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La Piramide egizia

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di MARIA PACE

La prima Piramide costruita in suolo egizio fu quella di Zoser, fondatore, con qualche riserva, della Terza Dinastia.


Quali sono queste riserve?

Lo storico greco Manetone parla di una principessa del Delta, Nemathap, che, andata sposa a Khasehe-mui, sovrano della seconda Dinastia, generò un Re di nome Zoser; secondo il parere di alcuni ricercatori, prima di lui regnò un fratello: Horo-Zanakht, di cui, però si hanno pochissime tracce.

Di certo, si può affermare che fu proprio sotto il regno di Zoser che si consolidò quel processo di riconciliazione iniziato dai predecessori, ma non ancora portato a termine, che condusse alle grandi opere architettoniche della Terza Dinastia. Le nozze di una principessa del Delta con un membro della famiglia reale della Valle contribuirono alla riconciliazione delle divinità-totem, protettrici dei Due Regni, Seth e Horo, ed aprirono la prospettiva verso un pacifico futuro, dopo il lungo periodo di scontri e disordini.

Ma perché proprio una costruzione a forma di Piramide?

Perché quella era la forma del Tumulo primevo, la prima terra emersa dal Caos Primordiale, edificio a forma di scala, puntato verso il cielo e collegamento celeste tra il Re defunto e le divinità: Horo, di cui era la personificazione e Ra, di cui era il Figlio regnante in terra.

Lo scopo di queste immense montagne di pietra costruite dall’uomo, ci si chiede, osservando le Piramidi di Giza, fu davvero quello di seppellirvi tre Sovrani?

Forse non soltanto quello.

Innanzitutto, quale era la posizione di questi Sovrani all’interno del progetto? Quale il loro potere?

E’ ormai accertato che la storia delle Piramidi è legata a vicende dinastiche, ma che non mancarono componenti politiche, religiose e soprattutto sociali. Volerne attribuire anche caratteristiche esoteriche e misteriche, contribuisce solo ad alimentare disinformazione storica e culturale. Le informazioni acquisite attraverso ricerche e studi seri ed accurati permettono oggi di affermare che le Piramidi egizie erano proprio delle tombe reali all’interno di un monumentale complesso architettonico.

La disputa nasce da un’apparente incoerenza che per alcuni é difficile accettare: la fatica di ammassare quasi 25 milioni di tonnellate di pietra al solo scopo di seppellirvi tre persone, ossia i  faraoni Keope, Kefren e Micerino. Tale sforzo sembra davvero eccessivo e per questo si cercano altre teorie alternative a quella della Piramide intesa come sepoltura.

Già Erodoto accettava tale teoria: che fosse sepolto il corpo oppure lo spirito del Sovrano, la funzione funeraria della Piramide era accertata ed accettata.

La costruzione di una “Dimora Eterna”, ossia della MER, solida e protetta, per consentire al Faraone defunto di identificarsi con Osiride, divenne lo scopo principale della società egizia la quale, della figura del Faraone, aveva fatto il garante della propria serena esistenza. Il popolo egizio concentrò ogni sforzo  nella realizzazione di un progetto grandioso ed ambizioso che potesse occupare una manodopera costituita dalla totalità della popolazione.

Qualcuno replica che tale sforzo immane avrebbe potuto essere diretto alla realizzazione di un’opera più utile; ad esempio l’irrigazione. In realtà, all’epoca l’irrigazione, sia pur locale, era più che efficiente. E c’é chi si interroga anche sull’interruzione di quel tipo di costruzione.

La risposta, forse, sta nell’evoluzione avvenuta nella società egiziana, suggeriscono studiosi e ricercatori come Mendelssohn: da economia rurale, la società si era trasformata in vita comunitaria. Forse perché l’obiettivo principale, più che la sepoltura del Re, era la concentrazione della popolazione e la creazione di uno Stato centralizzato.

Proprio come avvenne.

Progettare Piramidi aveva creato una nuova società mai esistita prima: uomini uniti da un lavoro collettivo attraverso il quale acquisire una coscienza nazionale.

Proprio come avvenne.

Forse perché l’obiettivo principale non era  la sepoltura di chi o quale Sovrano, ma un programma di lavoro attraverso cui  costruire un nuovo ordine sociale sconosciuto ad altre società

Proprio come avvenne.

(continua)

brano tratto da “ANTICO EGITTO – PIRAMIDI”

di Maria PACE

di prossima pubblicazione

 

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo