Cultura
KEVIN DELLINO E IL SUO APPELLO AD AMADEUS PER OMAGGIARE LUCIO BATTISTI E I MEDICI CORAGGIOSI DEL NOSTRO TEMPO
Kevin Dellino, giovane conduttore, speaker radiofonico e giornalista pugliese ci racconta il suo appello ad Amadeus, il direttore artistico del festival di Sanremo per omaggiare i 50 anni de “Il mio canto libero” di Lucio Battisti e i medici eroi del nostro tempo.
È responsabile del progetto “Artisti uniti ai medici per CRI”, nato durante la pandemia, è il manifesto della speranza, che vede la partecipazione di oltre 30 artisti nazionali interpretando l’ inno ai medici riscritto da Mogol sulle note de “Il mio canto libero”.
In occasione dell’ imminente festival della canzone italiana che si svolgerà al Teatro Ariston di Sanremo dal primo al cinque febbraio 2022 con la conduzione di Amadeus, Kevin intende portare sul palco un progetto importante che pone l’ attenzione sul lavoro dei medici che in questi anni di pandemia hanno sacrificato la propria vita pur di salvaguardare la salute dei cittadini nonostante le difficoltà in cui vivono tra precarietà e pochi riconoscimenti.
Kevin è un talento del Sud che con preparazione e con professionalità ha raggiunto nel tempo grandi traguardi e sicuramente con caparbietà e con tenacia ci continuerà a rendere orgogliosi di essere figli di questa terra pugliese che ci dona tanti talenti riconosciuti a livello nazionale ed internazionale.
L’ augurio è per Kevin di veder realizzarsi il suo sogno in uno dei tempi storici della musica italiana, il teatro dell’ Ariston.
Kevin, tra pochi giorni inizierà il festival di Sanremo. Al riguardo, hai lanciato l’ appello ad Amadeus, al direttore artistico dell’ evento di omaggiare Lucio Battisti con il tuo progetto “Artisti uniti ai medici”. Raccontaci di quest’ esperienza.
“Nasce tutto nella prima ondata di pandemia. Non potevo lasciarmi andare ulteriormente allo sconforto. Ho deciso di dedicare la mia quarantena a sostenere gli stessi messaggi che mi portavano a stare meglio e ho cercato di diffondere positività e speranza attraverso quel che meglio so fare, presentando a tutti una canzone di grande successo che diventa manifesto della contemporaneità in cui viviamo.”
Tre aggettivi per descrivere il progetto.
“Innanzitutto emozionante, ed è per questo che vi invito ad ascoltarlo. Poi direi autorevole grazie agli importanti artisti che sono partecipi e nobile per la finalità benefica abbinata.”
La musica ha aiutato le persone durante il lockdown a sognare anche in casa. Come hanno lavorato gli artisti nonostante il fermo del settore dello spettacolo?
“Attualmente siamo ancora costretti a rispettare un protocollo molto rigido che penalizza fra tutte la categoria dell’intrattenimento e questo ha causato ulteriori danni per tutti. Purtroppo non abbiamo lavorato, ma cercato di sopravvivere un po’ come tutti. Le serate del Festival riporteranno inevitabilmente un po’ di sana normalità, quella che stiamo così tanto attendendo.”
Come avete promosso il progetto e sensibilizzato il pubblico?
“Quando il maestro Mogol ha riscritto il Mio Canto Libero ne è diventato inno ai medici ed ho pensato di realizzarne una versione corale con tante bellissime voci della musica italiana e straniera attraverso un videoclip del grande classico della musica italiana a cui è stata abbinata anche una raccolta fondi a favore di Croce Rossa Italiana.”
Cosa ti aspetti da Amadeus e perché vorresti che prendesse in considerazione il tuo progetto da portare sul palco dell’ Ariston rispetto ad altri?
“Quest’anno ricorre il 50’ anniversario de ‘Il mio canto libero’ di Lucio Battisti, quale miglior occasione per festeggiare questo evento se non sul palco dell’Ariston, teatro di grandi emozioni che, grazie alla musica, riesce ogni anno a regalare nuove speranze. Questa edizione del festival per tutti rappresenta la rinascita, e, visti anche i nomi dei protagonisti in gara, ci aspettiamo un grandissimo spettacolo. Sanremo è il tempio della musica, ed oggi che questo brano assume un valore ancora più significativo e profondo, ho pensato di proporre proprio al direttore artistico, che ho conosciuto personalmente durante le registrazioni di ‘Cuore di mamma’, su Rai 2, sperando possa accogliere il mio grido.”
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Ph. Genny Guida
Maria del Rosso