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Ferrari: salta la prima testa dopo un avvio di mondiale disastroso

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di MICHELE DE GREGORIO

E’ saltata la prima testa in Ferrari dopo appena cinque gran premi disputati. Il nome illustre che non fa più parte del team corse della casa del cavallino è quello di Aldo Costa, ingegnere, direttore dell’area tecnica. La decisione è stata presa in seguito alla debacle nel Gran Premio di Spagna e ha provocato un cambiamento radicale nell’organizzazione dell’area tecnica Ferrari.

Infatti l’ing. Aldo Costa passa ad altro incarico in azienda e, contestualmente, l’area tecnica è divisa in tre settori: l’Autotelaio, affidato a Pat Fry, la Produzione, affidata a Corrado Lanzone, Motori ed Elettronica, ancora sotto la guida di Luca Marmorini. Si tratta di una bocciatura a tutti gli effetti per il padre della Ferrari 150 Italia, che fino a questo momento non è stata assolutamente in grado di competere con Red Bull ed anche McLaren. Dopo aver lottato fino all’ultima curva l’anno scorso per la vittoria del mondiale, non ci si aspettava quest’anno una Ferrari così in ritardo rispetto ai suoi concorrenti, eppure, fino ad ora, il bottino di punti dei due piloti della rossa è stato davvero povero.

Dopo cinque gare, la classifica dei piloti vede Alonso al quinto posto con cinquantuno punti, staccato dal primo di ben sessantasette punti, mentre Massa è tristemente ancora più indietro, all’ottavo posto, avendo raccolto solo ventiquattro punti. Nella classifica del mondiale costruttori la Ferrari è terza con settantacinque punti, al secondo posto la McLaren con centotrentotto e prima la Red Bull a centosettantacinque punti. Un solo podio strappato con i denti dallo spagnolo nel Gran Premio di Turchia, nessuna pole position e distacchi enormi sul giro rispetto alle frecce della Red Bull, sono fattori che non consentono di pensare nemmeno lontanamente ad una vittoria di gara. Emblematico è stato l’andamento dell’ultimo GP di Spagna. L’eroico Alonso si è presentato al via con la quarta posizione sulla griglia di partenza ma è stato autore di uno scatto fulmineo ed alla prima curva era inaspettatamente primo! Lo spagnolo ha lottato strenuamente per mantenere la testa della gara ma è riuscito a farlo solo fino al diciottesimo giro. Fino a quel punto la sua Ferrari rispondeva discretamente e, nonostante Vettel lo tallonasse con meno di un secondo di distacco, riusciva comunque a non farsi superare dal campione del mondo in carica. Poi è iniziato il valzer dei pit stop ed il tedesco della Red Bull, grazie anche ad una strategia di gara azzeccata dal suo muretto, usciva dai box davanti alla Ferrari. Il prosieguo della gara è stato davvero deprimente per il pilota Ferrari perché uno alla volta ha visto sfilare davanti a se tutti i piloti che lo precedono in classifica nel mondiale. Qualcuno l’ha superato con la sosta ai box, altri, ad esempio Button, l’hanno surclassato in pista con un sorpasso deciso e a cui non c’era alcuna possibilità di opporre resistenza. Massa, nel frattempo, lottava intorno alla dodicesima posizione con piloti e vetture che mai avremmo immaginato essere dei competitor della Ferrari. Risultato finale: Alonso, un fenomeno, quinto e Massa fuori dalla zona punti, quindi oltre la decima posizione. Il divario con le altre case lo si avverte in tutti gli ambiti della corsa. La strategia di gara non è mai aggressiva ed è sempre la stessa con nessuna nuova variante e nessun tentativo, seppur inutile forse, per invertire la rotta. Già nell’ultimo gran premio dello scorso anno era stata disastrosa perché aveva regalato il titolo mondiale a Vettel nell’ultima gara, con Alonso che alla partenza era primo nella classifica generale. La macchina di quest’anno è stata concepita male, come già abbiamo detto, ed un segnale importante della disorganizzazione imperante in Ferrari è anche il distacco che McLaren e Red Bull infliggono alle rosse nei tempi del pit stop. I meccanici Ferrari sono sempre stati i più affidabili e veloci nel cambiare i pneumatici durante la sosta delle vetture; oggi è eclatante vedere che un cambio gomme genera un ritardo della Ferrari di un secondo circa rispetto ai suoi acerrimi rivali. Se consideriamo che col nuovo regolamento si compiono almeno tre soste ai box e ogni sosta dura circa tre secondi e mezzo ci rendiamo conto di quanto siano indietro alla casa del cavallino anche in questo settore della gara.

Fatte tutte queste premesse, è alquanto difficile in questo momento ipotizzare un recupero immediato e deciso della casa di Maranello nel mondiale, a meno di modifiche alla vettura che risultino tanto miracolose da sovvertire i valori in campo. Intanto una scossa è arrivata con la sostituzione di Aldo Costa, un segnale di rottura di quell’immobilismo che stava ormai caratterizzando i vertici societari. Ci auguriamo che questo porti maggiore entusiasmo e concentrazione a tutto il team per sostenere un pilota, Alonso, che fino ad ora è stato il solo a portare la croce e l’unico degno di indossare il colore rosso Ferrari.

Informatico, sindacalista, appassionato di politica e sportivo