Boxe
Luca Capuano ” le sconfitte servono soprattutto per migliorare, se non sbagli non puoi migliorare”
Intervista al pugile brindisino Luca Capuano
DI FABRIZIO RESTA
Foto Riproduzione Riservata
Grazie Luca di aver accettato questa intervista. Prima di tutto facciamo una paranoramica su di te: chi sei da dove vieni cosa hai fatto finora come hai mosso i primi passi nel mondo della boxe.
Mi chiamo Luca Capuano, sono un pugile professionista, sono pugliese di Brindisi, ho 33 anni, ho iniziato a praticare pugilato all’età di 17 anni. Tutto è cominciato quando un ragazzo che frequentava la mia scuola disse di essere un pugile molto forte, e questa cosa mi incuriosì e decisi di andare a trovarlo in palestra. Quando entrai in palestra, capì tutto dal quel momento è diventata la mia seconda casa.
C’è stato un incontro di boxe che ti ha fatto scattare il desiderio di boxare?
La passione è nata guardando il match Tyson vs Holyfield ero piccolo ma quel match mi rimase impresso.
In Puglia non c’è una grande tradizione pugilistica, per te è stato difficile entrare in questo mondo?
Nella mia città c’è una bella tradizione pugilistica, si sono susseguiti diversi campioni, ma devo ammettere che la boxe non è molto pubblicizzata, io stesso sono entrato in palestra per puro caso. Adesso da quando ho aperto la mia palestra in quartiere popolare di Brindisi sto cercando di attirare giovani verso lo sport allontanandoli da altre strade, un po’ come quello che è accaduto a me. Voglio essere un esempio positivo per tutti i ragazzini e ragazzine che si approcciano in questo mondo. L’allenamento della boxe è adatto a tutti e in giovane età ti forma molto a livello caratteriale.
Per un pugile del tuo livello conta di più il potenziamento muscolare o la tecnica? quando affronti un avversario come ti prepari?
Senza la tecnica non vai da nessuna parte, quindi bisogna avere delle basi pugilistiche dopo, puoi iniziare a migliorare anche la parte atletica, curando la costruzione da un punto di vista fisico . Ovviamente più il livello sale più bisogna curare i dettagli, tecnica tattica preparazione atletica ma anche mentale.
Qual è stata la vittoria più bella? e la sconfitta che ti brucia di più?
La vittoria più bella senza dubbio la prima volta che ho vinto i campionati elite, essere campione italiano è un emozione inspiegabile, mesi di sacrifici e dopo realizzi di aver raggiunto il traguardo tanto desiderato. Se devo essere onesto, sono 2 le sconfitte che mi pesano, la prima quando ho mancato la qualificazione olimpica e la seconda è quella per il titolo italiano professionisti, la boxe è uno sport duro, da professionista lo è ancora di più e gli errori difensivi si pagano…ma le sconfitte servono soprattutto per migliorare, se non sbagli non puoi migliorare
Come cambia la vita di un pugile professionista durante la pandemia?
Il professionismo in Italia è già complicato di suo perché può capitare che un match salta e viene posticipato, per un infortunio, con la pandemia è stato un susseguirsi di questo tipo di situazioni, in più anche il tampone pre match rischia di far sfumare un intera preparazione se risulti essere positivo. Devo ammettere che è stato molto stressante sia dal punto di vista fisico ma anche psicologico, mi allenavo in garage in 10mq per non perdere la forma fisica, ho cercato di gestire le energie ma quando desideri fortemente qualcosa come è stato per me il titolo italiano, l’attesa ti consuma.
Com’è ora il tuo rapporto con Daniele Scardina (campione della lega europea categoria super medi)?
Non ho nessun tipo di rapporto al momento. Chiesi semplicemente di fare un match perché avendolo già battuto, sentivo di poterlo battere nuovamente, volevo la chance per prendermi la cintura. Questa dovrebbe essere la boxe, confrontarsi per superare le proprie paure e i propri limiti e migliorare di volta in volta vincendo e a volte anche rischiando di perdere
Come si può diffondere la boxe in una regione ostica come la Puglia?
Credo che la collaborazione tra le società sia la chiave più importante per la crescita del movimento pugilistico in Puglia. Organizzare dei match, sedute di sparring tra le varie società pugilistiche fa migliorare i pugili, invece spesso si crea un inutile rivalità e quello che ci perde e il ragazzo in palestra perché non ha modo di confrontarsi. Se potessi scegliere mi piacerebbe organizzare una grande manifestazione pugilistica, e magari combattere nella stessa serata. Penso che la gente ha bisogno di avere un esempio da seguire, altrimenti non si avvicinerà a questo bellissimo sport che è la boxe.
Ringrazio la redazione per questa bella intervista e come sempre W la boxe !🥊