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Mirella Gregori, Emanuela Orlandi e le ossa di Villa Giorgina

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di PIERDOMENICO CORTE RUGGIERO


E’ notizia di questi giorni.

 

 

 

Ossa umane sono state trovate nell’edificio del guardiano annesso alla Nunziatura Vaticana in Via Po a Roma, nella Villa Giorgina. Durante dei lavori di ristrutturazione, gli operai demolendo il pavimento, hanno ritrovato delle ossa. Le autorità Vaticane, hanno subito avvisato la magistratura italiana e subito sono iniziate le indagini. Si attende l’esame del DNA. Ma subito ha preso piede l’ipotesi che le ossa potrebbero essere di Mirella Gregori o Emanuela Orlandi, scomparse da Roma nel 1983. La loro scomparsa viene, da sempre, associata a trame Vaticane. Senza prove oggettive, a dire il vero. Delle ossa ritrovate, sappiamo poco di certo. Forse sono di una donna, forse di corporatura minuta, forse ci sono anche ossa di un bambino, forse l’arcata dentaria del teschio ritrovato, vede la presenza di un dente del giudizio. Notizie frutto delle solite indiscrezioni. Da quanto riferiscono le agenzie di stampa, il Vaticano ha precisato che il pavimento è stato posato molto prima del 1983, e dagli anni 60 non è sottoposto a lavori. Inoltre, sembra, che le ossa erano seppellite nella terra. Tutte notizie, che se confermate, escludono che possano essere le ossa di Emanuela o Mirella. Forse solo il Dna, se le ossa sono ben conservate, potrà risolvere il mistero delle ossa. Viene anche riferito che negli anni 60, scompare la moglie del guardiano della Nunziatura. I due vivevano nell’edificio teatro della macabra scoperta. Sono le ossa della moglie del guardiano? No, se le ossa erano effettivamente sepolte nella terra. Sinceramente appare poco logico che possano essere le ossa di Mirella o Emanuela. Perché seppellire i corpi in un luogo che crea un collegamento diretto con il Vaticano? Non mancavano modalità di occultamento tali da impedire ogni collegamento. Inoltre quasi sicuramente il Vaticano avrà fatto verifiche, prima di chiamare le autorità italiane. L’attenzione sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori rimane alta. Come è giusto. Anche se è necessaria quella prudenza che manca da 35 anni. Scrivere articoli pieni di notizie senza riscontri oggettivi, allontana dalla ricerca della verità. Visto che le ossa sono state trovate in territorio legato al Vaticano, è scattata la massima attenzione. Per assurdo le ossa di Mirella o Emanuela, potrebbero essere state ritrovate in un luogo anonimo già anni fa ma nessuno ha fatto accertamenti, proprio perché il luogo era “anonimo”. Molto spesso, in tutta Italia, vengono ritrovate ossa. Spesso non è possibile risalire all’identità. Quelle ossa potrebbero portare a risolvere degli omicidi o delle scomparse. Ma nessuno ne parla. Non attirano l’attenzione. Probabilmente se non era per la presenza del Vaticano anche Emanuela e Mirella sarebbero dimenticate. Come tanti, come troppi. Il mistero della scomparsa di Emanuela e Mirella, continua e forse continuerà per molti anni ancora. Alimentato da una lettura faziosa di fatti e circostanze. Non si adattano i fatti alle teorie. E dopo 35 anni ancora non lo abbiamo capito.

Credit foto www.informarexresistere.fr

 

 

Chi è malato terminale oltre ad assumere i farmaci salvavita, passati in esenzione, spesso deve assumere medicinali comuni per mitigare gli effetti collaterali delle cure e della malattia. Laura chiede che i malati terminali possano godere dell’esenzione non solo sui farmaci salvavita ma anche su tutti gli altri medicinali.

Petizione diretta a Giulia Grillo

Giulia Grillo: Esenzione non solo per farmaci salvavita per malati oncologici

Chi è malato di cancro assume medicinali specifici per la cura di questa malattia, chiamati farmaci salvavita e passati in esenzione dal sistema sanitario nazionale. Tuttavia molti sintomi collaterali sia della malattia, che di questi farmaci (es. Chemioterapici o altri) necessitano l’assunzione spesso massiccia di altri medicinali più comuni, come antidolorifici, antipiretici, ecc. che il malato paga a prezzo pieno, con spese notevoli.

Chiedo che chi è affetto da patologie tumorali o chi è malato terminale possa essere esentato dal pagamento di ogni medicinale, essendone l’uso comunque direttamente collegato alla malattia in corso.

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Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo