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23 Dicembre 2024

Putin discuterà solo con Trump

Nella conferenza stampa di fine anno, appuntamento abituale in cui si presentano i risultati dell’anno ed il presidente si sottopone ad un fuoco di fila di domande da parte della stampa nazionale ed internazionale.

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Di Stefano Orsi

Aree di crisi nel mondo n. 228 del 22-12-24

Putin discuterà solo con Trump

Mosca

Nella conferenza stampa di fine anno, appuntamento abituale in cui si presentano i risultati dell’anno ed il presidente si sottopone ad un fuoco di fila di domande da parte della stampa nazionale ed internazionale.

Quattro ore e mezza è stata la durata di questa tornata di domande e risposte.

Già la durata dell’evento è stato qualcosa di degno di menzione, ma la presenza di giornalisti occidentali, quando da noi i giornalisti russi sono banditi depone più a loro favore che a nostro.

Facendo velato riferimento alle evidenti e crescenti difficoltà di Kiev, il Presidente ha affermato che la Russia sia ora vicina ad raggiungere i suoi obiettivi nella OMS.

Un giornalista gli chiede se si sia pentito di qualcosa sull’OMS, e lui ha risposto di si, dopo una pausa di silenzio ha proseguito specificando di essersi pentito di non averla fatta prima.

Ha poi ribadito la disponibilità a sedersi per i negoziati e ad accettare compromessi, che sono nella natura della politica e della diplomazia.

Un passaggio importante è quello relativo alla figura del Presidente Zelensky, che ha il mandato scaduto da quasi un anno, il Presidente Putin ha precisato che la Russia è disposta a trattare con un Presidente democraticamente eletto, non con uno in dubbio di legittimità.

Si dovrà dunque attendere che si indicano elezioni in Ucraina?

Credo sia stato un passaggio importante quello di specificare che Mosca non ricerchi affatto alcuna tregua, ma solo un accordo di lungo termine che possa garantire una pace stabile.

Questo passaggio ci ha riportato alla memoria la bozza di accordo che la Russia aveva presentato agli USA nel dicembre del 2021, accordo che gli USA rifiutarono e di cui ha parlato anche l’ex segretario generale della NATO Stoltemberg specificando che lo avevano rigettato.

Erano presenti in sala anche cittadini russi della regione di Kursk, nella parte occupata dagli Ucraini, costoro hanno chiesto quando si preveda che possano tornare a casa.

Putin ha risposto in maniera evasiva sui tempi, “si combatte, non si può dare una data”, ma ha anche aggiunto che tutto ciò che sarà distrutto sarà ricostruito.

Un aspetto non troppo sottolineato dai media, credo sia stato l’aver dato piena disponibilità ad un incontro con il presidente Trump. Ritengo che in tal modo si chiarisca chi saranno gli interlocutori, non Zelensky, non la UE, ma solo gli USA e la Russia, questi saranno i soli a discutere di come e se si riuscirà a trovare una via di dialogo, parlando magari la stessa lingua, in quanto fino ad oggi questo non è avvenuto, per mesi ed anni la Russia lanciava appelli alla NATO affinchè non si espandessero ulteriormente, tutto ciò è stato ignorato dagli USA  e da Bruxelles, che ritenendo di aver vinto la guerra fredda USA e NATO non accettavano la Russia come interlocutore alla pari, ma come uno stato come altri che avrebbe dovuto piegarsi al loro volere.

Il linguaggio, i messaggi inviati, non compresi o forse del tutto ignorati, sono stati alla base del quadro di eventi che ci ha portato all’escalation del conflitto iniziato nel 2014 e che prosegue ora da più di mille giorni.

Un passaggio delle risposte credo sia importante, il fatto che la Russia oggi ritenga che molti Paesi della NATO, non tutti, siano o si ritengano in guerra contro la Russia.

Ho trovato poco credibile e meno incisivo, il discorso legato alla situazione in Siria.

Putin liquida la vicenda dicendo che la Russia avesse raggiunto i suoi obiettivi, che ciò che è accaduto non sia una sconfitta per la Russia.

In parte credo sia così, il tradimento dei vertici militari siriani ha drammaticamente compromesso la situazione causando il tracollo dell’esercito, che sarebbe stato in grado di reggere contro un nemico già affrontato e già sconfitto.

La Russia risparmia enormi quantità di risorse prima destinate al sostegno alla Siria, anche l’Iran del resto, solo di petrolio e raffinati, l’Iran ha fornito qualcosa come 14 miliardi di dollari a Damasco, che naturalmente nessuno avrebbe mai pagato, ora non fornisce nulla e le raffinerie siriane hanno esaurito ieri le scorte di petrolio da raffinare.

