di 5 e 16 anni perché “erano posseduti da Satana”. A salvarsi solo la terza figlia di 17 anni, dopo essere stata drogata e “sequestrata nella propria casa”. Da qui in poi chiunque intenda informarsi ulteriormente si prepari a leggere ricostruzioni da cui, considerato lo stile delle sceneggiature, si nota chi è cresciuto con Stephen King e chi con H. P. Lovecraft. Ovviamente “l’uomo sarebbe un fanatico religioso”, precisano varie testate come se qualcuno potesse scambiarlo per un ghostbusters, infatti, a scanso di equivoci, ha anche spiegato ai carabinieri: “Mia moglie e i miei figli erano posseduti da Satana”, quello vero, non il protagonista di Hazbin Hotel.

Inoltre, finché non si è verificata la tragedia, i parenti non si erano mai accorti di nulla, a parte di alcune “liti come ce ne sono in tutte le famiglie”, mentre secondo una vicina l’autore del pluriomicidio “sembrava diabolico. Parlava del diavolo, una volta spense la luce di una madonnina che avevo nel mio giardino, perché diceva che esisteva solo Dio”. Il paese è giustamente sotto choc, tanto da aver indetto il lutto cittadino. Risparmio il resto dei particolari in quanto la scena del delitto è “particolarmente cruenta”, tanto ci penseranno i telegiornali a raccontarli tutti per le prossime due settimane, perché il caso di Altavilla Milicia potrebbe ispirare un horror, sebbene negli ultimi due giorni gran parte della stampa, attenta com’è a spettacolarizzare goni macabro dettaglio, lo racconta come fosse una parodia tipo Scary Movie.

A stupire non è più tanto l’assottigliarsi del confine tra cronaca e cinema, fino a domandarsi se ormai non siano gli stessi film ad influenzare la quotidianità, bensì la pericolosa spettacolarizzazione della cronaca nera, siccome il cruento ha una sua attrattività proibita, esattamente come la pornografia. Si tratta di una questione vecchia almeno quanto i giornali di massa, infatti già nel 1921 in “Avvertenza sugli scrupoli della fantasia” Luigi Pirandello prendeva d’esempio una vicenda riportata dalla stampa americana per poi mostrare l’impossibilità di definirne la veridicità.

Ebbene forse le assurdità sono esse stesse verosimili, magari nella vita dobbiamo imparare ad accettare l’inverosimile come parte integrante della realtà, o più semplicemente dobbiamo trattare le notizie con meno gusto per la narrativa, cioè per quello che sono. In questo caso: uno schizzato ha massacrato la sua famiglia. Raccontare senza romanzare è anche una forma di rispetto nei confronti dell’unica superstite, la quale ora ha tutto il diritto di ricostruire la propria vita in pace, anche perché, come dimostrato da altri casi, tra cui quello della famiglia Cecchettin o della madre di Giogiò Cutolo a Sanremo, l’eccessiva esposizione mediatica spinge le povere vittime verso un mostro ben peggiore: la politica.

Intanto gli investigatori valutano la pista della setta. Consapevole dell’inutilità del mio appello, seguirò con passione la vicenda, soprattutto il modo in cui i miei colleghi tenteranno di spettacolarizzare anche questa tragedia. Allora per le prossime puntate mi aspetto: una ragazza, preferibilmente affetta da un qualsiasi handicap, in grado di curare i mali nel nome della Vergine Maria; un missionario in incognito nel palermitano per riprendersi la sorella rapita dalla setta; la scoperta di una misteriosa città col casuale nome di “Silent Hill”. Cominciate a trovare il Gerry Fenn di turno.

RIPRODUZIONE RISERVATA © 

Giornalista regolarmente tesserato all'Albo dei Giornalisti di Puglia, Elenco Pubblicisti, tessera n. 183934. Pongo domande. No, non sono un filosofo (e nemmeno radical chic).