La Russia ha sospeso gli invii di grano ed altri prodotti alimentari in attesa di concludere nuovi accordi con le autorità provvisorie di Damasco.

Ciò non di meno, è venuto meno un alleato della Russia, probabilmente verranno meno le basi che ha nel Paese, le attrezzature militari sono in trasferimento, pare presso basi militari in Cirenaica libica, in omaggio ad un precedente accordo sottoscritto dal Generale Haftar a bordo della portaerei Ammiraglio Kuznecov.

La fine della presenza russa nel Mar Mediterraneo, pertanto potrebbe non essere affatto scontata.

A questo link si può leggere per intero la trascrizione delle domande e delle risposte fatte durante l’incontro.

http://www.kremlin.ru/events/president/news/75909

I crimini di Kiev aumentano

In riferimento al conflitto ucraino, dobbiamo registrare un aumento deciso degli episodi di attacchi diretti contro i civili e di attacchi di tipo terroristico.

Il fatto più eclatante è stato senza ombra di dubbio, l’organizzazione di un attentato con un ordigno esplosivo in cui sono rimasti uccisi il generale Kirillov e il suo aiutante il maggiore Polikarpov.

Grazie alla presenza di due amici e colleghi sul posto abbiamo potuto filmare il luogo dell’attentato poche ore dopo i fatti.

L’attentatore materiale è stato individuato da video di sorveglianza, identificato e arrestato, un ragazzo uzbeko che ha agito su indicazione dei servizi segreti ucraini, arruolato e pagato da loro, ha ricevuto istruzioni e esplosivo da posizionare per l’attentato.

Sebbene il Kirillov sia un militare, le modalità del suo omicidio appartengono di certo alla sfera del terrorismo e non a quelle del conflitto.

Kirillov era a capo del Dipartimento per la difesa nucleare chimica e biologica.

Contrariamente a quanto si possa pensare, non si occupa dell’impiego di queste armi, che dipendono dal Ministero della Difesa russo, ma delle misure difensive da prendere nel caso del loro uso da parte dei nemici.

Ecco perchè troviamo il suo dipartimento attivo in Siria, dove è stato fatto uso di sostanze chimiche da parte dei terroristi al fine di incolparne la Siria, presente in Africa durante le epidemie di ebola, presente in Italia per aiutarci a combattere la fase acuta di epidemia nella regione Lombardia nella zona di Bergamo nello specifico.

In Ucraina si è occupato di raccogliere materiale probatorio sulla presenza di diversi laboratori statunitensi nel Paese, che stando alle prove raccolte, erano finalizzati alla preparazione di armi biologiche da usare contro la Russia.

In particolare tra il materiale raccolto, dichiarava di aver reperito documenti ucraini relativi alle istruzioni impartite per la distruzione dei microrganismi prima dell’arrivo delle forze di Mosca.

Non mi risulta pertanto che l’eventuale impiego di sostanze chimiche sul campo di battaglia dipendessero dal suo Dipartimento, gli stessi ucraini gli hanno contestato l’uso di una sostanza specifica la cloropicrina, usata comunemente come agente lacrimogeno, non di certo un gas nervino o mostarda quindi, strana scelta di agente chimico come arma…

Al momento non vi sono state conseguenze dirette sull’Ucraina a causa di questo attentato, vedremo invece in futuro.

Attacchi sui civili.

Nel mentre che si avvicina l’insediamento di Trump alla Casa Bianca, la spavalderia e il livello dei crimini commessi da Kiev si eleva.

Ieri Mosca ha attaccato le sedi amministrative e di ricerca e progettazione di alcune industrie legate alla difesa ucraina, Kiev ha risposto lanciando una salva di missili ATACMS con testata a grappolo sulla cittadina di Rilsk, causando 5 morti e 30 feriti, sono stati colpiti edifici scolastici, un collegio giovanile, la Casa della Cultura ed altri, dai video diffusi dopo pochi minuti dall’attacco, non si vede alcuna presenza militare nella zona.

L’Attacco pertanto è stato diretto contro i civili, come già fatto in passato e più volte soprattutto presso Donetck, Lugansk e Gorlovka., ma anche Belgorod in Russia, dove venne mirato e colpito il parco giochi in pieno centro cittadino.

Poche ore dopo, viene colpita la città di Kazan, mille Km lontano dal confine ucraino, vengono presi di mira palazzi residenziali ed in particolar modo la torre “Cieli azzurri” colpita da ben due droni, anche in questo caso nessuna presenza diretta o indiretta al ministero della difesa russo, ma solo la scelta deliberata da parte di Kiev di colpire i civili russi.

Lo scopo è sempre lo stesso, causare una violenta reazione da parte russa al fine di ottenere la tanto agognata escalation ulteriore, unica via per evitare il futuro tracollo militare ucraino.